Cosa sono quei simboli che vediamo dentro il seme dei cachi, riescono veramente a prevedere come sarà l’inverno? Secondo un'antica leggenda contadina, basta guardare il seme dei cachi e saprai che inverno ti aspetta. Sarà vero? Ce lo spiega il nostro biologo-nutrizionista Simone Gabrielli.
Cosa sono quei simboli che vediamo dentro il seme dei cachi, riescono veramente a prevedere come sarà l’inverno? Secondo un'antica leggenda contadina, basta guardare il seme dei cachi e saprai che inverno ti aspetta. Se i semi assumono la forma di un cucchiaio, l'inverno sarà nevoso; la forma di una forchetta, invece, sta a indicare un inverno mite, mentre se il seme assume la forma di un coltello l'inverno sarà gelido. Ma come fanno questi piccoli semi a prevedere il meteo meglio di qualsiasi app sul telefono? Ce lo spiega il nostro biologo-nutrizionista Simone Gabrielli, oltre ad elencarci i benefici di questo delizioso frutto autunnale.
La scienza ha una risposta a questo affascinante mistero. La forma che vediamo nei semi dei cachi non è altro che il risultato di processi naturali durante la crescita del frutto, sono semplicemente i germogli primordiali della pianta. Le venature e le irregolarità possono assomigliare a posate, ma non hanno alcun potere predittivo sul clima.
Il fascino dei cachi non sta nei suoi pseudo poteri predittivi, ma nelle sue proprietà nutrizionali. I cachi, infatti, sono una vera e propria miniera di sostanze nutritive:
Il cachi è un frutto buonissimo, cremoso e può aiutare a togliere quella voglia di dolce a fine pasto. Non date retta a chi dice che ha troppi zuccheri e va limitato: sì, è vero, rispetto ad altri frutti ne contiene un pochettino di più e ha leggermente più calorie, ma non c'è nessun problema se mangi 1 o 2 cachi al giorno, magari dopo un bel pasto bilanciato o come merenda a metà pomeriggio.
Poi, se ti capita un seme, puoi pure provare a tagliarlo a metà e guardare che forma contiene al suo interno. Anzi, potrebbe essere un ottimo modo per fare un esperimento scientifico con i bambini. Possiamo prendere più semi, tagliarli a metà, segnare che posate troviamo, fare un calcolo statistico. Forse, però, è meglio gustare il nostro cachi e godere della sua bontà e delle sue proprietà.