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6 Aprile 2025 18:00

Perché non devi conservare l’olio extravergine d’oliva in frigo

L’olio extravergine d’oliva è uno tra i prodotti più preziosi ed essenziali in cucina, soprattutto in Italia dove rappresenta una vera eccellenza. Spesso ne acquisti più bottiglie in modo da averlo sempre a portata di mano, ma ricorda che richiede un certo tipo di conservazione e che, soprattutto, è meglio non metterlo mai in frigorifero. Ti spieghiamo perché e come sarebbe meglio conservarlo.

A cura di Martina De Angelis
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Non è solo un condimento ma un’icona, un alimento a tutti gli effetti e una fonte infinita di benefici non solo dal punto di vista alimentare: l’olio extravergine d’oliva è uno dei prodotti più preziosi del mondo gastronomico, straordinario elisir di lunga vita e grande alleato in cucina grazie alla sua capacità di esaltare qualunque pietanza o ingrediente con cui viene a contatto. Avere dell’olio buono a casa è fondamentale e proprio per questo spesso ne facciamo scorta acquistando più di una bottiglia.

Ma lo sai che l’elemento è un prodotto “vivo”, molto delicato e che tende a danneggiarsi piuttosto facilmente? Proprio per questo nel tempo si sono create tantissime correnti di pensiero su come sia meglio conservarlo e, tra queste, ha iniziato a circolare il suggerimento di riporlo in frigorifero. È una credenza scorretta in realtà, sia perché non apporta nessun beneficio aggiuntivo all’olio sia perché, al contrario, potrebbe addirittura rovinarlo.

Perché non devi conservare l'olio extravergine d'oliva in frigo?

Il primo motivo per cui non dovresti conservare l’olio extravergine d’oliva in frigorifero ce lo fornisce uno studio effettuato da ricercatori iranianiriportato dal portale Teatro Naturale: durante il loro esperimento gli scienziati hanno conservato per due mesi lo stesso tipo di olio in due modi diversi, uno a una temperatura ambiente di circa 25 gradi e l’altro in frigorifero a una temperatura di circa 4 gradi.

I risultati dello studio hanno evidenziato che non ci sono differenze statiche sui principali indici di qualità dell’olio tra le due bottiglie: insomma, non è stata osservata nessuna differenza significativa tra l’olio conservato a temperatura ambiente e l’olio conservato in frigorifero. In aggiunta a quanto dimostrato dalla scienza c’è un altro fattore da considerare, ovvero come reagisce l’olio extravergine d’oliva alle basse temperature.

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Al di sotto dei 10°C può facilmente gelare e questo lo porta, una volta scongelato, a ossidarsi rapidamente e a perdere tutti i profumi, le caratteristiche e le proprietà che lo rendono un prodotto tanto speciale. Inoltre, sottoposto a basse temperature, l’olio no filtrato tende a creare un deposito sul fondo di colore biancastro: sono le cere e altri componenti idrofili che si solidificano e precipitano e che potrebbero portare alla creazione di difetti organolettici.

Dove e come conservare l’olio in modo corretto

Oltre alle temperature troppo basse i nemici naturali della qualità dell’olio sono tre: calore, luce e aria, tre fattori in grado di rovinare le caratteristiche del prodotto. Proprio come non ama il freddo, l’olio non ama nemmeno le temperature troppo elevate e gli sbalzi termici, motivo per cui la primissima regola è di riporlo in un luogo fresco asciutto, compreso in una temperatura che è compresa tra i 12 e i 25 gradi, anche se l’ideale sarebbe un ambiente tra i 14 e i 18 gradi di media.

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L’ambiente deve essere buio o comunque non avere fonti di luce diretta, né artificiale né naturale: l’olio non ama la luce e, se vi è esposto costantemente, diventa rapidamente rancido. Il terzo nemico dell’olio è l’aria perché a contatto con l’ossigeno subisce un processo di ossidazione degli acidi grassi e questo altera la sua composizione chimica, oltre a essere una vera “spugna” che assorbe tutti gli odori circostanti. Ricorda quindi di controllare sempre che la bottiglia o la tanica in cui conservi l’olio sia chiusa a dovere.

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