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11 Novembre 2024 13:00

Redemption Roasters: la caffetteria che forma e assume i detenuti

La caffetteria londinese, nata come un singolo locale e oggi diventata una catena di 13 caffetterie dislocate in tutta la città, non è solo un posto dove prendere un caffè ma un progetto sociale che forma e dà lavoro a detenuti ed ex detenuti, aiutandoli a trovare un nuovo posto nella società.

A cura di Martina De Angelis
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Può un locale di ristorazione diventare più di una semplice attività, ma una vera e propria opera sociale volta a migliorare la vita delle persone? In alcuni casi sì, quando imprenditori visionari decidono di dare vita a un progetto che è molto più di un locale dove mangiare o bere. Ti abbiamo raccontato la storia del Restaurant of Mistaken Orders di Tokyo, dove il personale è interamente composto da dipendenti generalmente anziani affetti da problemi di demenza di varia natura, mentre oggi vogliamo parlarti del Redemption Roasters.

Nato come singolo locale, poi espanso fino a contare 13 diverse location in tutta Londra, è una caffetteria speciale: qui trovi specialità stagionali di caffè, dolci e gustosi brunch, ma non è questo a rendere il posto unico. La sua particolarità è che il personale è composto da ex detenuti formati appositamente al lavoro durante la loro permanenza in carcere, in modo da avere le competenze necessarie per svolgere un impiego sicuro e significativo.

Non solo: oltre a dare impiego nelle sue caffetterie, il progetto Redemption Roasters aiuta anche gli ex detenuti a trovare lavoro nell’industria del caffè in generale, proponendo in questo modo un’occasione di reintegrarsi con successo nella società e impegnandosi nel diminuire la ricaduta in comportamenti sbagliati.

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Cos’è e come funziona il progetto Redemption Roasters

Il lavoro del progetto Redemption Roasters inizia già da quando i detenuti sono ancora in carcere: proprio qui chi è interessato, viene formato all’arte del caffè, a partire dalla tostatura fino alla realizzazione di un espresso, passando anche per tecniche più artistiche come la Latte Art.

Al detenuto viene fornita una formazione completa nel mondo del caffè e poi, proprio nell’ottica di favorire il reinserimento lavorativo nella società, gli ex detenuti possono essere assunti nelle caffetterie Redemption Roasters oppure cercare lavoro in altre aziende, forti della formazione a 360 gradi ricevuta sul mondo del caffè.

In questo modo si cerca di evitare la recidiva, ovvero la ricaduta nel crimine di chi è uscito dalla prigione. E da quanto dichiarato dai fondatori di Redemption Roasters sembra proprio che questa idea sia vincente: stando ai numeri del bilancio annuale del 2023 la compagnia ha assunto direttamente 30 dipendenti, 195 persone hanno completato il training nel mondo del caffè e la recidiva di questi casi si è abbassata al 4% su una percentuale che, nel Regno Unito, si aggira intorno al 42% nel giro di un anno.

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La missione delle caffetterie Redemption Roasters non si ferma alla società inglese ma va ben oltre: per rimanere coerente con la sua missione, infatti, il brand utilizza fornitori di caffè provenienti da produttori che lavorano in condizioni particolari, per esempio compagnie che si trovano in paesi dove sono attivi conflitti. Inoltre c’è una particolare attenzione riguardo alla sostenibilità dei produttori e al sostegno all’imprenditoria femminile.

Redemption Roasters ha anche lanciato uno shop online per acquistare il caffè torrefatto in carcere e, in questo modo, il progetto ha occasione di espandersi ben oltre i confini della Gran Bretagna. Nello stesso modo in cui i detenuti dell’ultima isola carceraria italiana producono il vino di Gorgona, i detenuti parte del progetto Redemption Roasters già in carcere possono imparare competenze che li aiuteranno a ricostruirsi una vita una volta usciti.

La nascita del progetto Redemption Roasters

L’idea del progetto Redemption Roasters nasce dall’incontro al college di quelli che saranno i due futuri fondatori della caffetteria omonima, Max Dubiel e Ted Rosner. Nel 2008, nei prestigiosi corridoi della St Andrew’s University (la stessa dove si sono iscritti e conosciuti il principe William and Kate Middleton per intenderci) i due si conoscono per puro caso e diventano amici.

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Quando Max si appassiona al mondo del caffè Ted decide di seguirlo e insieme aprono un marchio di caffetterie che si chiama Catimor. Dopo qualche anno, precisamente nel 2016, i ragazzi vengono contattati dal Ministero della Giustizia riguardo alla possibilità di avviare un progetto di torrefazione per i detenuti con l’intento di diminuire il tasso di recidiva una volta usciti di prigione.

Ecco che nasce ufficialmente Redemption Roasters e già nel 2017 arriva il primo barista diplomato dopo il training in carcere, che ufficialmente si unisce al team di lavoro della prima caffetteria del brand, aperta a Londra in Lamb’s Conduit Street. Il progetto ha così tanto successo che negli anni successivi nasce una vera e propria accademia per i baristi, il percorso di training si estende a diverse carceri in cui centinaia di persone completeranno il corso e la caffetteria originaria diventa una vera e propria catena che, ad oggi, conta ben 13 sedi in tutta Londra.

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