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12 Luglio 2023 15:00

Prugne e susine: le differenze e le variazioni di benefici

Quando si parla di prugne e di susine è facile fare confusione. Sono uguali? Hanno la stesse proprietà? Ecco cosa c'è da sapere su questi frutti estivi buoni e ricchi di benefici.

A cura di Federica Palladini
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Probabilmente è uno degli enigmi che solo il fruttivendolo, di fronte ai nostri dubbi, è riuscito a risolvere una volta per tutte. Prugne e susine sono la stessa cosa? Ebbene, la risposta è sì, ma non troppo. La differenza sostanziale tra le due è che parliamo di susine quando ci riferiamo al frutto fresco e di prugne indicando il frutto essiccato o disidratato. Si tratta quindi dello stesso frutto, al naturale oppure sottoposto a un procedimento chimico che ne elimina gran parte dell'acqua.

Prugne e susine sono lo stesso frutto

Entrambe, infatti, vengono dal susino – nome scientifico Prunus – albero di probabile origine caucasica appartenente alla famiglia delle Rosaceae, che si divide in due specie: Prunus domestica, meglio conosciuto come susino europeo, e Prunus salicina, denominato anche susino cino-giapponese.

Le due piante non sono uguali: differiscono nella germogliazione, nella trama della corteccia e anche per i ritmi della fioritura, ma tutte e due fruttificano diverse varietà di susine. Da quella a buccia gialla, con forma più tondeggiante, come le Goccia d’oro, a quella a buccia scura e polpa soda, come le Red beauty, passando per le Stanley, una cultivar esteticamente ovoidale e di colore violaceo, solo per citarne alcune. Nell’immaginario collettivo, le prugne sono identificate proprio con queste ultime, in quanto tra le più adatte per essere essiccate, perché tenere, succose e dolci, mentre le altre vengono chiamate in generale susine, gialle o rosse.

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Le susine che troviamo in Italia provengono principalmente dall’Emilia Romagna, regione che tradizionalmente ne può coprire fino al 40% della produzione made in Italy, prima di Campania e Lazio, altre sono importate dall’estero, specialmente dalla Romania, dalla Spagna e dagli Stati Uniti. Le prugne in cucina sono un ingrediente molto versatile, utilizzate specialmente nella stagione estiva, con cui realizzare tante ricette semplici e veloci e un evergreen sotto il segno del benessere: la marmellata di prugne.

Fresche o essiccate: come consumarle

Impossibile non aver mai sentito nominare le “prugne della California”, famose soprattutto per favorire la regolarità dell’intestino. Il maggior pregio che si attribuisce sia alle susine sia alle prugne è quello di avere una buona funzione lassativa: questo grazie all’alto contenuto di fibre, ma anche alla presenza della difenil-isatina, un derivato della molecola organica isatina che svolge un’azione stimolante a livello di contrazioni intestinali.

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Per ottenere il risultato sperato consumando prugne secche è raccomandabile non mangiarne più di 4-6 al giorno e di lasciarle almeno 20 minuti in ammollo in acqua, per riattivarne le proprietà. Ancora meglio la reidratazione di qualche ora o di tutta la notte, per poi essere consumate a colazione con cereali e yogurt.

I benefici del frutto, soprattutto se mangiato fresco, però, non si limitano a questo: le susine contengono in elevata quantità sostanze antiossidanti (come l’acido clorogenico), importanti per combattere l’invecchiamento delle cellule, così come sono ricche di vitamine, tra cui la vitamina C, che favorisce l'assorbimento del ferro da parte delle ossa. Da sottolineare, invece, che a parità di grammi (100 gr), le susine apportano circa 46 calorie, mentre le prugne ben 240 kcal e sono quindi un vero concentrato di energia.

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