La fonte vegetale più ricca di vitamina C che esista è la prugna Kakadu, seguita dall'acerola. Due frutti esotici e poco esportati. L'arancia è solo undicesima.
Tutti sappiamo che la vitamina C è fondamentale per il benessere del nostro corpo. La ritroviamo in tanti alimenti comuni come patate, pomodori, broccoli, melone, fragole o le verdure a foglia verde. Associamo immediatamente la vitamina C agli agrumi, in particolare limoni e arance, ma sai con precisione qual è il frutto che contiene la più alta quantità di vitamina C al mondo? Se hai risposto "arancia" ti sbagli di grosso ma sei in buona compagnia: quasi tutti pensano al tipico agrume di Sicilia. Il vero frutto con più vitamina C è la prugna Kakadu. La Terminalia ferdinandiana (questo il suo nome scientifico) è la fonte vegetale più ricca di vitamina C che esista. È grande più o meno quanto un'oliva ed è australiana. Gli aborigeni la usano da secoli come antisettico e calmante ma recenti studi hanno dimostrato l'incredibile concentrazione di vitamina C presente nel frutto: mediamente 2.300 – 3.150 mg e fino a 5.300 mg di acido ascorbico per 100 grammi di peso fresco. Al secondo posto c'è invece l'acerola, conosciuta anche come ciliegia dell'India Occidentale o ciliegia delle Barbados, perché in questi luoghi si coltivano tantissimi di questi frutti, molto simili alle ciliegie ma non imparentati con loro. L'acerola ha da 1.000 a 4.500 microgrammi di vitamina C naturale per 100 grammi. Tanto per fare un paragone: l'arancia ne ha solo 59 mg.
La percezione del consumatore medio è irrimediabilmente fallace. Abbiamo alle spalle decenni di falsa informazione, spesso fatta in modo inconsapevole: la ricerca su cibi e alimenti vari è in continua evoluzione e ciò che sapevamo ieri sarà probabilmente diverso da ciò che sapremo domani. I nostri nonni puntavano tutto sulle arance, tra l'altro considerate il secondo frutto più salutare dagli italiani alle spalle delle mele in diversi sondaggi. Non è del tutto sbagliato: le arance fanno molto bene al nostro corpo ma per tutto l'insieme di effetti che portano in dote, tra cui la vitamina C. In realtà l'arancia è solo l'undicesimo frutto con più vitamina C al mondo.
Sul gradino più alto del podio troviamo quindi la prugna kakadu, seguita dall'acerola. Oltre alle vitamine queste piccole perle della natura sono ricche di diversi altri antiossidanti, come carotenoidi, fenoli, antociani e flavonoidi. Segue la guava, un frutto simile all'arancia che ha 429 mg di vitamina C per 100 gr. Questo ci fa vedere anche l'incredibile divario che c'è tra i primi due frutti e il terzo. Seguono poi ribes nero e kiwi giallo, i primi prodotti in classifica con cui abbiamo una certa familiarità. Anche il più "tradizionale" kiwi verde ha tanta vitamina C (161 mg il giallo e 93 mg il verde) e infatti è sesto in classifica. Questo ci deve far piacere: l'Italia è uno dei principali produttori mondiali di kiwi quindi possiamo sfruttare questa nostra risorsa nel migliore dei modi. Al settimo posto troviamo lo strano longan, chiamato anche occhio di drago, seguito dal litchi che sempre più spesso troviamo nei nostri supermercati. Tra i frutti più comuni anche i cachi hanno un'elevata concentrazione di vitamina C, circa 66 microgrammi per 100 grammi di caco, ed è il nono frutto con più vitamina C al mondo. Chiude questa classifica il pomelo, uno dei soli tre agrumi naturali "originali", con 61 mg di vitamina C per 100 gr di frutto.