La nuova puntata di Prezzi alle Stelle è con Francesco Sodano, giovane chef campano che ci presenta il suo "Porro tra fumo e cenere". L’ingrediente principale di questa portata? Quello più intangibile: il tempo.
Sesta puntata del format Prezzi alle Stelle con uno degli chef campani più giovani e talentuosi del panorama gastronomico contemporaneo. Stavolta siamo con Francesco Sodano: assieme a lui per affrontare lo spinoso (e forse non pienamente chiaro) tema del food cost nell’alta ristorazione e farlo con un esempio pratico.
Lo chef ci ha spiegato cosa c’è dietro, sia dal punto di vista di idee sia di costi, al suo "Porro tra fumo e cenere", piatto in menu durante l’esperienza da head chef al Faro di Capo d’Orso, una Stella Michelin a Minori in Costiera Amalfitana. Una portata, come specifica anche lui nel suo intervento, in cui l’ingrediente principale è paradossalmente quello che non si vede: il tempo.
Tra frollature e fermentazioni non poteva non essere il tempo uno dei concetti chiave attorno al quale ruota la cucina dello chef. E porro tra fumo e cenere rispecchia a pieno questa concezione temporale, in quanto le povere materie prime utilizzate vengono nobilitate da un’attenzione e una cura costante in tutto il loro, lungo e paziente, processo di lavorazione. È questo il motivo alla base del prezzo finale del piatto: 28 euro.
Un po’ tantino considerando la semplicità degli ingredienti utilizzati? Conoscere il piatto, come nasce e prende forma nel tempo (per l’appunto), è il segreto per comprendere (e giustificare) questa cifra. Come si arriva, insomma, a far pagare 28 euro un piatto a base di porro, limone, aglio nero fermentato, salsa teryaki con fagioli neri fermentati?
“Il vero ingrediente segreto del piatto è il tempo” racconta lo chef, spiegando come questo fattore pesi al 50% sul prezzo complessivo della portata. “Soprattutto per il miso di limoni e l’aglio fermentato” i quali impiegano rispettivamente sei e tre mesi per la loro realizzazione. Rifacendoci al nostro gioco delle percentuali, quanto incidono le varie voci sul costo del piatto?
Una media di guadagno, quella dl 10%, in linea con quanto già raccontatoci nelle puntate precedenti da altri chef protagonisti dell’alta ristorazione come Domingo Schingaro, Philippe Léveillé, Domenico Iavarone e Paulo Airaudo.
Classe 1988, originario di Somma Vesuviana, Francesco Sodano rappresenta oggi uno dei più fulgidi rappresentanti della new wave gastronomica italiana; portavoce di una rinnovata espressività culinaria che attinge fortemente dal mare e capace di stupire il commensale, puntando anche sull'effetto scenografico delle portate.
Non poteva non esserci il cibo nel futuro professionale di Francesco: i suoi genitori sono stati insegnanti all’istituto alberghiero e l’influenza famigliare lo ha inevitabilmente indirizzato, nonostante la scelta del liceo scientifico poteva lasciar presagire altre strade. Da sempre appassionato di cucina, la sua è stata un’escalation costante che l’ha portato prima a formarsi in grandi ristoranti (su tutti il Pagliaccio di Anthony Genovese) fino a guidare poi la cucina già stellata del Faro di Capo d’Orso, nel 2019. Riuscendo a confermare nelle stagioni successive il riconoscimento dei francesi.
Diretto da Luca Iavarone
Autori: Luca Iavarone, Sissi Mattiello e Paola Mirisciotti
Organizzatrice: Viviana Sacco
Operatore e post: Gianluca Cesarano
Redazione: Francesca Fiore, Leonardo Ciccarelli e Alessandro Creta
Ringraziamo per la gentile ospitalità e per il supporto organizzativo tutto lo staff di Identità Golose.