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ALL WE CAN EAT
episodio 20
12 Febbraio 2025
15:01

Perché non riusciamo a resistere al cioccolato e che effetti ha sul nostro cervello

Il cioccolato crea davvero dipendenza? E quanta cioccolata possiamo mangiare al giorno senza sentirci in colpa? Scopriamolo insieme al dott. Simone Gabrielli, biologo nutrizionista di Cookist.

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Sai perché non riusciamo a resistere al cioccolato? Perché il nostro cervello si innamora ogni volta che lo assaporiamo. Quando mangiamo cioccolato il nostro cervello rilascia dopamina, detta anche "ormone dell'amore", e serotonina. Queste due sostanze sono due neurotrasmettitori, che migliorano l’umore e danno una sensazione di euforia e benessere. Inoltre, la dopamina è responsabile della continua voglia di cioccolato e ci spinge a mangiarne un quadratino dopo l’altro, perché attiva il meccanismo della ricompensa. Ma il cioccolato crea davvero dipendenza? E quanto possiamo mangiarne senza sensi di colpa? Ce lo spiega il dott. Simone Gabrielli, biologo e nutrizionista.

La chimica del cioccolato: perché ci piace così tanto

La magia inizia proprio quando mettiamo il cioccolato in bocca: sciogliendosi, il cioccolato rilascia una pellicola di grasso sulla lingua che ci fa venire l'acquolina. Secondo uno studio del 2023 dell’Università di Leeds è proprio questa sensazione burrosa e scivolosa, uno dei segreti dell'irresistibilità del cioccolato. Ma cosa succede a livello chimico? Quando mangiamo cioccolato il nostro cervello rilascia dopamina e serotonina. La dopamina è comunemente conosciuta come “l’ormone dell’amore”, mentre la serotonina come quello della felicità. Infatti, queste sostanze sono due neurotrasmettitori che migliorano l’umore e danno una sensazione di euforia e benessere. La dopamina, in particolare, è responsabile di quella continua voglia di cioccolato, che ti fa mangiare un quadratino dopo l’altro, perché attiva il meccanismo della ricompensa. Praticamente è il sistema che usa il nostro cervello per dirci che quello che stiamo facendo ci piace, e visto che questa cosa piace, ci chiede di continuare a farla. E lo stesso processo che si attiva quando stiamo accanto a una persona a cui vogliamo bene.

Cosa c'è dentro il cioccolato? Può creare dipendenza?

Ma cosa c’è al suo interno che lo rende così irresistibile? In America, qualche anno fa, coniarono il termine “chocoholic”, che possiamo tradurre con “cioccolismo”, per indicare questa sorta di dipendenza dal cioccolato. All’inizio il termine è nato in modo scherzoso tra i ricercatori che, però, si sono effettivamente chiesti se poteva esistere una dipendenza e quali fossero le molecole responsabili.

Tra le varie sostanze stimolanti presenti, il cioccolato contiene teobromina e una piccola quantità di caffeina, che ci danno energia. Contiene anche l’anandamide, una molecola che si lega agli stessi recettori della cannabis che ci inducono euforia. Tuttavia, queste sostanze sono presenti in dosi troppo basse per generare una vera dipendenza. In realtà il cioccolato può creare una forte “attrazione” perché da un lato stimola il nostro cervello a provare piacere, aiutato anche dalla presenza di zucchero che può aumentare questa sensazione, e dell’altro perché è cremoso, dolce e… calorico. Infatti, la presenza di grassi lo rende un alimento molto energetico. Il nostro cervello è programmato per cercare cibi ad alta densità energetica, fondamentali per la sopravvivenza, ed è per questo che il cioccolato risulta così irresistibile. Inoltre, molte persone associano il cioccolato a un’esperienza emotiva positiva: lo mangiamo quando siamo stressati, tristi o quando vogliamo coccolarci. Questo rafforza il legame tra cioccolato e piacere, portandoci a desiderarlo ancora di più. Il cioccolato contiene anche la feniletilamina, la stessa sostanza che, secondo alcuni studi, il nostro cervello produce quando ci innamoriamo.

Ma su questo punto non ci sono certezze perché questa molecola, naturalmente presente nel cioccolato, sembrerebbe venire degradata se ingerita.

Cioccolato come afrodisiaco secondo un'antica leggenda azteca

In ogni caso ecco perché regaliamo scatole di cioccolatini a San Valentino ma, l’idea che il cioccolato sia legato all’amore non è solo una “recente” trovata di marketing. Secondo una leggenda azteca vecchia di 3 mila anni, il dio Quetzalcoatl donò la pianta del cacao agli uomini che credevano che la bevanda ottenuta dai suoi semi fosse un potente afrodisiaco capace di accendere la passione.

Benefici del cioccolato

Oltre al suo sapore irresistibile, il cioccolato fondente è anche un piccolo alleato per la nostra salute: è ricco di micronutrienti come vitamine e minerali ed è anche un’ottima fonte di antiossidanti come polifenoli e flavonoidi che proteggono il cuore e combattono l’invecchiamento cellulare.

Ma dobbiamo fare due precisazioni: la prima è che le proprietà benefiche che vi ho elencato sono legate alla percentuale di cacao presente, che deve essere almeno del 70%.

Il cioccolato al latte è più dolce e gradevole di quello fondente ma ha più zucchero e meno pasta di cacao, quindi meno benefici. Invece il cioccolato bianco non contiene pasta di cacao ma solo burro di cacao, zucchero e latte, quindi non ha le proprietà benefiche che vi ho detto prima. La seconda precisazione è che il cioccolato, dal fondente al bianco, rimane comunque un cibo molto calorico che va limitato, quindi sarebbe meglio ricavare vitamine, minerali e antiossidanti da alimenti meno calorici, come frutta e verdura.

Quanto cioccolato possiamo mangiare al giorno?

Ma allora, fermo restando che è un alimento da limitare, quanto cioccolato possiamo mangiare al giorno? Nella classica tavoletta di cacao, anche quella fondente, ci sono circa 500 calorie, 39 grammi di grassi e 25 grammi di zuccheri che non fanno bene né al cuore né al colesterolo. Per questo si consiglia di non superare i 20 grammi al giorno, cioè 2-3 quadratini.

La soluzione? Non esagerare e godersi qualche quadratino al giorno, non per i suoi benefici, ma anche per la gioia che ci regala. La prossima volta che assaggi un pezzo di cioccolato, ricordati che stai vivendo un’esperienza sensoriale, chimica e persino storica.
Attenzione però: un quadratino tira l’altro… e il cervello sa esattamente come farti innamorare di lui.

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