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9 Agosto 2024
11:00

Quali sono i cibi sicuri e quali quelli da evitare quando si viaggia?

Cosa mangiare e cosa evitare quando siamo in viaggio. Per non incorrere in eventuali intossicazioni alimentari e godere appieno dei nostri giorni di vacanza. Con il prezioso aiuto della dottoressa Arianna Rossoni.

A cura di Emanuela Bianconi
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Intervista a Dott.ssa Arianna Rossoni
Dietista, docente di nutrizione e responsabile del progetto "Equilibrio Donna"
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Estate: tempo di vacanze, viaggi e, ahinoi, talvolta piccoli e indesiderati fastidi intestinali. Viaggiare soprattutto all'estero, infatti, significa anche entrare in contatto con culture differenti dalla nostra, scoprire nuove tradizioni gastronomiche, sperimentare e assaggiare cibi sconosciuti ed esotici, un piacere a cui nessuno, giustamente, vuole rinunciare.

Se si sceglie di visitare Paesi lontani e molto caldi, in cui le condizioni igieniche non sono ottimali, però, è opportuno osservare alcune piccole accortezze: questo per evitare di contrarre una tossinfezione alimentare, patologia a carico del sistema gastrointestinale causata dal consumo di alimenti o bevande contaminati da virus, batteri e tossine.

Quali possono essere i sintomi? Dai classici disturbi gastrointestinali, come crampi, nausea, vomito o diarrea (la cosiddetta "diarrea del viaggiatore"), spesso di lieve entità e che si risolvono in pochi giorni, fino a malattie più serie che, in particolare per alcune categorie più fragili, come anziani, bambini e donne in gravidanza, possono avere conseguenze importanti.

Per queste ragioni e per non rovinare le tanto attese ferie, abbiamo chiesto alla nostra esperta di fiducia, la dottoressa Arianna Rossoni, quali cibi è bene non consumare e quali comportamenti e precauzioni andrebbero adottati per tutelarsi. Scopriamo tutto nel dettaglio.

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Sicurezza alimentare in viaggio: quali sono i cibi sicuri

Quest'anno hai scelto di andare in vacanza in un Paese molto caldo, come l'Africa, il Medio Oriente o l'America Latina, in cui le condizioni igienico-sanitarie possono lasciare a desiderare? Allora sappi che il rischio di incorrere in un'intossicazione alimentare può essere più elevato: le temperature torride, spesso associate a pratiche scorrette di manipolazione, cottura e conservazione di cibi e bevande, possono favorire la proliferazione di agenti patogeni.

Cosa possiamo fare per proteggerci e non correre inutili pericoli? Innanzitutto, proprio per prepararsi al meglio, sarebbe opportuno fare una breve cura preventiva di fermenti. Una meta-analisi del 2018 ha infatti confermato che l'assunzione di probiotici a scopo preventivo, iniziando qualche giorno prima della partenza e proseguendo per tutto il periodo di viaggio, può aiutare a prevenire i disturbi gastrointestinali: importante è confrontarsi con il proprio medico di fiducia e capire quali fanno davvero al caso nostro e alle nostre esigenze.

"È sufficiente iniziare una piccola cura una settimana prima della partenza, portando poi con sé un integratore che sia resistente alle alte temperature (tipo Enterelle, che non richiede refrigerazione), da usare al bisogno in caso di diarrea", suggerisce la dottoressa Rossoni.

Secondo quanto riportato su "Viaggiare sicuri", il servizio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale rivolto agli italiani che viaggiano all'estero, è bene consumare solo cibi ben cotti e ancora caldi: la cottura, infatti, soprattutto al alte temperature, elimina o riduce il rischio di proliferazione batterica; questi vanno anche consumati in tempi brevi, evitando il raffreddamento a temperatura ambiente che esporrebbe l'alimento agli agenti patogeni ambientali e a nuove, possibili, contaminazioni.

Possono essere consumati tutti gli alimenti confezionati e ben sigillati, la frutta, solo se sbucciata o se siamo certi che sia stata accuratamente lavata con acqua "sicura" e imbottigliata; lo stesso dicasi per le verdure: quelle crude possono essere consumate solo dopo un accurato lavaggio con acqua pura, ma è preferibile optare in ogni caso per quelle cotte, soprattutto se ordinate in locali o ristoranti in cui non abbiamo certezza di come sia avvenuto il trattamento e la manipolazione.

La frutta e i vegetali mondati vanno anche sciacquati dopo: questo perché alcune sostanze potrebbero passare sulle mani e poi nuovamente sui cibi appena manipolati. L'acqua deve essere microbiologicamente pura: quindi beviamo esclusivamente le acque e le bevande imbottigliate, assicurandoci che tappo e sigillo siano perfettamente integri prima dell'apertura.

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Quali sono i cibi da evitare in viaggio

Evitiamo di mangiare pesce e frutti di mare crudi o poco cotti, così come la carne cruda: quando non si è sicuri del trattamento e della sua corretta conservazione, è opportuno cuocerla molto bene e non consumarla mai "al sangue".

Non lasciamoci ingolosire da carpacci o tartare, che possono rivelarsi molto insidiosi, e rinunciamo a quelle specialità in cui all'interno possono celarsi salse, creme o maionesi non sottoposte a cottura. In particolare evitiamo di ordinare piatti con cozze, vongole, ostriche, fasolari e capesante: i molluschi, per potersi nutrire, filtrano l'acqua in cui vivono; se inquinata, diventa un concentrato di agenti patogeni molto pericolosi.

Assicuriamoci di non bere latte crudo o mangiare latticini non pastorizzati: la pastorizzazione è, infatti, un trattamento termico che mira a distruggere i microrganismi presenti nell'alimento e ad aumentarne il tempo di conservazione.

Non beviamo acqua in caraffa, di cui non abbiamo certezza della provenienza, che non sia imbottigliata e ben sigillata; non aggiungiamo ghiaccio alle nostre bevande o ai nostri drink e sempre per la stessa ragione evitiamo granite e ghiaccioli. E nel caso in cui non avessimo acqua potabile a disposizione? Possiamo portarla a ebollizione per circa un minuto (alla temperatura di 100 °C batteri e virus muoiono) oppure aggiungere un cucchiaio di varechina in un litro di acqua: possiamo usare questa soluzione per disinfettare posate, stoviglie, altri utensili da cucina e frutta e verdura da consumare crude.

È altrettanto importante non acquistare generi alimentari dai venditori ambulanti, in cui spesso anche le più elementari norme igieniche non sono rispettate, usare l'acqua potabile per lavarsi i denti e sciacquare accuratamente le mani con acqua e sapone prima dei pasti e dopo l'uso dei servizi igienici.

Piccoli, ma necessari, gesti che possono davvero fare la differenza e consentirci così di godere in totale serenità delle nostre meritate ferie.

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A cura di
Emanuela Bianconi
Giornalista professionista dal 2013, sono una grande appassionata di tematiche legate al benessere e promotrice di un'alimentazione sana, naturale e "consapevole". Al punto che ne ho fatto un mestiere. Datemi una vellutata di zucca - ma anche un'ottima pizza napoletana - e mi renderete una donna felice.
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