Sedano, carote, zucchine, frutti rossi e kiwi: ecco alcuni degli alimenti che è possibile consumare in caso di gonfiore addominale. Meglio ridurre, invece, Crucifere, carciofi, frutta con nocciolo, legumi e latticini. Ci spiega tutto la nostra nutrizionista di fiducia.
La pancia gonfia, soprattutto dopo un pasto più abbondante del solito, è una condizione assolutamente fisiologica e che non deve allarmarci in alcun modo. Detto ciò, è possibile applicare delle piccole strategie per poterla ridurre. In che modo? Scegliendo i cibi più giusti, evitandone altri dall'alto potere fermentativo e seguendo soprattutto uno stile di vita sano e attivo.
Fare sport, evitare le bibite gassate, dire no alla nicotina e ridurre il consumo di alcolici sono il principale diktat da osservare. Ma quali sono gli alimenti che possono aiutare a sgonfiare la pancia e quali è preferibile limitare? Ci spiega tutto nel dettaglio la nostra esperta di fiducia Arianna Rossoni, dietista, docente e responsabile del progetto Equilibrio Donna.
Il gonfiore addominale deriva da una iper-fermentazione che peggiora a seguito di pasti molto ricchi di fibra o lattosio. "Molte donne, per esempio, consumano quantità decisamente abbondanti di verdure – poiché saziano, contengono poche calorie e non fanno ingrassare – con il rischio di abusarne", ci spiega la dottoressa.
"Per abuso non si intende una quantità specifica – prosegue Arianna -, quanto piuttosto il superamento di un limite personale connesso proprio a questo disagio. Si tratta di una variabilità individuale in termini sia qualitativi sia quantitativi, legata alla tipologia di flora batterica intestinale che si è selezionata. Maggiore è il consumo di fibra, maggiore è il potenziale fermentante della fibra stessa".
A livello generico, ci sono alcuni alimenti che possono essere più fermentanti di altri. Come i cibi ricchi di lattosio in caso di intolleranza; chi ne soffre, ha una carenza di lattasi, l’enzima digestivo che scinde questo zucchero in glucosio e galattosio, permettendone la digestione e l’assorbimento a livello dell’intestino tenue.
Quando la sua attività è ridotta, il lattosio arriva integro o quasi nell’intestino crasso, andando a creare fermentazione e conseguentemente gas maleodoranti, crampi e diarrea. "Quindi tutti i formaggi freschi, il latte, talvolta lo yogurt e la ricotta. Possono essere leggermente meglio tollerati quelli delattosati, anche se un residuo di lattosio in genere rimane e a persone molto irritate a livello intestinale può comunque creare fastidio".
Per quanto riguarda i vegetali, è necessario porre attenzione a quelli ricchi di fruttani, in particolare asparagi, porri, cipolle, carciofi e Crucifere, quindi broccoli, cavolfiori, cavoletti e verza; oltre alla tipologia, è importante anche la quantità di consumo: in genere, quando si mangia tanta verdura fibrosa, come un contorno molto abbondante di zucca o di finocchi, per esempio, è possibile riscontrare tale disagio.
Ricchi di preziose sostanze nutritive, broccoli & co. non vanno assolutamente eliminati dall'alimentazione: è bene consumarne piccole porzioni e sempre cotti; la cottura di qualsiasi verdura, infatti, ammorbidisce la fibra rendendola più facile da digerire.
I legumi contengono galattosaccaridi: questi, oltre a essere iper-fermentanti, possono provocare anche dei dolori a livello intestinale. Si può ovviare a questa problematica utilizzando dei legumi decorticati – lenticchie, ceci e piselli -, e i fiocchi di legumi; si possono eliminare a mano le pellicine, una volta lessati, oppure, per migliorare la tolleranza del legume secco, è importante procedere con un lungo ammollo in acqua fredda – almeno 24 ore – con un pezzetto di alga kombu.
Trascorso questo tempo, si sciacqua accuratamente il prodotto e si procede con la bollitura a partire da acqua fredda, senza aggiungere il sale: "Se si sala l'acqua, la buccia del legume si indurisce e diventa più pro-fermentante". Da evitare anche il pomodoro: "Si unisce solo alla fine e non durante la cottura – suggerisce Rossoni -; questo perché tutti gli elementi acidi potrebbero rendere meno digeribili le cuticole". Quando l'acqua arriva a bollore, inoltre, questa va schiumata di tanto in tanto: la schiumetta che si formerà in superficie è ricca di anti-nutrienti, responsabili del gonfiore intestinale.
Può essere di aiuto associare ad alimenti iper-fermentanti delle erbe carminative: tra queste, cumino, rosmarino, menta, semi di finocchietto; è possibile aggiungerle durante la loro cottura oppure assumerle sotto forma di bevanda digestiva dopo il pasto.
La fermentazione intestinale può essere anche provocata da un eccesso di polioli: si tratta di particolari molecole contenute in alcuni tipi di frutta, soprattutto in quella con il nocciolo (albicocche, ciliegie, nettarine, pesche, prugne), ma anche in mele, avocado e pere; i polioli si trovano anche in tutte le varietà di funghi e nei dolcificanti artificiali che terminano in -olo (sorbitolo, mannitolo, xilitolo, maltitolo): per questa ragione è preferibile evitare tutti quegli alimenti siglati e commercializzati come sugar-free (caramelle, yogurt magri alla frutta, dolcetti ipocalorici e così via).
Oltre ad alcune tipologie specifiche di vegetali e frutta, latticini e legumi, esistono anche altri cibi che contribuiscono ad accentuare questa particolare sintomatologia: tra questi, il caffè, il tè, i cibi piccanti o molto speziati, l'alcol, i fritti e gli alimenti ricchi di grassi o sale (salumi, insaccati, salse come la maionese); la formazione di gas intestinale viene, inoltre, favorita da quei prodotti insufflati di aria, come gelati, creme, mousse, schiuma del cappuccino, e dall’uso di chewing-gum.
Se si soffre di gonfiore addominale e colon irritabile, potrebbe essere necessario ridurre quegli alimenti cosiddetti FODMAPs, acronimo che sta per “oligosaccaridi, disaccaridi e monosaccaridi fermentabili e polioli”; si tratta di lattosio, fruttosio, fruttani, polialcoli e galattani, forme di carboidrati di piccole dimensioni che, in persone sensibili, possono essere scarsamente assorbite e creare fermentazione intestinale.
Vediamo nel dettaglio quali sono questi alimenti.
La buona notizia è che esistono anche degli alimenti che, al contrario, possono aiutarci a ridurre meteorismo e tensione addominale:
Dopo avere visto quali alimenti consumare e quali evitare per ridurre il gonfiore addominale, è importante osservare poche e semplici regole, a tavola e non solo: