Cos'è la regola dei cinque secondi e perché molta gente ci crede? Si tratta di un falso, quanto pericoloso, mito ora sfatato pure dall'Oms. Tutti i rischi di questa leggenda popolare.
Parafrasando una storica battuta di Fantozzi, "La regola dei cinque secondi… è una ca**ta pazzesca". E, a ben vedere, non è solo pazzesca, ma pure piuttosto pericolosa. Non che ci volesse anche l'opinione in merito dell'Oms per accorgersi di come una credenza popolare come quella del cibo raccolto entro cinque secondi dalla sua caduta in terra (o qualsiasi altra superficie) fosse, per l'appunto, un falso mito. Basterebbe, dopotutto, un po' di giudizio e buon senso applicato tanto all'alimentazione quanto all'igiene.
In molti probabilmente ne avranno già sentito parlare, speriamo in pochi ci abbiano fatto veramente affidamento. Per gli ignari, però, spieghiamo questa falsa (e pericolosa) credenza popolare.
La regola dei cinque secondi afferma che se si raccoglie rapidamente il cibo caduto su una qualsiasi superficie, i microrganismi e i batteri presenti su quella superficie non avranno il tempo di trasferirsi sul cibo stesso.
Una leggenda popolare, tramandata chissà per quale ragione, non solamente insensata e priva di fondamento, ma pure pericolosa. A dirlo non siamo noi bensì vari studi scientifici a dimostrazione di come questa teoria sia a dir poco strampalata. Come si legge anche su Wikipedia, nel 2003 la ricercatrice Jillian Clarke dell'Università dell'Illinois ha dimostrato come il cibo caduto su una superficie può essere immediatamente contaminato dall'Escherichia coli. Un'altra ricerca del 2006 ha messo in mostra come in seguito all'esposizione alla salmonella, indipendentemente dal tipo di superficie, i batteri si trasferiscono immediatamente sul cibo. In un periodo di allarme legato alla contaminazione del cibo, insomma, meglio non prendersi inutili rischi.
Anche l'Oms è intervenuta nella questione, specificando come consumare alimenti caduti e raccolti entro 5 secondi non metta al riparo da eventuali microrganismi e batteri capaci di attaccare il cibo (in alcuni casi in meno di un secondo) e, conseguentemente, mettere a rischio la nostra salute. E no, soffiare sul cibo non ci permette di pulirlo da eventuali impurità.
Non solo la raccomandazione di non consumare cibi raccolti entro cinque secondi dalla loro caduta, la massima associazione sanitaria mondiale illustra anche altri comportamenti da adottare in cucina. Tra questi quello di lavare frutta e verdura prima del consumo, ma anche pulire e igienizzare con costanza gli strofinacci con i quali asciughiamo piatti e posate. Questi tessuti, infatti, alla lunga potrebbero diventare veicolo di batteri pericolosi. L'Oms avvisa anche sul pericolo di scongelare alimenti a temperatura ambiente, meglio farlo in frigo, e avverte: lavare il pollo prima di cuocerlo è un altro pericoloso falso mito al quale però ancora in troppi fanno affidamento.