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28 Settembre 2023 16:09

Quali sono le 4 migliori pizzerie d’Italia secondo il Gambero Rosso

Al primo posto ci sono Renato Bosco, Francesco Martucci, Simone Padoan e Franco Pepe: due veronesi e due casertani sono i migliori d'Italia per il Gambero Rosso.

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È appena stata pubblicata una delle guide gastronomiche più attese d'Italia: la Guida Pizzerie del Gambero Rosso. Arrivata all'undicesima edizione, premia i migliori indirizzi del Bel Paese in cui gustare il piatto della felicità. Sono 738 i locali menzionati quest'anno con tantissime novità: oltre 100 i nuovi ingressi che testimoniano il formidabile dinamismo del settore. Le migliori pizzerie d'Italia sono per la prima volta tutte appaiate a pari punti: con un punteggio di 96/100 le migliori pizzerie d'Italia sono Renato Bosco Pizzeria, dell'omonimo maestro, I Masanielli di Francesco Martucci (unico a mettere d'accordo Gambero e 50 Top Pizza), I Tigli di Simone Padoan e Pepe in Grani di Franco Pepe.

La pizzeria è un affare di provincia che sta tornando in città

Delle prime quattro l'unica a risiedere in un capoluogo è i Masanielli di Martucci, che si trova a Caserta, quindi comunque un piccolo centro. Abbiamo poi Bosco a San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona; I Tigli a San Bonifacio, sempre in provincia di Verona e Pepe in Grani a Caiazzo, in provincia di Caserta. Due veronesi, due casertane compongono il poker vincente per il Gambero Rosso.

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La pizza di Confine a Milano, nuovo 3 Spicchi

La pizzeria è quindi un affare di provincia, almeno questo si potrebbe pensare. Storicamente legata a Napoli, Roma, Torino, Firenze e più recentemente a Milano, vediamo un mercato molto variegato. Con il boom degli ultimi anni del settore pizza, con un innalzamento del livello medio molto importante, abbiamo visto le eccellenze andare in provincia per tutta una serie di fattori come il legame meno forte con la tradizione e, (forse soprattutto), affitti più bassi con cui fare i conti. Nell'ultimo biennio le cose stanno tornando ai vecchi tempi: una delle migliori aperture dell'anno è Confine a Milano con Francesco Capece in sella a un'astronave della pizza.

Pieno centro meneghino, il giovane pizzaiolo si è trasferito qui da San Cipriano Picentino, un minuscolo comune in provincia di Salerno. Alla Locanda dei Feudi 2.0, il suo vecchio indirizzo chiuso di recente a causa del trasferimento, proponeva già una delle migliori pizze d'Italia ma forse un po' lontana dalle rotte comuni. Nel capoluogo lombardo ha abbinato a quella straordinaria tecnica una cantina che fa invidia a molti stellati italiani e una location sensazionale. Il risultato? 3 Spicchi Gambero Rosso, tra i nuovi ingressi più alti mai registrati dalla redazione romana e una forte candidatura a prendere in mano le redini del comparto in brevissimo tempo, lassù in quella tetrarchia.

Oltre alle nuove aperture è interessante la dislocazione dei grandi maestri come ad esempio Diego Vitagliano, Enzo Coccia e Ciro Salvo: hanno aperto tutti e tre a Roma portando la propria abilità nella Capitale e tutti e tre sono stati premiati dal Gambero con i 3 Spicchi.

I premi: dove andare se vuoi qualcosa di specifico

Oltre alle segnalazioni complessive che riguardano gli indirizzi di qualità, il Gambero Rosso premia anche le pizzerie e i pizzaioli per dei risultati specifici. Vediamo quindi dove andare se abbiamo voglia di un prodotto molto particolare.

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La miglior pizza dolce dell’anno, di Simone De Gregorio alla Bolla

Il miglior impasto dell'anno lo producono Sasà Martucci a Caserta e Stefano Callegari a Roma: il primo ha una pizza ben alveolata, croccante e scioglievole, con un'attenzione a sostenibilità e ambiente davvero ammirevole. A partire dalla farina per arrivare al forno, da sempre tasto dolente delle pizzerie sul tema ambientale; il secondo è un'autentica leggenda, uno dei massimi esponenti della scuola romana e inventore del Trapizzino.

Se hai il pallino dello scouting e vuoi scoprire il prossimo fenomeno della pizza italiana devi andare invece a Sorrento, da Vasame, dove lavora il pizzaiolo emergente dell'anno, Vincenzo Nese.

Se vuoi assaggiare le pizze più buone dell'anno ci sono cinque quattro indirizzi a disposizione:

  • Ricordi Ischitani della pizzeria Senese, a Sanremo: una tonda napoletana con fiordilatte affumicato, coniglio in porchetta, crema di cipolla di Montoro, polvere di olive nere, crema di ’nduja, coulis di prazzemolo, cialde di olive nere;
  • da Meunier Champagne&Pizza a Corciano, in provincia di Perugia, propone la sua Orte con pacchetelle di pomodorino del piennolo e lapillo giallo del Vesuvio, burrata pugliese, carciofi fritti, polvere di olive, chips di verdure, cipolle rosse in agrodolce, perlage di prezzemolo e olio extravergine;
  • Spazio anche alla tonda romana scrocchiarella con Luca Pezzetta e la sua Clementina. A Fiumicino propone una pizza con stracotto di datterino, prosciutto di ricciola e bottarga homemade, stracci di mozzarella di bufala, terra di olive e petali di carciofo alla giudìa);
  • Il miglior padellino lo puoi assaggiare da Daniele Gourmet, ad Avellino, con quattro varietà di pomodori campani, aglio orsino, origano e basilico;
  • La miglior teglia dell'anno è di Pizza Chef a Roma: la Ponentino in Costiera. Si tratta di una teglia romana con zucchine, fiori di zucca a crudo, ciuffi di ricotta di pecora e alici di Cetara, con olio extravergine al limone.

Se invece sei un golosone e dopo una degustazione hai spazio per un dolce, il consiglio del Gambero Rosso è di andare alla Bolla a Caserta dove il pizzaiolo Simone De Gregorio prepara la sua Assoluto di Mela Annurca, una pizza dolce con la celebre mela campana servita in quattro diverse consistenze.

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