Astice e aragosta sono due grandi specialità di mare, un duo a cui si aggiunge spesso la granseola. Ma è facile confondere i tre prodotti e, in particolare, fare confusione tra astice e aragosta sono due animali simili ma con differenze che vanno dalla forma e colore del carapace alla grandezza, fino al gusto e alla consistenza della polpa. Ecco come riconoscerli a prima vista e come valorizzarli.
I sapori del mare sono una delle scelte più utilizzare per i grandi pranzi e cene di Natale, in particolare i crostacei vengono scelti per il loro sapore delicato e per la loro grande versatilità. Di crostacei ne esistono tantissime specie che si differenziano per forma, dimensione e habitat, ma tra i più noti spiccano di certo aragoste e astici, due prelibatezze perfette per creare piatti raffinati e gustosi. Spesso però queste due specie vengono confuse e non a caso, perché sono davvero molto simili. Nonostante la similitudine, però, sono animali diversi con caratteristiche diverse sia fisiche sia a livello di gusto. Al duo si aggiunge anche la granseola, che pur essendo diversa spesso finisce per essere anch’essa confusa con gli altri due: ecco tutto quello che devi sapere per riconoscerli e gustarli al meglio.
L’aragosta è un crostaceo caratterizzato dal guscio spinoso e di colore rosso acceso, due antenne molto lunghe e l’assenza di chele. Sono tra i crostacei più grandi esistenti, possono misurare 60 cm e pesare fino a 10 kg, e di solito si trovano sui fondali rocciosi dell’oceano Atlantico e del mar Mediterraneo tra i 20 e i 150 metri di profondità. L’aragosta è diventata simbolo di cucina raffinata per via delle sue carni, molto gustose ma estremamente delicate, sode ma soffici, dal gusto avvolgente e morbido. In cucina le aragoste rendono al massimo cotte al forno o bollite, ma si prestano anche per essere preparate alla griglia o usate in insalate, zuppe, sughi per la pasta. Un trucco per acquistare l’aragosta perfetta? Quando la compri deve essere pesante, segno che è stata pescata da poco,, femmina perché è più saporita e non troppo grandi, perché oltre i 2 kg vuol dire che è vecchia.
L’astice è un crostaceo dalla forma un po’ diversa: è più allungato, ha un carapace lisce, dieci zampe di cui due con grosse chele, antenne e un guscio liscio di colore rosso-bruno o tendente al blu. Anche l’astice può essere piuttosto grande, arrivando a misurare 60 cm e a pesare fino a 6 kg, e vive sui fondali rocciosi dell’oceano. In questo caso si distinguono due specie diverse: l’astice blu europeo, estremamente raro e pregiato, e l’astice americano, che si distinguono per il colore del guscio e per alcuni dettagli morfologici e comportamentali. Quest’ultimo è tipico del Maine ed è diventato una grande specialità nota come Maine lobster. L’astice è molto amato per la carne delicata e gustosa, soprattutto quella delle chele e della testa, ma è ritenuto meno pregiato rispetto all’aragosta perché la carne risulta più fibrosa e dal gusto più deciso. In cucina è molto versatile, buono in insalata, accostato ad esempio a frutti esotici come il mango o l'avocado, come sugo ma anche bollito, al forno, alla griglia o in umido. Una deliziosa ricetta italiana da provare è l'astice alla catalana, piatto tipico della città di Alghero, mentre una celebre ricetta americana è il lobster roll, il panino ripieno di astice.
Già dalle descrizioni di ciascun crostaceo avrai capito le prime differenze tra le due specie, ma ecco un elenco di tutto ciò che distingue astice e aragosta:
A qualcuno capita di confondere astice e aragosta con una terza specie di crostaceo: la granseola, conosciuta anche come granceola, nome scientifico Maja squinado. In realtà è piuttosto facile distinguerli perché la granseola, di base, è simile a un grosso granchio di colore marroncino con sfumature rosse, dalla particolare forma che ricorda un cuore. Molto nutriente, ipocalorico e decisamente povera di grassi, la granseola presenta cinque paia di zampe sottili e due grandi chele, che possono risultare molto più lunghe dell'intero corpo. Vive sui fondali rocciosi dell’oceano Atlantico e del mar Mediterraneo, a profondità variabili, e si pesca solitamente con l’antica tecnica delle nasse. È considerato un prodotto pregiato per via della sua polpa molto delicata saporita, simile a quella dell’aragosta (da qui, probabilmente, arriva la confusione). In cucina è molto versatile, la puoi mangiare cruda o cotta in vari modi, tra cui bollita, fritta, al forno o in umido, da sola o comecondimento per un piatto di pasta, meglio se di formato lungo come gli spaghetti.