La ricciola è il più prelibato dei pesci azzurri per le sue carni da gustare crude o cotte: protagonista di piatti eleganti e ricercati, viene anche chiamata la "regina dei mari". Vediamo perché.
Sarà per il corpo affusolato ed elegante, il colore argenteo e le carni sode che la ricciola è uno dei pesci più pregiati in circolazione, pronto a fare bella figura in tante ricette versatili dal tocco raffinato. Non è un caso, infatti, che venga spesso scambiata per un pesce bianco, quando invece si tratta di pesce azzurro: il migliore, a quanto pare. Perché con sardine e sgombri ha in comune le ottime proprietà nutrizionali, mentre con lo spada le carni polpose e magre, perfette per essere servite in piatti cotti al forno o in padella, e crudi, come carpacci e tartare. Conosciamo meglio la ricciola, per scoprirne i benefici e come valorizzarla in cucina.
La ricciola che arriva sulle nostre tavole è conosciuta con il nome scientifico di Seriola dumerili e appartenente alla famiglia delle Carangidae. Si tratta di una specie pelagica che vive nelle acque profonde sia del Mediterrano sia degli oceani, dai 20 fino ai 300 metri e ha una vita media di 15 anni. Definita la “regina del mare”, è un pesce di stazza imponente, tanto che non è raro pescarne esemplari che pesano più di 30 kg, potendo arrivare fino 90-100 kg, anche se sui banchi delle pescherie si vedono perlopiù ricciole da 2 kg. La sua forma è quella di un ovale allungato, caratterizzata da due pinne dorsali: ha un colore argentato, più scuro nella parte superiore, con sfumature gialle, visibili soprattutto negli individui in età giovanile.
La ricciola si trova prevalentemente allo stato selvatico, pescata professionalmente con reti, ma è anche diffusa nell’ambito della pesca sportiva e amatoriale, dov’è apprezzata in quanto impegnativa da catturare: la sua stagionalità va da gennaio a ottobre. Da qualche anno sono in atto dei tentativi in tutto il mondo (Italia compresa) per rendere la pesca della ricciola sostenibile, al fine di tutelare gli stock ittici sempre più in sofferenza. Il metodo di pesca più diffuso, detto a circuizione, rischia di mettere in pericolo la sopravvivenza di questo pesce: si tratta, infatti, di una retata massiva sottocosta che troppo spesso coinvolge anche gli esemplari più giovani, impossibilitati così a riprodursi.
La ricciola è un pesce azzurro e come tale si avvale di tutti i benefici della categoria, dati da ottimi valori nutrizionali. Contiene proteine ad alto valore biologico, utili per la salute di muscoli e ossa, i grassi sono per la maggior parte insaturi come gli omega-3 e gli omega-6, è ricca di vitamine, soprattutto dei gruppi A e D, e di sali minerali, tipo fosforo e potassio, alleati contro l’invecchiamento cellulare. Le sue carni sono molto digeribili, così da essere indicate per chi ha problemi gastrointestinali e per chi soffre di digestione lenta. Ha un basso apporto di calorie, 146 kcal per 100 gr.
Proprio per le caratteristiche elencate in precedenza, la ricciola è un pesce molto amato in cucina, soprattutto dagli chef, tanto che è frequente vederlo più nei menu dei ristoranti che in ricette casalinghe. La carne della ricciola è bianca e compatta, quindi piacevole anche da vedere: al momento dell’acquisto si trova a filetti, in tranci o intera. Il prezzo medio si aggira attorno ai 35-40 euro al chilo.
Si può gustare cruda, seguendo queste indicazioni:
Se si vuole cucinare, invece, si può optare per diversi tipi di cottura: