Una bottiglia fatta dalle alghe rosse, che si può anche mangiare e si auto decompone in poco tempo: tutto questo grazie alle virtù dell'agar. La bottiglia del futuro e viene dall'Islanda.
Strano a dirsi, ancor più strano probabilmente da farsi, ma in Islanda pare abbiano inventato una bottiglia d'acqua commestibile. L'idea anti spreco e a supporto della sostenibilità ambientale arriva dall'estremo Nord d'Europa, da sempre attenti a tematiche green che possano combattere l'inquinamento. Del progetto in realtà se ne parla già da qualche tempo ma in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua torna ovviamente di stretta attualità. In un mondo in cui lo spreco, di acqua così come di plastica (e di conseguenza pure di soldi) sembra esser diventato ormai la prassi, in Islanda un imprenditore locale ha ideato una bottiglia speciale che non solo si può mangiare, ma è anche in grado di decomporsi autonomamente.
Il progetto è nato qualche anno fa grazie a tale Ari Jonsson, un ex studente capace di realizzare materialmente un contenitore d'acqua composto esclusivamente da materie prime edibili. Jonsson ha inventato una bottiglia d'acqua commestibile e biodegradabile composta per lo più da alghe. "Ho letto che il 50% della plastica viene usato una volta e poi buttato via, quindi sento che c'è un urgente bisogno di trovare modi per sostituire parte della quantità irreale di plastica che produciamo, usiamo e buttiamo via ogni giorno" disse l'ideatore in un'intervista di qualche anno fa. Ok, ma materialmente come viene realizzata questa bottiglia commestibile?
Dopo una meticolosa ricerca Jonsson ha individuato in un'alga rossa la soluzione ideale per la sua innovativa idea. Partendo da questo vegetale marino il giovane islandese è riuscito a ricavare una sostanza chiamata agar, un prodotto simile alla gelatina particolarmente malleabile e noto per le sue proprietà solidificanti che ne rendono valido l'utilizzo anche nella conservazione di alimenti e altri prodotti. L'agar, insomma, assume prima una forma gelatinosa, viene modellato a seconda delle necessità (a forma di bottiglia, in questo caso) e poi si lascia indurire. Dopo il suo utilizzo insomma non si trasforma in rifiuto ma si decompone (solo se vuota però, con l'acqua questo processo non si avvia). Poiché è composto da tutti i materiali naturali, inoltre, all'occorrenza si può anche mangiare. Il sapore, però, potrebbe non essere di gradimento a tutti.