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31 Maggio 2022 10:12

Prodotte in Israele le prime uova a base vegetale: come sono fatte e di che sanno

Una start up israeliana è riuscita a realizzare un'alternativa sostenibile alle uova. Uguali, dicono, in tutto e per tutto al prodotto originale, ma a base vegetale e senza colesterolo. Di cosa sono fatte le uova 2.0.

A cura di Alessandro Creta
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Se tutto andrà come previsto, presto negli Stati Uniti potrebbe essere messa in vendita una nuova tipologia di uova. Simili per forma e per gusto (almeno stando alle prime indiscrezioni) alle originali, ma totalmente a base vegetale e prive di colesterolo.

Se gli hamburger di carne di zebra o leone coltivata in laboratorio erano sembrati una stranezza, chissà quali pareri raccoglierà questa nuova e innovativa alternativa alle uova tradizionali. Tutto è frutto del lavoro di una start up israeliana con l’obiettivo di diventare il produttore di uova senza galline più grande e sostenibile del mondo. Il piano è di debuttare sul mercato statunitense con questa speciale tipologia di uovo non uovo entro la fine dell’anno, partendo dai ristoranti.

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Dalla pagina Facebook Yo!Egg

I prodotti offerti dall’azienda sembrano in tutto e per tutto delle uova, in prima battuta alla vista. Yo! Egg, questo il nome della start up, propone versioni a base vegetale di uova fritte, in camicia e sode. Il tutto, chiaramente, senza colesterolo e senza torcere una penna alle galline.

Di che cosa sono fatte le uova vegetali

Le uova proposte dall’azienda israeliana sono a base di un mix di proteine vegetali, acqua, olio di semi di girasole, soia, farina, oltre ad altri ingredienti tanto segreti quanto, sostengono, semplici. Oltre a un’apparente furbata di marketing, l’idea nasce da un’esigenza precisa: riuscire a produrre uova senza impattare negativamente sull’ambiente. Ogni anno infatti solo negli Stati Uniti vengono consumate circa 95 miliardi di uova, e ognuna di esse richiede un dispendio di circa  53 galloni di acqua, equivalenti a quasi 240 litri. Al momento queste uova 2.0 si possono acquistare solamente in Israele, ma prima della fine dell’anno l'azienda proporrà i suoi prodotti anche nel mercato a stelle e strisce. Che possa essere il primo passo anche per l’arrivo in Europa e nei nostri punti vendita?

Considerata la recente crisi legata a un calo dei consumi di uova tradizionali, chissà se questa non possa rappresentare una rapida alternativa all'originale.

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