Dopo due anni di chiusura si riaprono le porte del Ristorante Cavallino, la storica locanda appartenuta a Enzo Ferrari che ora sarà supervisionata da Massimo Bottura. Il menu è stato ideato dal tristellato modenese, grande tifoso della Rossa, mentre in cucina ci sarà un suo uomo di fiducia: Riccardo Forapani, con alle spalle 13 anni di Osteria Francescana.
La data da cerchiare sul calendario, rigorosamente in rosso, è quella del 15 giugno. Oggi infatti a Maranello riapre il Ristorante Cavallino, locale di proprietà Ferrari che sorge di fronte allo storico stabilimento di via Abetone Inferiore e che aveva chiuso i battenti nel 2019. Ora però sia i tifosi ferraristi sia gli appassionati gourmet possono tornare nel rinnovato locale la cui offerta culinaria è firmata da Massimo Bottura.
Una sorta di trattoria gourmet, quella che apre al pubblico con un progetto rinnovato: ma non si è voluta snaturare la "personalità" originaria del luogo, una casa colonica che, dal 1942, venne prima utilizzata come mensa e spogliatoio degli operai Ferrari e, in seguito, nel 1950 fu ufficialmente aperta al pubblico come ristorante.
Due simboli di italianità, due eccellenze emiliane conosciute a livello internazionale in un connubio che rinsalda il legame di questa terra con il mondo dei motori e del cibo, proponendo il marchio (e lo stile) Ferrari sotto un'altra veste, quella gastronomica. Il Cavallino sarà un locale dove poter gustare le tipicità emiliane rielaborate dallo chef dell'Osteria Francescana, che ha voluto inserire in cucina Riccardo Forapani, suo uomo fidato che nel curriculum vanta ben 13 anni di servizio nel tre Stelle Michelin di Modena. "È una cucina buona, sana, con una storia dietro ogni piatto – così Bottura parla del Cavallino – è una cucina a cui non si può dire di no. Una nuova prospettiva e un nuovo modo di far vivere la cucina modenese". Il team è completato in sala da Luis Diaz, premiato nel 2016 come miglior giovane maître d'Italia, affiancato dalla sommelier Silvia Campolucci.
La natura di trattoria italiana riabbraccia lo stile del Cavallino Rampante nello spazio ristrutturato da India Mahadavi, architetto e designer che ha voluto dare alla location una rinnovata veste che rispettasse, però, l'essenza originaria del ristorante, mantenendo vivo e visibile il legame con la Rossa. Nel corso degli anni le sale sono state popolate da grandi personalità e piloti, con il Drake che amava assistere ai Gran Premi nella saletta privata del suo locale. Questo fino al 1988, anno della morte del fondatore della scuderia emiliana. Dopo la sua scomparsa il luogo è rimasto meta del pellegrinaggio di numerosi fan della Rossa che qui si recavano per assaggiare le tipicità culinarie emiliane tra cimeli, caschi e "reliquie" dei grandi piloti che hanno fatto la storia della scuderia. Ora, dopo quasi due anni dalla chiusura, questo pellegrinaggio laico può finalmente riproporsi.
Classico e contemporaneo si mixano nella cucina del Ristorante Cavallino. Massimo Bottura ha voluto reinterpretare le ricette emiliane della tradizione, presentandole sotto una nuova veste. Il ruolo di "primo pilota", usando una metafora legata al motorsport, è ricoperto dagli immancabili tortellini. Realizzati da Il Tortellante, il progetto sociale promosso da Massimo Bottura che coinvolge in cucina ragazzi affetti da autismo, vengono cotti in brodo di cappone e presentati in una crema di Parmigiano Reggiano. Presente in menu una rivisitazione del filetto alla Rossini che diventa cotechino alla Rossini, condito con tartufo e salsa all’amarena di Modena. Possibile assaporare anche lo gnocco fritto e il bollito cotto a bassa temperatura. Ancora in fase di studio, invece, l'idea che rievoca e ripropone in versione moderna i maccheroncini in salsa rosa che Lina Lardi, moglie di Enzo, spesso preparava per i pranzi della domenica in famiglia. Non ci resta quindi che il semaforo rosso si spegna e inizi il personale "Gran Premio" del nuovo ristorante a marchio Ferrari-Bottura.