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24 Agosto 2022 15:00

Perché si dice cin cin quando brindiamo? L’origine dell’usanza arrivata dalla Cina

Perché quando brindiamo diciamo "cin cin"? Cosa significa questa formuletta, come è nata e per quale motivo è così diffusa? Pensare che tutto ha origine in Cina, ma non è un'abbreviazione del nome del Paese asiatico.

A cura di Alessandro Creta
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È una delle esclamazioni più popolari e comuni quando si tratta di brindare. Che sia un aperitivo o una cena, tra amici, colleghi o in famiglia, prima di bere è usanza diffusa alzare i calici in alto, magari sbattendoli delicatamente, pronunciando la formula più nota in questi casi. “Cin cin”, quanti di noi non hanno mai recitato questa esclamazione? Probabilmente nessuno, e anche gli astemi forse nel bere il loro drink analcolico, per condividere il brindisi con i presenti, si sono uniti al coro.

Cin cin, una formuletta diffusa nel nostro Paese con delle analoghe controparti nel resto del mondo. In Spagna, per esempio, brindano esclamando “Salud”, in Inghilterra e negli Stati Uniti è d’ordinanza il “Cheers”, mentre in Germania non si beve prima di essersi augurati un bel “Prosit”. In Brasile, invece, il brindisi è accompagnato da “Vida” o “Saude”.

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Fatta questa doverosa premessa però ora cerchiamo di svelare l’arcano. Per quale motivo, al momento del brindisi, ci viene praticamente automatico dire cin cin? Cosa significa questa formula e a cosa si riferisce?

Per scovare l’etimologia del termine pare che sia necessario arrivare addirittura in Cina. Tutto infatti sarebbe riconducibile a a una vecchia esclamazione orientale "ch’ing ch’ing", equivalente al nostro "prego, prego", una formula di cordiale risposta a un ringraziamento. Quindi niente a che vedere con la condivisione di un calice di vino. Questa locuzione è stata poi adottata da numerosi mercanti, soprattutto inglesi e con affari proprio in Cina, i quali durante il periodo Vittoriano fecero loro un modo di dire molto simile: "chin chin", utilizzato per salutarsi educatamente e augurarsi reciprocamente una buona navigazione.

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Proprio grazie ai collegamenti commerciali con il resto d’Europa questa formuletta, approssimativamente attorno al 1700, è letteralmente sbarcata nel Continente, e in particolar modo nel nostro Paese è stata tradotta nell’attuale cin cin. Una locuzione, tra l’altro, onomatopeica, che ricorda il tintinnio dei bicchieri al momento del brindisi. E proprio per questo ha iniziato a diffondersi in tali occasioni, accompagnando il gesto dell'alzare i calici con un suono che ricordasse il loro sfioramento reciproco. Il tutto sempre in un'ottica di buon augurio e fortune reciproche, proprio come intendevano la locuzione i marinai inglesi.

Tonando in Cina, quella moderna stavolta, con ch'ing ch'ing" si intende "bacio", come quello metaforico tra i bicchieri che s’incontrano sollevati dai commensali.

Il cin cin secondo il galateo

Nonostante sia un’abitudine diffusa praticamente in tutta Italia, il Galateo sconsiglia di esclamare cin cin al momento del brindisi. Stando alle regole di bon ton infatti non sarebbe buon costume pronunciare questa formula, così come è sinonimo di cattiva educazione anche sbattere i bicchieri.

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