A quando risale il vino più antico della storia? Come hanno fatto a datarlo e su cosa si sono basati i ricercatori? Bisogna tornare indietro di non pochi millenni e recarsi in Georgia.
A quando risale la più antica traccia di vino giunta sino a oggi? Dove è avvenuta l'importante scoperta? Bisogna tornare indietro di tanto tempo, almeno a 8000 anni fa, recandoci nelle regioni del Caucaso.
Se qualche tempo fa vi avevamo parlato delle ricette più antiche mai pervenutaci, stavolta è giunto il momento di parlare di vino per un pairing d'eccezione capace di attraversare gli eoni della storia. Da tantissimo tempo l'uomo coltiva la vite e vinifica i suoi frutti, anche se comprensibilmente con il passare del tempo si sono via via affinate le tecniche di produzione del vino.
Secoli fa non c'erano le conoscenze di cui disponiamo oggi, per questo ne usciva un prodotto molto differente da quello che siamo abituati a bere noi. I Romani aggiungevano acqua e miele, al tempo e nelle zone di Gesù il vino veniva allungato con sostanze dolci per smorzarne la spiccata intensità e alleggerirne il gusto. Per renderlo insomma più bevibile. A ben vedere però già tanto, ma tanto, tempo prima di Gesù (così come dei Romani e gli stessi Greci) l'uomo trasformava l'uva in vino. Andando indietro nei secoli, anzi dei millenni, a quando risale la più antica testimonianza di produzione di vino? Quale possiamo dire sia il più antico della storia (perlomeno di cui abbiamo testimonianza)?
A quanto pare sono state rinvenute in Georgia le più antiche testimonianze di produzione enoica, raccolte in ciò che rimane di antichissimi vasi in terracotta (databili attorno a 8000 anni fa) a una cinquantina di chilometri dalla Capitale Tbilisi. Dall'analisi dei frammenti delle anfore è stata riscontrata la presenza di particolari e precise sostanze a testimonianza dell'antica presenza di vino al loro interno. "I residui sono stati identificati come vino poiché contenevano acido tartarico, che si trova solo in grandi quantità nell'uva eurasiatica (Vitis vinifera) in Medio Oriente e nel vino che ne deriva – si legge nella pagina dedicata del Guinness World Record –, e il rilevamento di altri acidi organici (malico, citrico e succinico), trovati anche nell'uva eurasiatica, ha fornito prove di conferma".
Tanto è bastato per affermare come si fosse di fronte alla più antica testimonianza pervenutaci di produzione e conservazione di vino, spostando indietro la lancetta dell'orologio al 6000 avanti Cristo. Battuto così il precedente record che apparteneva all'Italia. Nel 2016 furono rinvenute in provincia di Agrigento tracce riconducibili a un vino realizzato 6 millenni fa, a conferma di come già nel Neolitico l'uomo non disdegnasse concedersi ricchi brindisi.