Una start up israeliana è riuscita a realizzare un'alternativa sostenibile alle uova. Uguali, dicono, in tutto e per tutto al prodotto originale, ma a base vegetale e senza colesterolo. Di cosa sono fatte le uova 2.0.
Se tutto andrà come previsto, presto negli Stati Uniti potrebbe essere messa in vendita una nuova tipologia di uova. Simili per forma e per gusto (almeno stando alle prime indiscrezioni) alle originali, ma totalmente a base vegetale e prive di colesterolo.
Se gli hamburger di carne di zebra o leone coltivata in laboratorio erano sembrati una stranezza, chissà quali pareri raccoglierà questa nuova e innovativa alternativa alle uova tradizionali. Tutto è frutto del lavoro di una start up israeliana con l’obiettivo di diventare il produttore di uova senza galline più grande e sostenibile del mondo. Il piano è di debuttare sul mercato statunitense con questa speciale tipologia di uovo non uovo entro la fine dell’anno, partendo dai ristoranti.
I prodotti offerti dall’azienda sembrano in tutto e per tutto delle uova, in prima battuta alla vista. Yo! Egg, questo il nome della start up, propone versioni a base vegetale di uova fritte, in camicia e sode. Il tutto, chiaramente, senza colesterolo e senza torcere una penna alle galline.
Le uova proposte dall’azienda israeliana sono a base di un mix di proteine vegetali, acqua, olio di semi di girasole, soia, farina, oltre ad altri ingredienti tanto segreti quanto, sostengono, semplici. Oltre a un’apparente furbata di marketing, l’idea nasce da un’esigenza precisa: riuscire a produrre uova senza impattare negativamente sull’ambiente. Ogni anno infatti solo negli Stati Uniti vengono consumate circa 95 miliardi di uova, e ognuna di esse richiede un dispendio di circa 53 galloni di acqua, equivalenti a quasi 240 litri. Al momento queste uova 2.0 si possono acquistare solamente in Israele, ma prima della fine dell’anno l'azienda proporrà i suoi prodotti anche nel mercato a stelle e strisce. Che possa essere il primo passo anche per l’arrivo in Europa e nei nostri punti vendita?
Considerata la recente crisi legata a un calo dei consumi di uova tradizionali, chissà se questa non possa rappresentare una rapida alternativa all'originale.