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11 Giugno 2024 12:30

Pomodori datterini: cosa sono e come usarli al meglio in cucina

Tra le tantissime varietà di pomodori che arricchiscono le nostre tavole, i datterini sono di certo tra i più amati anche dagli chef. Merito del loro sapore dolcissimo che li rende perfetti da usare sia a crudo sia cotti. Scopri con noi tutto quello che c’è da sapere su questa eccezionale pianta coltivabile anche in vaso.

A cura di Martina De Angelis
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Dolci per natura, intensi e decisi, utilizzabili nelle ricette fredde ma anche in sughi e vellutate: i pomodori datterini sono una delle varietà di pomodoro più amate dagli italiani e una delle più ricercate sul mercato. Anche i migliori chef apprezzano le loro caratteristiche organolettiche, tanto da usarli spesso come ingrediente dei loro piatti.

I pomodori datterini sono anche alla portata di tutti: è un tipo di pianta, infatti, che è facile da coltivare anche in vaso e quindi non ti serve un orto o un giardino per fare crescere la tua piantina, basta un terrazzo.

Ti raccontiamo tutto quello che devi sapere su questa varietà di pomodoro nato grazie agli incroci di provenienza asiatica che ha saputo conquistare tutti e ti diamo anche qualche consiglio su come usarlo in cucina per esaltarne al meglio il sapore.

Storia e caratteristiche dei pomodori datterini

I pomodori datterini sono facilmente riconoscibili fin dal primo sguardo per la loro forma particolare, allungata, simile a un dattero (da cui deriva, appunto, l’appellativo di “datterini”). Le origini di questa primizia sono legate alla Campania, in particolare alla provincia di Salerno.

La storia racconta che qui, negli ultimi decenni dell’Ottocento, un agricoltore locale scoprì la pianta casualmente mentre stava passeggiando tra i campi. Notò proprio i frutti, simili ai pomodori da più piccoli e allunganti; incuriosito decise di raccogliere alcuni esemplari e di ripiantarli nella sua proprietà. L’esperimento fu un successo e presto il datterino fu richiesto da tutti gli agricoltori locali.

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Questa è una delle versioni di storie legate all’origine dei pomodori datterini, ma la verità è che nessuna è confermata. Si sospetta che si tratti di una specie ibrida di provenienza asiatica, frutto di un’attenta selezione di altre tipologie di pomodori incrociati tra loro, e che nel dopoguerra si sia diffusa nel mercato europeo fino a raggiungere l’Italia, dove ha trovato terreno fertile per prosperare.

La caratteristica che identifica maggiormente i pomodori datterini è il loro sapore dolce e intenso, reso ancora più marcato dalla polpa, dotata di una consistenza non troppo acquosa. I datterini sono anche molto bilanciati e hanno un equilibro naturale tra la parte acida e la parte zuccherina.

Le varietà di datterini e la differenza con il ciliegino

I pomodori datterini che sicuramente hai visto sui banchi dei supermercati o dei mercati sono quelli dalla buccia rossa, ma forse non sai che non sono gli unici esistenti: ci sono, infatti, diverse sottovarietà di datterini che si distinguono per colore, tipo di polpa e sapore.

Il datterino giallo è una varietà abbastanza comune e la puoi riconoscere per la buccia e la polpa di colore dorato. Al sapore è ancora più dolce rispetto al datterino rosso e grazie alla sua consistenza piuttosto corposa si usa spesso per la produzione di sughi e passate. A sua volta presenta delle varietà dal colore arancio intenso.

Meno diffuso ma ugualmente gustoso il datterino striato, conosciuto anche come crispino. Ha un colore rosso con striature verdi, ha un sapore molto intenso ma si differenzia per la sua accentuata croccantezza e per il gusto più aspro. Per questo, generalmente, si preferisce usarlo a crudo.

La variante rossa del pomodoro datterino è quella più usata, conosciuta e diffusa, ma spesso nonostante la sua fama viene confuso con un’altra tipologia, quella del pomodoro ciliegino. In effetti potrebbero sembrare simili, ma ricorda che il datterino è più stretto e allungato, mentre il ciliegino è il classico pomodoro tondo, solo più piccolo. Anche a livello di sapore sono diversi: il datterino è più zuccherino e ha una polpa meno acquosa.

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Come usare in cucina i pomodori datterini

Dolci, succosi e zuccherosi: grazie a queste caratteristiche organolettiche uniche i datterini sono estremamente versatili in cucina, perfetti sia per essere consumati crudi sia per essere cotti, a pezzi oppure come salsa.

Uno dei modi più comuni per usare i datterini è un ricco e gustoso sugo di pomodoro fresco con cui condire abbondanti piatti di pasta: è una ricetta semplice, ma è anche un grande classico italiano e un di quei piatti che non stancano mai. I datterini sono perfetti anche in un’altra preparazione iconica, la bruschetta, gustose fette di pane tostato condite con pomodorini a cubetti, olio extravergine di oliva, aglio ed erbette aromatiche.

Ma le idee sono tantissime ed estremamente varie. Puoi cucinare i datterini al forno disposti su una teglia unta con un filo di olio, puoi farli sott’olio seguendo la nostra ricetta e usarli poi per condire bruschette, pizza, pasta, risotti e insalate oppure da gustare con salumi e formaggi durante un aperitivo.

Da provare anche a inserirli in fresche insalate estive, per preparare un pesto di pomodoro dal sapore zuccherino e in altre decine di ricette originali come le particolari mozzarelle ripiene, un piccolo scrigno di mozzarella, svuotato della pasta interna e farcito con una dadolata di verdurine estive e, ovviamente, gli immancabili datterini.

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