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26 Agosto 2024 15:00

Perché si dice “Bere il bicchiere della staffa”? L’origine del detto

L'espressione "bere il bicchiere della staffa" è un'eredità del passato che continua a vivere nel nostro linguaggio quotidiano. Le sue origini medievali ci ricordano l'importanza dei legami affettivi e il coraggio necessario per affrontare le sfide della vita.

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Quando in un bar beviamo "il bicchiere della staffa" intendiamo congedarci: è l'ultimo bicchiere prima di lasciare il locale e andare a casa. Questo detto è tutto italiano e all'estero non si usa (o quasi). L'espressione "bere il bicchiere della staffa" ha origini nel Medioevo, quando i viaggiatori a cavallo si fermavano nelle locande per rifocillarsi. Prima di riprendere il viaggio, spesso bevevano un ultimo bicchiere di vino o liquore, già con il piede sulla staffa della sella del cavallo, pronti a partire. Questo bicchiere "della staffa" era quindi l'ultimo brindisi prima di rimettersi in cammino. Col tempo, l'espressione ha acquisito un significato più generico, indicando l'ultimo bicchiere che si beve prima di concludere una serata o una festa. Il termine evoca un senso di addio. Vediamo insieme tutti i dettagli della storia.

Origini e curiosità di questo detto antico

Hai mai sentito dire "bere il bicchiere della staffa"? Questa espressione è ancora oggi utilizzata per indicare un momento di congedo, di separazione definitiva o di un addio doloroso. Ma da dove deriva questo curioso modo di dire? L'origine di questa espressione è da ricercare nelle antiche usanze dei cavalieri medievali. Quando un cavaliere si apprestava a partire per una lunga e pericolosa impresa, era consuetudine organizzare un banchetto di addio. Durante questo banchetto, si usava offrire ai cavalieri un ultimo brindisi, versando il vino in un bicchiere attaccato alla staffa del cavallo.

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Il cavaliere, prima di montare in sella, beveva rapidamente questo ultimo sorso di vino come simbolo di coraggio e di augurio per la sua missione. Allo stesso tempo, quel gesto rappresentava anche un modo per salutare i propri compagni d'armi e i propri cari, consapevole che la partenza sarebbe potuta essere essere definitiva.

Come si dice nelle altre parti del mondo?

Abbiamo affermato che questo modo di dire è solo italiano ma questa usanza la ritroviamo in tanti Paesi del mondo, soprattutto in Europa. È possibile che siamo stati proprio noi ad esportarla nel Vecchio Continente.

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Nel Regno Unito e negli Stati Uniti il bicchiere della staffa è molto simile: "stirrup cup" o "parting cup", rispettivamente "coppa della staffa" o "coppa della separazione" ma l'espressione veniva usata in tempi di pace, non come in Italia. La "staffa" a cui fanno riferimento i britannici è sì quella del cavallo ma per i cavalieri impegnati nella caccia alla volpe. Oggi sono comunque entrambe definizioni desuete, sostituite dal "nightcap", il "cappellino della notte", quello da "indossare" prima di andare a dormire. Ci teniamo a sottolineare che in Scozia queste espressioni non hanno senso pur essendo parte della Gran Bretagna e pur avendo la stessa lingua: gli scozzesi, mai allineati nemmeno in questo, parlando di "drink of the door", ovvero "bicchiere della porta", quello da fare prima di lasciare la casa di qualcuno.

Se non sappiamo con certezza il legame tra l'espressione italiana e quella britannica, è invece certo che il "coup de l'étrier" francese, traduzione letterale del bicchiere della staffa, sia stata portata proprio da Chiara di Gonzaga e Gilberto I di Borbone nel loro viaggio d’Oltralpe. Infine in Germania dove il concetto di "staffa" non è contemplato ma è forse l'espressione più romantica, al netto della spigolosità della lingua: i tedeschi parlano infatti di "scheidebecher", il “bicchiere della divisione”, perché è l'ultimo prima di lasciare la propria compagnia.

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