La loro fama li precede: stiamo parlando dei prosciutti crudi spagnoli, che non sono tutti uguali. In particolare andiamo alla scoperta del jamón ibérico, una tipologia conosciuta soprattutto per il suo prodotto più famoso e pregiato, il Pata Negra.
Tra le specialità gastronomiche spagnole, i salumi hanno un ruolo di primo piano, in quanto anche la penisola iberica, come l’Italia, ha una tradizione norcina molto antica, che si fa risalire all’epoca degli antichi Romani. Tra gli ingredienti delle sfiziose tapas, nei boccadillos e nei pinchos difficilmente manca una fetta di prosciutto crudo, uno dei prodotti più iconici, apprezzato non solo all’interno dei confini nazionali, ma in tutto il mondo. Tra i prosciutti made in Spain più noti c’è il Pata Negra, considerato uno dei migliori in assoluto per il suo gusto e la sua morbidezza: si tratta del jamón ibérico più pregiato che proviene da maiali di razza iberica pura nutriti a base di ghiande (bellotas). Non bisogna però pensare che sia l’unica varietà di prosciutto iberico, come spesso si crede. Andiamo alla scoperta delle diverse tipologie e da cosa derivano le loro peculiarità.
Prima di tutto c’è da dire che con “iberici” non si intende “spagnoli” in senso lato, in quanto in Spagna esistono altri prosciutti crudi molto popolari, come per esempio il jamón serrano. A fare la differenza, è la razza di maiale a cui si fa riferimento: in questo caso, infatti, si parla di razza iberica (cerdo ibérico), ovvero di un suino dal manto e le unghie generalmente scuri, diffuso soprattutto nella parte meridionale del paese (Andalusia ed Estremadura), che si alimenta nel periodo dell’ingrasso (montatura) solo con ghiande ed erbe che trova pascolando allo stato brado nella dehesa, un tipico sistema agroforestale adibito appositamente all’allevamento del bestiame e caratterizzato dalla presenza di querce che forniscono l’alimento principe. I suini si muovono liberamente, con le zampe in continuo esercizio così da sviluppare buone infiltrazioni di grasso intramuscolare nelle cosce, dato dall’acido oleico che proviene dalle ghiande. Si ottengono in questo modo la classica morbidezza e marezzatura e il sapore dolce e deciso. Il patrimonio genetico del maiale e il cibo con cui viene nutrito l’animale sono i due criteri fondamentali per stabilire la qualità del jamón ibérico, e danno vita alle seguenti classificazioni, regolate per legge.
A seconda dell’alimentazione, la selezione si fa ancora più particolareggiata: