Un risotto a regola d'arte richiede l’utilizzo di una tipologia particolare di pentola: non tutte, infatti, sono adatti a preparare questa prelibatezza. Ecco come deve essere fatta la pentola giusta per il risotto.
Il risotto è un grande vanto della tradizione gastronomica italiana. Originaria della Lombardia, questa ricetta si è diffusa prima nel resto del Nord Italia e poi è arrivata a conquistare anche il resto dello Stivale, evolvendosi in decine di varianti tradizionali ma anche innovative. È un piatto apparentemente semplice, ma che in realtà nasconde diverse insidie a livello di preparazione.
I passaggi sono pochi e basici, ma fondamentali per ottenere un risotto impeccabile, ma prima ancora è fondamentale scegliere lo strumento giusto. Non tutte le pentole, infatti, sono adatte a cucinare il risotto e la ricetta richiede una particolare tipologia che permetta una cottura ottimale. Perché in cucina non è importante solo la qualità degli ingredienti o solo la manualità, ma sono fondamentali anche gli strumenti: ogni preparazione ha la sua pentola, anche e soprattutto il risotto.
Per preparare il risotto perfetto la pentola più adatta è un tegame ampio, dai bordi alti tra gli 8 e i 10 centimetri che siano svasati. Il bordo svasato, infatti, è fondamentale per la giusta mantecatura finale perché garantisce il tanto ricercato “effetto all’onda” evitando che i chicchi si ammassino sulla circonferenza del fondo e che il risotto non risulti né troppo compatto né troppo brodoso.
Molto importante anche la grandezza della pentola. Il risotto è una ricetta che, in corso di cottura, aumenta di molto il suo volume, motivo per cui una pentola troppo piccola sarebbe deleteria per una buona riuscita. Per evitare brutte sorprese, anche se la quantità di riso ti sembra poca scegli sempre una padella ampia: per due persone va bene una padella dal diametro di 25 cm, per 6 persone è più indicata la padella da 30 cm, per 10 persone devi salire a un diametro di 36 cm.
Per quanto riguarda il materiale, anche in questo caso non tutti sono adatti a cucinare il riso, anzi solo uno ti assicura una perfetta riuscita della ricetta: la ghisa, perché ha la caratteristica di rilasciare gradualmente il calore, permetto al riso di cuocersi lentamente e in modo uniforme. Inoltre, se conservata bene, la ghisa è un tipo di materiale che dura a lungo e non si rovina anche dopo tante cotture, a patto che te ne prendi cura nel modo giusto.
Una volta che hai individuato la pentola perfetta per il tuo risotto, ci sono altre accortezze che devi avere per ottenere una preparazione della giusta consistenza, cremosa, ben cotta e gustosa. Importantissima la scelta del riso: proprio come nel caso delle pentole, non tutti i risi sono adatti a diventare risotto. Esistono diverse scuole di pensiero ma di solito la qualità più usata è il Carnaroli, per via dei suoi chicchi grossi particolarmente resistenti alla cottura e per la sua capacità di cedere amido durante la cottura; non è l’unica varietà adatta ai risotti, che in generale richiedono riso di tipologia fine e superfine.
Fondamentale anche la cottura esatta, precisa al secondo. I tempi variano sensibilmente in base alla tipologia di riso che utilizzi, ma in generale si calcolano mediamente 4-5 minuti di tostatura su fiamma media (il primo, indispensabile passaggio) e, a partire da questo momento, 14-16 minuti, regolandosi con l'assaggio del risotto man mano che cuoce. E poi la chicca finale, la mantecatura, il momento a fine cottura che decreta la riuscita finale della ricetta: si fa a fuoco spento, con l’aggiunta di un grasso dal gusto leggero o formaggio o eventuali altri ingredienti, e poi si lascia riposare il risotto per 2-3 minuti, altro passaggio fondamentale.
Ora che conosci tutti i segreti dei passaggi e degli strumenti più adatti per ottenere il risotto perfetto non ti resta che metterti ai fornelli e dare spazio alla tua fantasia. Ma se vuoi prendere ispirazione dalla tradizione, ecco una raccolta di ricette di risotti tradizionali (e non solo) tutti da provare e da gustare.