La differenza fondamentale tra castagne e marroni risiede nella selezione operata dall'uomo. I marroni sono il risultato di secoli di coltivazione e miglioramento genetico, che hanno portato alla creazione di varietà con caratteristiche specifiche e pregiate. Le castagne, invece, sono il frutto di alberi selvatici e presentano una maggiore variabilità nelle loro caratteristiche.
Chi non ama il sapore dolce e avvolgente delle castagne e dei marroni, soprattutto durante la stagione autunnale? Sì, "castagne E marroni" perché pure se sono quasi identici nell'aspetto, questi frutti nascondono però delle differenze che li rendono unici e adatti a preparazioni diverse. Sia le castagne sia i marroni appartengono alla famiglia delle Fagacee e al genere Castanea. Tuttavia, esistono delle differenze significative nella loro classificazione botanica che rende castagne e marroni, sostanzialmente, cugini:
Scopriamo insieme quali sono le principali caratteristiche che distinguono le castagne dai marroni e come scegliere il frutto perfetto per ogni ricetta.
Quando l'autunno arriva, castagne e marroni diventano protagonisti dei mercati e delle tavole. Ma qual è la differenza tra castagne e marroni? Sebbene spesso vengano confusi, questi frutti del castagno (Castanea sativa) hanno caratteristiche specifiche e destini culinari diversi. Cominciamo a parlare dell'albero perché è lo stesso: il castagno è un albero originario dell’Europa meridionale, e i suoi frutti sono consumati e apprezzati da secoli. I marroni vengono invece da alberi (della stessa specie) ma selezionati per avere dei frutti con delle determinate caratteristiche. Non sono, quindi, selvatici.
Le castagne sono conosciute per il loro utilizzo nella produzione di farina, oltre che di tante ricette della tradizione italiana; mentre i marroni sono considerati più pregiati, destinati a dolci e preparazioni particolari come i famosi marrons glacés. Ma cosa rende i marroni diversi dalle castagne comuni? Le differenze principali sono tre: la classificazione botanica, l'aspetto e l'utilizzo in cucina.
Entrambi i frutti derivano dal castagno europeo (Castanea sativa), ma presentano differenze a livello di riccio e di seme. La specie più comune è quella della Castanea sativa, la specie botanica più comune di castagno, da cui si ricavano le castagne che consumiamo abitualmente. È un albero maestoso, longevo e molto diffuso in Europa. I marroni invece non sono una specie a sé stante, ma piuttosto delle cultivar selezionate della specie Castanea sativa. Nel corso dei secoli, gli agricoltori hanno selezionato e coltivato le varietà di castagno che presentavano caratteristiche particolari, come frutti più grandi, polpa più dolce e buccia più sottile. Queste varietà selezionate sono per l'appunto chiamate marroni.
Le castagne sono generalmente più piccole e con una forma irregolare, mentre i marroni sono più grandi e presentano una forma più regolare e arrotondata. La buccia dei marroni è più sottile e liscia, mentre quella delle castagne è più spessa e rugosa. La pellicina aderisce strettamente alla polpa e risulta difficile da eliminare nelle castagne. Nei marroni, invece, la pellicina è più facilmente rimovibile, rendendoli adatti a ricette elaborate. Infine la polpa che nei marroni è più chiara, uniforme e dal sapore dolce, mentre quella delle castagne può presentare delle venature e un gusto leggermente più intenso.
I marroni sono più pregiati e costosi rispetto alle castagne. Spesso sono destinati a usi di alta pasticceria, come i marrons glacés, mentre le castagne trovano impiego in ricette tradizionali e popolari.