Avrai sicuramente sentito parlare della rana pescatrice, ma quante volte ti è capitata di chiamarla anche coda di rospo? Spesso i due nomi vengono usati come sinonimo, ma in modo errato: riguardano infatti lo stesso pesce, ma due parti differenti che si cucinano anche in maniera diversa. Ecco tutte le differenze.
Rana pescatrice e coda di rospo sono due nomi usati come sinonimo per indicare un certo tipo di pesce, ma non è del tutto corretto usarli in modo intercambiabile: è vero che sono lo stesso animale, ovvero il Lophius piscatorius, ma si riferiscono a due parti diverse. Comunemente noto come rana pescatrice, il Lophius piscatorius è un pesce molto come nel mar Mediterraneo, dalle carni bianche, tenere e delicate ma anche molto saporite.
Ricca di proprietà nutritive, in particolare sali minerali come il fosforo e il potassio e acidi grassi Omega 3, la rana pescatrice deve questo nome perché è un pesce “carnivoro” anche abbastanza aggressivo: vive in solitudine tra i fondali e usa la pinna illuminata come esca per attirare le prede, che poi inghiotte molto velocemente. Proprio da questa caratteristica arriva il suo singolare nome di “rana pescatrice”. Ecco tutto ciò che devi sapere per distinguere nello specifico rana pescatrice e coda di rospo, anche si tratta dello stesso pesce come già detto, oltre a qualche consiglio per cucinare entrambi al meglio delle loro capacità.
Chiariamo subito il dubbio: sì, esiste una differenza tra rana pescatrice e coda di rospo. Si tratta dello stesso animale, come abbiamo già spiegato, ma di due parti differenti. In senso commerciale, quindi, la differenza è ben evidente: ma questa differenza riguarda anche il tipo di carne che viene venduto.
Come già detto, le differenze non finiscono qui: il tipo di carne delle due parti è piuttosto diverso e quindi in cucina richiede un trattamento diverso e differenti metodi di preparazione.
La difficoltà principale dell’usare la rana pescatrice in cucina è che di solito viene venduta intera, quindi starà a te pulirla (a meno che il pescivendolo non possa gentilmente farlo per te). Fortunatamente è un tipo di pesce senza spine, ma comunque l’operazione ti richiederà una certa attenzione: devi tagliare le pinne laterali, togliere testa, coda e pelle, praticare un’incisione per eliminare le interiora e poi pulire tutto bene con acqua corrente fredda. La rana pescatrice così è pronta per essere cucinata, ma ricorda di non buttare tutti gli scarti: il pesce per intero è più corposo rispetto alla sola coda e soprattutto la testa, per esempio, è eccellente per insaporire e arricchire la celebra zuppa di pesce. Se preferisci un piatto più semplice, invece, puoi preparare una zuppa di rana pescatrice, una pietanza profumata e saporita, oppure la rana pescatrice in umido, un secondo delicato e leggero che puoi abbinare con diversi contorni. Proprio grazie alla sua delicatezza, la rana pescatrice si presta molto bene ai sughi.
Se hai la coda di rospo tutto è ancora più facile perché, appunto, è una parte di rana pescatrice che viene venduta già pulita. A proposito, il nostro consiglio è di comprarla sempre già porzionata perché ricavare la coda di rospo dal pesce intero non è facile se non sei già abile nella pulitura e nel taglio dei pesci. Una volta acquistata la tua coda di rospo puoi cucinarla in tanti modi perché non solo è la parte più delicata a livello di sapore, ma è anche la parte più versatile del pesce: cuoce in moco tempo ed è ottima impanata al forno con le patate, scottata leggermente in padella, cotta al vapore e aggiunta a insalatone miste. Puoi prepararla in modo creativo, per esempio tagliandola a cubetti e creando una sorta di involtini avvolgendo ogni pezzo nella pancetta o nello speck.