Facile, almeno apparentemente, dire 'caffè', ma quante varietà ne esistono? Arabica e Robusta sono forse quelle più famose, ma in realtà ce ne sono altre due. Le differenze tra le tipologie di caffè.
Quante e quali sono le principali varietà di caffè in commercio? Quale beviamo più spesso e qual è, invece, quella più rara? Semplice al bar ordinare un caffè. Una parola, un termine, una comanda che diamo ormai praticamente per scontata, indicando quella bevanda nera, calda e intensa che è un vero must ogni mattina oppure dopo pranzo. Eppure dietro quella parola, caffè, esiste praticamente un mondo. Un mondo ancora nascosto a molti, conosciuto dagli addetti ai lavori e che meriterebbe, dato il nostro legame con il caffè, di essere ulteriormente approfondito.
Negli ultimi tempi abbiamo parlato di come riconoscere, assaggiandolo, un caffè di qualità, dell'ideale temperatura di servizio della tazzina, del tanto discusso bicchiere d'acqua, se vada bevuto prima o dopo aver assaporato il nostro espresso e pure del funzionamento scientifico della moka.
Oggi andiamo invece alla scoperta delle principali varietà di caffè esistenti. Sono quattro e probabilmente un paio sono più note e famose dell'altra metà. L'Arabica è forse la più conosciuta, appena davanti alla Robusta. Le restanti a completare il poker: le varietà Liberica ed Excelsa.
Tutti i giorni praticamente ognuno di noi si beve uno (o più) caffè. Di prima mattina per colazione, dopo pranzo ma anche al termine della cena, l'espresso è un appuntamento immancabile per noi italiani. Eppure sappiamo con precisione che tipo di caffè stiamo bevendo? Quale varietà delle quattro esistenti principali abbiamo nella tazzina? Andiamo a scoprire ognuna di loro con annesse caratteristiche e peculiarità.
In tutto il mondo esistono circa 60 varietà di piante di caffè diverse, ma solo una piccola di parte di queste produce frutti destinati poi al commercio e, quindi, al consumo umano. Le varietà dipendono dal luogo di origine e coltivazione della pianta del caffè, la coffea, e avendo caratteristiche differenti conferiscono ai vari chicchi (e di conseguenza pure ai frutti) peculiarità ben distinte. Ciò non toglie come in commercio possiamo trovare dei blend tra i diversi prodotti.
La variante più nota e commercializzata a livello mondiale è senza dubbio quella Arabica. Circa il 70% del caffè che troviamo in giro fa parte di questa tipologia, nello specifico nella sua sottovariante più nota Mocha, coltivata per l'appunto in Arabia. Oltre a questa sono tipiche pure la Bourbon, caratteristica del Brasile, e la Maragogype. Pare, inoltre, sia la specie più antica comparsa sulla Terra, con semi di forma allungata e appiattita, mentre il suo gusto (dopo una lenta tostatura) è delicato, meno amaro rispetto ad altre varietà e più intensa per profumo e aroma.
Non poteva che essere dal gusto forte, intenso e deciso la varietà Robusta, dall'importante presenza di caffeina. Si tratta della seconda più prodotta al mondo dopo la già citata e più delicata Arabica (proprio per le differenti percentuali di caffeina contenuta) e viene coltivata principalmente in Africa, nel Sud-Est asiatico e in Brasile, caratterizzata da chicchi particolarmente scuri e dalla forma arrotondata.
Meno nota rispetto alle due sopra citate, la varietà Excelsa è di origine africana, di scoperta relativamente recente (pare risalga degli inizi del 1900). Gusto delicato per questo caffè più simile per sapore e aroma all'Arabica, per quanto l'Excelsa appartenga alla famiglia delle piante del caffè Liberica. Detto ciò, in questo caso parliamo di una pianta capace di adattarsi particolarmente bene a climi secchi e asciutti, nonché resistente a malattie e parassiti. La sua resa però è talmente variabile da non rendere l'Excelsa una tipologia così adatta e ideale al grande mercato internazionale, rappresentando solo l’1% circa della quota del commercio mondiale di caffè.
Come suggerisce il nome, si tratta di una varietà ottenuta da piante originarie della Liberia e della Costa D'Avorio, prima di essere naturalizzate anche in alcuni Paesi dell'America Centrale, Indonesia, Seychelles e Filippine, dove è la principale specie di caffè coltivata. Dai chicchi delle sue grandi piante (arrivano fino a 20 metri di altezza) si ottiene una bevanda aromatica e dal gusto gradevole, valida alternativa (quando disponibile) al più classico e diffuso Arabica.