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1 Marzo 2024 13:14

Pietro Leemann lascia Milano, si trasferisce in Svizzera e diventa monaco Krishnaita

Lo chef svizzero torna a casa e lascia il Joia ai suoi allievi praticamente a costo zero. Diventa monaco per Krishna e cucinerà per la comunità locale.

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Lo aveva detto ed è stato di parola: Pietro Leemann già quattro anni fa aveva annunciato a Cook il suo addio, ratificato nelle scorse settimane. "Sto pianificando la mia scomparsa, il mio ritiro nella foresta" disse nel 2020 e molti l'avevano presa con leggerezza questa dichiarazione, invece Leemann non solo lascia il Joia praticamente gratis ai suoi dipendenti ma va davvero nel bosco, in Svizzera, a fare un percorso spirituale che lo porterà a diventare un monaco. Pietro Leemann nel 2025 si trasferirà in una comunità spirituale vicino alla località Centovalli, dove vivrà da monaco della religione indiana Krishnaita.

Lo chef che diventa monaco

Pietro Leemann è uno degli chef più importanti della storia. Non italiana: globale. È stato il primo cuoco a ricevere una Stella Michelin in un ristorante vegetariano, anni prima che "l'ondata veggie" colpisse l'Europa. Il Joia, casa sua fino alla fine dell'anno, ha infatti il macaron dal lontano 1996 e in quasi 30 anni sono passati praticamente tutti i cuochi che hanno a cuore la questione morale dell'alimentazione vegana e vegetariana.

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Lo chef svizzero, classe 1961, è già un monaco Krishna a Milano e presto lo diventerà anche per la sua nuova comunità. Non dobbiamo immaginarcelo come Fra Tuck però: "Un monaco è una persona che ha fatto delle scelte ascetiche: io vivo già secondo i principi della libertà della mia religione, e cioè sono vegetariano, non bevo alcolici, non consumo droghe, non consumo bevande eccitanti come il caffè, non gioco d’azzardo e trasformo l’energia sessuale in energia spirituale, in una forma d’amore più alta. Vivrò allo stesso modo, ma all’interno di una comunità, insieme alla mia compagna Rachele e ad altre persone che stanno lavorando al progetto. Siamo una comunità internazionale" ha raccontato a Cook.

Lo chef continuerà a cucinare per Raxa (il nome della comunità) e chiunque potrà fargli visita, meditare e pregare. Le persone potranno andarci "un giorno oppure sei mesi oppure per sempre". I ristoranti della comunità sono due: "Uno più semplice, una cucina vegetariana di montagna, e uno più “alto” all’interno del tempio. Sarà una vera e propria “cucina dei templi”, dove il cibo verrà accompagnato da un’esperienza, da un insegnamento, da una ritualità. Gli alimenti serviti saranno tutti biologici, molti prodotti nel villaggio o raccolti lì attorno. La trasformazione del cibo sarà il più semplice possibile, i gusti molto puliti, l’utilizzo di spezie ed erbe aromatiche avrà uno scopo, come nell’Ayurveda. Ci sarà anche un allevamento di mucche da latte, che verranno ingravidate ogni 5-6 anni, non ogni anno come spesso succede, rispettando la loro natura. I visitatori potranno vedere anche la fattoria. E naturalmente ci sarà una scuola di cucina dei templi, io insegnerò". La scelta di vita di Leemann è molto importante: "Il Joia era un business, ora porto la mia conoscenza al servizio di uno scopo spirituale" ha concluso il cuoco svizzero.

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