Le persone li usano come sinonimi, sbagliando: quasi tutto il Prosecco è spumante, non tutti gli spumanti sono invece prosecchi. Andiamo a fondo della questione.
Tra le domande che tutti si sono fatti almeno una volta nella vita ce n'è una che non ha una vera risposta: qual è la differenza tra Prosecco o spumante? Diciamo definitivamente che (quasi) tutto il Prosecco è spumante ma non tutto lo spumante è Prosecco. Non si tratta di veri e propri sinonimi ma quasi. Vediamo tutti i dettagli.
La risposta semplice è questa: la differenza non esiste perché il Prosecco è un vino spumante, quasi sempre almeno. Si tratta infatti di una tipologia di vino fatto a base di glera, di colore bianco o rosato, prodotto in parte del Veneto e in Friuli Venezia Giulia. Può essere sia Doc (Denominazione di Origine Controllata) sia Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Nella Docg ci sono i prosecchi fatti nella zona Montello e dei Colli Asolani o il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene.
Quando parliamo di spumante invece ci rapportiamo a una categoria di vini: sono quelli che all'apertura producono spuma, causata dalla presenza di anidride carbonica prodotta dalla fermentazione e quindi non aggiunta. Lo spumante può essere prodotto in tutto il mondo e con qualsiasi tipo di vitigno. Il Prosecco solo nelle zone che fanno parte del consorzio e solo ed esclusivamente con uve provenienti dai vitigni di Glera, Verdiso, Pinot bianco, grigio o nero. I terreni adatti alla coltura dei vigneti sono quelli ben esposti e drenati, quindi non sono ammessi terreni ad alta dotazione idrica o torbosi. In ciascun appezzamento devono sussistere almeno 2.300 ceppi per ettaro. Le tecniche di coltivazione e impianto sono quelle "classiche" che non provocano modificazioni alla qualità di uva e vino, prive di forzature. Tutte queste regole sono interne alla Doc e alla Docg, ogni spumante ha un "regolamento" diverso. A tutto ciò dobbiamo però aggiungere una postilla: non tutto il Prosecco è spumante. C'è una produzione minore di Prosecco fermo, quindi non frizzante, che gli esperti chiamano "tranquillo".