Conservare gli alimenti è fondamentale, soprattutto per evitare gli sprechi alimentari. Che si tratti di cibi già cotti e avanzati, di barattoli aperti o di cibi che si deteriorano facilmente, è bene imparare i tempi di conservazione di ogni categoria.
Conservare gli alimenti è una pratica fondamentale: non solo serve a poterli consumare in un secondo momento, ma ti aiuta anche ad evitare gli sprechi alimentari nel caso tu abbia cucinato in eccesso. Per questo è importante imparare a conoscere i diversi tempi di conservazione.
Il deterioramento degli alimenti dipende principalmente dallo sviluppo di microrganismi, dall’ossidazione dei grassi presenti e dalla denaturazione delle proteine. La velocità e le modalità con cui avvengono questi processi, però, variano in base a ogni alimento: la verdura fresca, per esempio, andrà a deteriorarsi più in fretta rispetto allo scatolame e agli alimenti a lunga conservazione.
Questo perché sono molti i fattori che influiscono su questo processo, tra cui la composizione dell’alimento stesso, la velocità di modifica dei nutrienti all’interno, l’azione dell’acqua e del pH, l’ambiente in cui viene conservato. Proprio per questo non ti basta considerare solo la data di scadenza per capire quanto a lungo puoi conservare un determinato cibo.
In base alla facilità con cui i prodotti vanno incontro alla fase di deterioramento possono essere definiti:
Inoltre è importante conoscere la differenza tra cibi crudi e cibi cotti, perché la velocità con cui si alterano è diversa. Dalla rapidità di deterioramento dipende anche la scelta del modo migliore di conservazione, che può essere fisico (caldo o freddo, per esempio), chimico (aggiunta di alcol o zucchero) o alternativo (i metodi tradizionali di salatura, salamoia, sottolio). Ecco una semplice guida per non sbagliarti, evitando sprechi e cattive abitudini.
Ecco una carrellata di alimenti freschi, ma anche di prodotti in scatola già aperti, con cui confrontarti: alla fine trovi una pratica tabella riassuntiva.
Iniziamo parlando della carne, uno degli alimenti che si deteriora più velocemente. Nonostante questa regola generale bisogna fare delle distinzioni, perché i tempi di conservazione variano in base al tipo di taglio e alla composizione del prodotto che devi maneggiare.
Il macinato, le costine e le bistecche sono le tipologie più veloci a deteriorarsi e dovrai consumarle entro 24 ore (meglio entro 12 ore per il macinato), mentre sia la carne per bocconcino e spezzatino sia la carne avicola a pezzi (pollo, tacchino, faraona, ecc.) può essere conservata fino a 48 ore. Se la carne avicola è intera, o se si tratta di arrosti/brasati anche di altri tipi di carne puoi tenerli in frigo per 4-5 giorni. È maggiore, invece, la durata degli affettati: possono essere conservati fino a 5 giorni, che diventano 7 giorni se si tratta di tagli più grandi e spessi.
Per il pesce vale all'incirca la stessa regola della carne: i due alimenti, infatti, hanno tempi di conservazione simili anche se non proprio identici. In generale il pesce fresco andrebbe consumato il prima possibile, al massimo dopo poche ore dall'acquisto. Se questo non è possibile, una volta pulito può rimanere in frigo massimo due giorni, nel ripiano a temperatura più bassa (sì perché ogni parte del frigo, in realtà, ha una temperatura diversa ed è pensato per alimenti diversi).
Le uova integre sono piuttosto durature: possono rimanere in frigo per circa 3 settimane, riposte nello specifico nella zona centrale, quella che di solito di aggira intorno ai 4 – 5 °C, a meno che non siano indicate particolari scadenze o termini di conservazione sull'etichetta. Se invece hai aperto le uova, si sono rotte, hai albumi freschi o e le hai lavorate o impiegate in un preparato per dolci (per esempio in aggiunta con zucchero o latte) i tempi di conservazione si riducono a massimo 24 ore. In ultimo, le uova liquide ma pastorizzate possono essere conservate per 3 giorni.
Il discorso della conservazione diventa molto sfaccettato quando parliamo di formaggi e latticini. Si tratta di alimenti che subiscono diversi tipi di trattamento e di lavorazioni, e quindi i tempi di conservazione variano in base della varietà di formaggio che hai bisogno di preservare. I formaggi stagionati sono i più resistenti e puoi tenerli in frigo fino a 1 mese dopo l'apertura, ma se sono grattugiati il tempo di conservazione scende a 7 giorni, mentre i formaggi freschi e i formaggi cremosi sono i meno resistenti e durano non oltre i 4 giorni.
La ricotta, pur essendo a tutti gli effetti un prodotto caseario, non è considerata un formaggio a un latticino. Il suo tempo di conservazione dipende dalla sua lavorazione: è un prodotto che subisce un trattamento termico ma non a temperature tanto elevate da eliminare la flora microbatterica. Se è ricotta di latte fresco va consumata entro 48 ore dall'apertura, se invece è ricotta di latte pastorizzato può rimanere anche una settimana in frigo.
Lo stesso discorso vale anche per il latte: puoi controllare ovviamente la data di scadenza, ma ricorda che in base ai trattamenti termici che subisce varia il suo tempo di conservazione. Il latte fresco quindi può rimanere in frigo entro le 48 ore da quando lo apri, il latte UHT dura circa 3 giorni mentre il latte sterilizzato resiste circa una settimana. Per quanto riguarda la panna, invece, ha un tempo di conservazione di 3 giorni.
Anche la frutta e la verdura sono alimenti che si deteriorano abbastanza rapidamente, ma dipende molto dalla varietà e anche dalla freschezza del prodotto. In generale, se entrambe sono molto fresche, il modo migliore è consumarle entro un paio di giorni dall'acquisto: in frigo vanno conservate nella zona a temperatura più alta, di solito il cassetto inferiore, tranne nel caso di non avvenuta maturazione, in cui richiedono la temperatura ambiente per terminare il processo.
Se decidi di non volerle consumare subito, invece, devi fare una distinzione: la frutta ha un tempo di conservazione più lungo e può resistere anche due settimane in luogo asciutto e ventilato, lontano da fonti di calore, ma dipende dal tipo di frutta e da come l'acquistata. La frutta confezionata, per esempio, resiste 2 giorni e la stessa durata hanno frutti particolarmente deperibili come fragole e frutti di bosco.
Verdura e ortaggi possono essere conservati da 1 giorno a 3 settimane ma molto dipende dal tipo di prodotto: le verdure a foglia, per esempio, hanno un deterioramento rapido e vanno consumate entro qualche giorno, mentre altre tipologie di verdure e anche gli ortaggi sono più resistenti.
Il tema della conservazione non riguarda solo gli alimenti facilmente deperibili, ma anche gli alimenti considerati non deperibili come pasta, cereali, farina, zucchero e legumi secchi. Se le confezioni sono ancora chiuse non c'è nessun problema e ti basterà fare riferimento alla data di scadenza.
Se invece hai aperto le confezioni devi tenere questi alimento in luoghi freschi e asciutti, meglio ancora se li sposti in barattoli con il tappo: a temperature più alte o con la convezione aperta il rischio è che il prodotto sia colonizzato da larve di insetti. L'unica eccezione è la pasta fresca, ripiena e non, che è più deteriorabile e ha un tempo di conservazione di circa 5 giorni.
Per quanto riguarda il pane, fresco dura qualche giorno ma diventa raffermo molto velocemente, quindi il modo migliore per conservarlo è riporlo in congelatore.
Può capitarti di avere cucinato troppo cibo e di avere un bel po' di avanzi: non pensare nemmeno a buttarli! Possono essere tranquillamente conservati in frigo o freezer, devi solo imparare a farlo nel modo corretto. Con l'utilizzo di contenitori ermetici i cibi possono rimanere in frigo per circa 3 giorni, in modo da poterli consumare a breve. Se invece preferisci tenerli da parte per un altro momento puoi riporli in freezer, dove puoi conservarli per un periodo che va dai 2 ai 4 mesi seguendo i consigli che ti suggeriamo per riporli e conservarli al meglio.
Alimento | Durata in frigo |
---|---|
Carne avicola a pezzi (pollo, tacchino, faraona ecc) | 2 giorni |
Carne avicola intera | 5 giorni |
Carne macinata | 24 ore |
Carne per arrosti/brasati | 4 giorni |
Carne per spezzatino/bocconcini | 48 ore |
Costine, bistecche | 1 giorno |
Creme e salse fatte in casa | 2 giorni |
Estratti (brodo granulare, dado) | 6 mesi |
Formaggi freschi (crescenza, stracchino, ricotta ecc) | 4 giorni |
Formaggi cremosi (taleggio, gorgonzola ecc) | 4 giorni |
Formaggi stagionati | 20 giorni – 1 mese |
Formaggi stagionati grattugiati | 7 giorni |
Frattaglie | 1 giorno |
Ketchup | 4 mese |
Latte UHT | 3 giorni |
Maionese industriale | 1 mese |
Panna | 3 giorni |
Pasta fresca ripiena e non | 5 giorni |
Pesce intero o a tranci | 2 giorni |
Pomodori pelati | 3 giorni |
Senape | 6 mesi |
Sott'oli e sott'aceti | 1 mese |
Tuorli o albumi freschi (uovo rotto) | entro 24 ore |
Uova fresche | 3 settimane |
Uova liquide pastorizzate | 3 giorni |
Verdure in scatola/latta/vetro | 3-4 giorni |
Verdure lavorate da utilizzare per la cottura | 3 giorni |
Verdure lavorate da utilizzare crude | 1 giorno |
Verdura e frutta confezionate | 2 giorni |
Fonti: ISS – Regione Piemonte