Chi lo dice che il vino rosso non si beve d'estate? Vediamo quali sono i migliori dieci vini rossi da servire freschi e da assaggiare nella bella stagione.
L'estate è la morte dei vini rossi. Li dimentichiamo lì per mesi, quando andiamo al bar o al ristorante saltiamo subito quelle pagine, al supermercato o in enoteca non ci giriamo neanche a guardarli. Questa credenza diffusissima in tutto il mondo che ci dice di non bere rosso quando fa caldo è causata dalla temperatura di servizio dei vini bianchi e dei vini rossi. Pensiamo che tutti i vini bianchi vadano serviti e bevuti freschi mentre tutti quelli rossi vadano a temperatura ambiente.
C'è un fondo di verità ma questo non vale per tutto: ci sono infatti molti vini rossi che danno il meglio anche a temperature più basse. Andiamo alla scoperta dei vini rossi "estivi", quei prodotti che possono essere serviti anche freschi e che sono l'ideale per un bell'aperitivo in spiaggia.
Non sono tantissimi i vini rossi che possiamo servire freddi ma ciò non giustifica il "razzismo" che devono subire in determinati momenti dell'anno. Ogni vino ha le proprie caratteristiche e ora vediamo quali sono le cose a cui dobbiamo stare attenti per scegliere al meglio.
Innanzitutto dobbiamo vedere il grado di volume: un vino rosso che può essere servito fresco non può essere troppo alcolico perché le basse temperature abbassano la percezione del grado alcolico e, di conseguenza, gli fanno perdere struttura. Un vino rosso da servire fresco deve essere di circa 13% vol, non di più.
Per lo stesso motivo dobbiamo evitare i vini invecchiati: i produttori impiegano anni a sprigionare tutte le note aromatiche ai propri prodotti, sarebbe scortese comprare la bottiglia e metterla nel congelatore. Sarebbe scortese per loro e pure per noi: il freddo anestetizza qualsiasi cosa, potremmo trovarci a pagare una bottiglia pregiata e poi sentire al palato un comunissimo vino da casa.
Dobbiamo poi scegliere un vino fresco, delicato, con una vena acidula che viene esaltata dalla temperatura bassa. Il modo più semplice per trovare questi vini è scegliere rossi giovani e poco strutturati. Il segreto per avere un grande prodotto, dopo averlo acquistato, è però un altro.
Il vero segreto per bere bene in estate un vino rosso è nella temperatura di servizio. In linea del tutto teorica per i vini rossi la temperatura di servizio si aggira intorno ai 18-20 °C. Parliamo di teoria perché poi ogni vino ha la propria temperatura e se facciamo una degustazione perfino l'abbinamento col cibo influisce sulla scelta di temperatura del sommelier.
Molti parlano di vini rossi a "temperatura ambiente" ma la temperatura ambiente non significa nulla: chi berrebbe un vino a 28 °C a luglio? Non è solo una questione di gusti, è proprio un danno al vino. È quindi vero che il vino rosso vada servito a temperatura ambiente ma solo se l'ambiente ha la temperatura giusta.
È importante comunque dire che con "fresco" non parliamo di vini ghiacciati: la temperatura di un rosso, anche in estate, deve restare intorno agli 11 °C: metti la bottiglia in frigo per qualche ora e tirala fuori una decina di minuti prima di servirlo, vedrai che sarà perfetto. Ora però vediamo quali sono i 10 vini rossi estivi che ti consigliamo di assaggiare.
L'estate ci riporta alle bollicine e quindi partiamo da quello che per molti anni è stato considerato "la Coca-Cola italiana". Questo soprannome arriva dagli Stati Uniti perché negli anni '70 era così apprezzato che gli americani gli affibbiarono questa etichetta. Si tratta di un vino giovane, spumantino, molto aromatico e fruttato, dal gusto gradevole, con poco tannino e una bassa gradazione alcolica. È brioso, proprio come la terra a cui è legato: l'Emilia-Romagna.
Questa freschezza lo rende adatto a tutte le occasioni e a tutte le compagnie: non è un vino impegnativo e piace sia ai sommelier più esperti sia ai novelli assaggiatori. Ideale accompagnamento della cucina emiliana: provalo con i formaggi a lunga stagionatura della zona o con il rotolo di finto sushi, non te ne pentirai e farai un super aperitivo, sfizioso e nemmeno così calorico.
Come puoi intuire dal nome, viene dall'omonima zona in provincia di Verona. Solitamente servito a 18 °C come accompagnamento di erborinati e formaggi stravecchi, noi lo consigliamo anche d'estate, da bere fresco, perché soddisfa tutte le caratteristiche che abbiamo elencato. È delicato, profumato e ha delle leggere note speziate. Ha una sapidità molto spiccata per essere un rosso e in alcuni casi si nota una leggera frizzantezza, molto piacevole. I sapori più distinguibili sono quelli che ricordano la frutta rossa estiva come le ciliegie, le fragole e i lamponi. Si sposa alla perfezione con i piatti invernali veneti ma è così versatile che ci puoi accompagnare tanti panini estivi, soprattutto se ripieni di salumi come bresaola, speck, salame crudo o finocchiona in spiaggia, oppure a delle insalate piuttosto condite.
Chiamato anche Rossese di Dolceacqua è uno dei vini rossi "più mediterranei" che ci siano, tipico della zona di Dolceacqua appunto, in provincia di Imperia. Il profumo intenso richiama il rosmarino, il timo, il pino, il mare. Proprio per questo è molto sapido e acido, con poco tannino: sembra quasi un vino bianco travestito da rosso. Anche d'inverno la sua temperatura di servizio è intorno ai 15 °C, con bottiglie più giovani si scende anche di qualche grado, quindi è ideale per l'estate. Le caratteristiche da cosplayer le mantiene anche a tavola perché si abbina perfettamente ai piatti di pesce e ai carciofi, ideale per accompagnare il sashimi e tutti i tipi di sushi. Un vino perfetto da bere al tramonto in riva al mare.
È uno dei vini più antichi che abbiamo in Italia, non a caso il suo nome deriva dall'antica regione di Falernum, corrispondente all'attuale alto casertano, in Campania. Si tratta di un rosso che cresce molto vicino al mare, ha una gradazione bassa ma al contempo è generalmente complesso, molto corposo e sofisticato. Ideale per il falò sulla spiaggia perché si abbina benissimo alle carni rosse a lenta cottura e alle carni alla brace, con gli arrosticini e i turcineddi pur non essendo due ricette campane; ottimo anche con i crostacei.
Non è un vino molto famoso fuori dai propri confini, ma è un peccato anche perché la Schiava è il vitigno autoctono più coltivato in Alto Adige. È un rosso con un bouquet di profumi che ricorda l'estate come fragole, ciliegie, violette, mandorle. Proprio per questi suoi richiami al mondo vegetale è ideale per un aperitivo vegano, con tanta frutta e verdura. Non ha molta persistenza, quindi ti consigliamo di mangiare leggero se bevi questo prodotto.
Tipico vitigno francese, molto diffuso anche in Italia, in patria viene utilizzato insieme al Merlot e al Cabernet sauvignon nel famoso "taglio bordolese". In questo caso dobbiamo però stare molto attenti all'annata perché è un vino che si presta anche all'invecchiamento. Se trovi un Cabernet franc giovane puoi divertirti anche in estate, da bere in compagnia.
Questo uvaggio è facilmente riconoscibile per le sue marcate note affumicate, con aromi di peperone e lamponi. Il Cabernet Franc ha un colore rosso rubino brillante, che negli anni tende al granato. E’ un vino molto versatile e gastronomico che consigliamo primi tendenzialmente autunnali con funghi e carne, nel classico BBQ americano ma si sposa benissimo anche ai primi piatti con la ricotta perché la freschezza del prodotto si accosta benissimo alle sue note affumicate.
Altro vitigno francese ma ci mettiamo un asterisco in questo caso. È un prodotto di alto livello, con sentori di spezie, fiori, erbe aromatiche e perfino una nota affumicata. Punto a sfavore di questo vino è il costo: trovare un Carmenère fatto a regola d'arte è difficile perché è un'uva molto complicata da gestire. Pur essendo francese, i migliori Carmenère sono cileni: le correnti fredde scendono dalle Ande portando freschezza e lo stesso vale per le brezze marine, che danno mineralità al vino.
Ma perché in Cile è così buono? Perché le sue viti sono antichissime: sono pre-fillossera perché in Cile la fillossera non ci è mai arrivata, inoltre il terreno è perfetto per questa uva quindi è perfino più facile da coltivare. Tutto questo fa lievitare il prezzo ma ne vale la pena se vuoi gustare un prodotto molto diverso dal solito in un caldo pomeriggio in compagnia. Ottimo per accompagnare i primi piatti, soprattutto quelli con i pomodori, ma è molto sfizioso anche con dei primi piatti particolari, più elaborati e fantasiosi.
Da molti è considerato il miglior vino rosso della Valle d'Aosta. Un vitigno antichissimo, risalente all'antica Roma, per molti anni è sopravvissuto in maniera del tutto selvaggia ma è arrivato fino a noi. Quest'anima indomita si ritrova nel calice perché i profumi ricordano molto le erbe spontanee delle Alpi. Pur avendo un tannino più sviluppato rispetto agli altri vini incontrati finora, è un prodotto che si beve generalmente a temperature basse e si adatta perfettamente a tutti i brodetti freschi che troviamo lungo la Penisola, oltre che alle ricette invernali valdostane.
Questo vino si trova sotto la denoninazione della Penisola Sorrentina DOC ed è ideale per l'estate. È fresco, fruttato, frizzante, ha una gradazione alcolica bassissima e si sposa alla perfezione con tantissimi piatti, sia freddi sia caldi. Puoi gustarlo con una bruschetta al pomodoro, con una al tonno e cipolle o con altre verdure estive in aperitivo o con la pizza a cena: se fa caldo questa è una scelta ottima perché è vivace e divertente. È anche uno dei pochi vini rossi italiani che storicamente si serve freddo, quindi ideale per i mesi estivi.
Terminiamo con il vino rosso estivo per eccellenza: fresco, giovanile, divertente, leggero. È francese e si produce con uve Gamay tra Lione e la Loira. Le caratteristiche sono inconfondibili: il colore è bellissimo, rubino con sfumature di porpora; il profumo ricorda ciliegie e fragole ma al palato è leggerissimo, molto acido e fresco. È un vino che va bevuto da giovane e si abbina a tantissimi piatti: salumi, formaggi, insalate o cose più complesse come gyoza, cous cous e tajine. Un punto da non sottovalutare è poi il prezzo: si trovano ottime bottiglie di Beaujolais anche al di sotto dei 15 euro.