Secondo antiche credenze popolari prezzemolo e basilico potrebbero essere tossici per il nostro organismo: si tratta di una leggenda o, come sempre in questi casi, potrebbe esserci un fondo di verità? Facciamo chiarezza.
Le erbe aromatiche sono parte integrante della nostra tradizione culinaria, non mancano mai nei nostri piatti e possibilmente sui nostri balconi. Se anche voi le amate almeno quanto le amiamo noi, avrete senza dubbio sentito parlare della presunta tossicità di due tra le più utilizzate: prezzemolo e basilico. Il prezzemolo sarebbe pericoloso in caso di gravidanza e il basilico potrebbe causare gravi patologie. Verità o credenza priva di fondamento?
La convinzione che il prezzemolo possa risultare dannoso per la nostra salute si lega probabilmente alla pratica di interruzione di gravidanza attraverso un olio essenziale a base di apiolo, una sostanza che, assunta in grandi quantità, provocherebbe contrazioni uterine e quindi, in casi estremi, l'aborto. E il prezzemolo, quello che usiamo per impreziosire i nostri piatti, cosa c'entra? Un fondo di verità, come spesso in questi casi, c'è: il prezzemolo infatti contiene l'apiolo ma questo risulta dannoso solo sotto forma di olio e consumato in grandi quantità; questo significa che il prezzemolo usato come semplice erba aromatica in piccole quantità nelle nostre ricette, non può essere in nessun modo dannoso, anche in caso di gravidanza e anche se bollito.
Ma in che quantità diventa dannoso il prezzemolo? Naturalmente si tratta di quantità indicative, ma 200 grammi di prezzemolo in un'unica somministrazione rappresenta la dose letale.
Pilastro della cucina italiana, erba aromatica tra le più amate e utilizzate nelle nostre cucine e nelle nostre ricette, a cui riesce a donare un sapore e un profumo inconfondibile, il basilico è un elemento essenziale nelle nostra tradizione. Secondo alcuni però, il basilico potrebbe risultare tossico per la nostra salute e arrivare perfino a causare gravi patologie: leggenda o verità? Potremmo davvero trovarci a rinunciare a un cremoso piatto di trenette al pesto? Non corriamo a conclusioni affrettate e andiamo per gradi: il basilico potrebbe essere tossico ma solo a condizione che le foglie più piccole vengano cotte e che venga consumato in quantità, oggettivamente, esagerate.
La cottura delle foglie piccole infatti, fa sì che queste rilascino l’estragolo e l’estragone, due sostanze tossiche che possono favorire la moltiplicazione cellulare in maniera anomala; ma, per arrivare a questo, bisognerebbe assumere una quantità davvero smodata di basilico: per rischiare conseguenze, infatti, la soglia limite è di 3 kg di basilico cotto assunto ogni giorno, per più di un anno. E allora, che ne facciamo del pesto? Non preoccupatevi: usare il basilico in cucina nelle quantità abituali non comporta alcun rischio per la nostra salute.
Ultimo ma non per importanza: qual è il momento giusto per aggiungere il basilico al sugo di pomodoro?
Potrebbe sembrare una questione di poca importanza ma è stata lungamente dibattuta: la risposta è semplice, il basilico va aggiunto alla fine, pochi secondi prima di servire, a foglie intere o spezzettato con le mani. Aggiungere il basilico durante la cottura produce due spiacevoli effetti: con il calore, le foglie tenderanno ad annerire e sviluppare un retrogusto amarognolo, perdendo l'aroma e la freschezza.