Rasmus Munk ai vertici del Best Chef Awards 2024, seguito da Albert Adrià ed Eric Vildgaard. Premio speciale The Best NextGen Award al nostro Michele Lazzarini.
Rasmus Munk, chef del ristorante Alchemist di Copenaghen, Danimarca, è il miglior chef al mondo per The Best Chef Awards 2024. Munk ha dunque preso il posto di Dabiz Muñoz, l'enfant prodige di Madrid che ha dominato la classifica molti anni: a seguire Albert Adrià, il cuoco che, insieme al fratello Ferran ha fatto la storia della cucina spagnola e internazionale, resta saldo al secondo posto. Al terzo posto troviamo Eric Vildgaard del Jordnær di Gentofte, 12 km a nord di Copenaghen.
In molti in questi ultimi anni hanno dato per spacciata la Nordic Kitchen, nata "ufficialmente" nel 2004 quando un gruppo di chef scandinavi, guidati da Claus Meyer – fondatore insieme a René Redzepi del celebre Noma – firma un manifesto che promuove un ritorno alle radici, valorizzando gli ingredienti locali, di stagione e sostenibili. Un movimento si opponeva alla standardizzazione del cibo industriale e mirava a ristabilire un legame più profondo tra l'uomo e la natura. Ultima in ordine temporale delle grandi wave gastronomiche, la cucina nordica ha sicuramente dimostrato molti limiti, ma il risultati del e Best Chef Awards spiegano come il contesto danese – benché la cucina di Rasmus Munk si discosti notevolmente dai canoni della Nuova cucina nordica – sia ancora ricco di energie e tutt'altro che esaurito.
"Famoso per il suo approccio all'avanguardia, il lavoro di Munk presso Alchemist fonde elementi teatrali con innovazione culinaria, offrendo un'esperienza immersiva che lo ha elevato al successo mondiale": queste le motivazioni degli ideatori di The Best Chef Awards, la neuroscienziata polacca Joanna Slusarczyk e l'esperto gastronomo Cristian Gadau, che quest'anno con la premiazione svoltasi a Dubai hanno riunito oltre 550 chef da 61 Paesi diversi. Munk è noto per la sua cucina altamente sperimentale e multisensoriale, che va ben oltre i concetti di stagionalità e localismo tipici della cucina nordica. Lo chef danese attinge da diverse culture e tradizioni culinarie, creando un mix unico e innovativo che trascende i confini geografici.L'esperienza culinaria all'Alchemist è un'esperienza totale, che coinvolge tutti i sensi e va ben oltre il semplice atto di mangiare.
Benché gli italiani stentino negli ultimi anni a scalare le vette delle classifiche internazionali qualche nome di casa nostra non manca mai: in questo caso, a farsi notare è Michele Lazzarini, ex braccio destro di Norbert Niederkofler al St. Hubertus di San Cassiano e ora alla guida di Contrada Bricconi, ristorante insignito della prima Stella Michelin lo scorso anno. A lui è andato il premio speciale The Best NextGen Award che premia i giovani cuochi dalla visione ispirazionale.