La card rilasciata dal ministro Francesco Lollobrigida permette di acquistare tutti i beni di prima necessità. C'è polemica sulle modalità di rilascio: per molti è discriminante.
Tra qualche giorno sarà disponibile la card da 382,50 euro ideata dal Governo per l'acquisto dei prodotti alimentari e pensata per combattere il caro spesa. Non tutto il cibo potrà essere comprato con questa carta di credito, però: sono solo 23 le voci degli alimenti e delle bibite incluse nella lista contenuta nell'allegato 1 di prodotti acquistabili con la card "Dedicata a te". Vediamo quali sono e perché secondo molti questa card è discriminante.
Pasta, riso, frutta, formaggio, carne e tutti gli alimenti per i bambini. Non rientrano, invece, il vino, la birra e gli alcolici in generale nell'elenco stilato dal ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, e dalla sua squadra. Ci sono ortaggi freschi e lavorati, pomodori pelati e conserve di pomodori. Presenti naturalmente il latte e i suoi derivati, inclusi quindi yogurt e formaggi, così come le uova, l'olio d'oliva e di semi, i prodotti di panetteria, di pasticceria e i biscotti. Sono incluse anche le carni di maiale, pollo e tacchino, manzo, agnello, capra e coniglio, così come il pescato fresco. Stesso discorso per i prodotti da forno e la loro materia prima come la farina, la pasta e gli altri cereali, come riso, orzo, farro, avena, malto, mais, così come legumi semi, frutta di qualunque tipologia. Inoltre, lieviti naturali, miele (ma non marmellata), zucchero, cacao in polvere, cioccolato, acque minerali, aceto di vino (ma non balsamico) e gli alimenti per la prima infanzia, come omogeneizzati, pastine e anche latte di formula. Ultima voce, infine, include caffè, tè e camomilla.
La card può essere usata in tutti i negozi alimentari d'Italia per comprare i beni di prima necessità tra il primo agosto e il 31 dicembre. Ricordiamo che sarà assegnata solo alle famiglie di almeno tre componenti e con un Isee fino a un massimo di 15.000 euro lordi. Il valore effettivo della card, stando alle parole del ministro Lollobrigida, sarà più alto perché "A questi 382 euro c'è la possibilità di sommare gli sconti del 15% che abbiamo ottenuto da tutti quelli che nella distribuzione hanno aderito al progetto, e che ringrazio, sconti cumulabili alla scontistica già applicata". Non mancano le polemiche: la scelta di darla solo alle famiglie con almeno 3 persone appare discriminatoria e divide i nuclei in Serie A e Serie B. Il Governo ha letteralmente stilato una classifica per procedere “in ordine di priorità decrescente” e i primi a ricevere la card saranno le famiglie con tre componenti, di cui almeno un under 14; poi le famiglie da tre di cui almeno un under 18 e, infine, le famiglie da tre senza limiti di età. Se avanzeranno delle risorse andranno a tutti gli altri, quindi coppie senza figli o con figli maggiori, genitori single e single. Esclusi a priori tutti i nuclei che ricevono già un sussidio come il reddito di cittadinanza, anche nel caso in cui l'Isee, comprendente il reddito, non raggiungesse la cifra dei 15 mila euro. Il Governo ha quindi deciso di "ridurre la povertà" solo di una parte della società, una parte più piccola per giunta: secondo i dati di Istat le coppie con figli rappresentano solo un terzo (nel 2021) del totale delle famiglie italiane. Ci sarebbe poi da discutere dell'idea di "ridurre la povertà" dando circa 1 euro a famiglia diviso per un anno.