19 Dicembre 2022 13:30

Quello che forse non sai sugli avanzi…

Ogni Natale la stessa storia: hai stilato il menù, fatto la spesa con la massima attenzione, cucinato il giusto, eppure al 26 ti ritrovi ancora con tanti avanzi in frigo. Non buttarli! Piuttosto, prova a conoscerli meglio per combattere lo spreco alimentare.

A cura di Ciaopeople Studios
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Il giusto contenitore

Ma gli avanzi, ovviamente, vanno conservati nel modo giusto e per questo c’è bisogno di un contenitore adatto. Che siano di vetro con coperchio ermetico oppure di alluminio, l’importante è che siano di ottima qualità e resistenti, così da allungare ancora di più la vita ai nostri deliziosi avanzi. Le vaschette di alluminio come quelle Cuki, ad esempio, sono solide e riciclabili al 100% nell’apposito bidone della differenziata, anche se leggermente sporche. Con il loro coperchio possono essere messe in frigo e in freezer e al momento di riscaldare il cibo vanno direttamente in forno: zero sprechi e massima comodità! Ricordati di non lasciare per troppo tempo gli avanzi fuori dal frigo, e di dividere il tutto già in porzioni così da portare in tavola solo quello di cui hai bisogno al momento.

Solida lei, Solidale tu

Natale è decisamente il periodo dell'anno in cui si spreca più cibo: le nostre tavole si riempiono di abbondanza e molti avanzi rischiano di finire nella spazzatura. Anche quest'anno Cuki Save The Food lancia l'iniziativa Solida lei, Solidale tu, donando al Banco Alimentare una vaschetta per ogni confezione di vaschette acquistate. La fondazione le userà per tutto l'anno e in tutta Italia per recuperare il cibo delle mense collettive e ridistribuirlo agli enti solidali. Le vaschette Cuki, così solide e sicure, sono perfette per conservare al meglio il cibo anche durante il trasporto e si possono riciclare all'infinito senza perdere di qualità. Dal 2011 ad oggi Cuki e Banco Alimentare hanno già salvato quasi 22.000.000 di porzioni di cibo avanzato! Combattere lo spreco alimentare ogni giorno dell’anno è una missione che Banco Alimentare ha scritto nel suo DNA: puoi partecipare attivamente anche nella tua città, diventando un volontario, oppure sostenendo la fondazione con una donazione.

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La doggy bag 

Un altro modo per combattere lo spreco di cibo è l’utilizzo della doggy bag al ristorante per portare a casa il cibo non consumato. Una richiesta che, dopo un’iniziale diffidenza, sta cominciando a diventare usuale anche in Italia. Questa pratica anti-spreco è nata negli Stati Uniti durante gli anni ‘40 – e il pacchetto non era realmente destinato al “cane”, come il suo nome fa presagire. Sembra infatti che Dan Stampler, proprietario di un ristorante di carne, iniziò a suggerire ai clienti di portarsi via il cibo per i propri animali domestici, così da evitare loro l’imbarazzo. Il primo contenitore adatto allo scopo arrivò nel ‘48 e da quel momento, pian piano, le doggy bag si sono diffuse a macchia d’olio in tutto il mondo. Al giorno d’oggi rappresentano un piccolo gesto che fa una grande differenza: ogni anno, infatti, gettiamo nel mondo addirittura 1/3 di tutto il cibo prodotto.

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Maestri di riciclo 

L’Italia è un Paese di creativi, che anche in cucina mettono sempre un pizzico di fantasia: anche gli avanzi possono diventare qualcosa in più, se dai loro nuova vita! Per esempio, con pandoro e panettone avanzato puoi preparare un “tiramisù” alternativo, oppure dei golosi

tartufini. Per non parlare delle verdure già cotte che diventano in un attimo vellutate, creme da spalmare sui crostini o addirittura burger. Il cibo è un bene prezioso: non sprecarlo – soprattutto a Natale – è un piccolo gesto che fa una grande differenza.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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Quello che i piatti non dicono
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