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20 Gennaio 2025 15:00

Perché le Stelle Michelin arrivano fino a 3? Differenze e significato

Cosa indicano e cosa rappresentano le stelle Michelin? Cosa cambia da una a tre e perché c'entrano gli pneumatici prodotti dall'azienda francese? Storia e significato dei 'macarons' più famosi e attesi dagli chef.

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"Un, due, tre: stella!" Questa frase, che richiama uno dei giochi più amati dell’infanzia, calza a pennello per introdurre il mondo delle stelle Michelin, simboli che non solo rappresentano eccellenza culinaria, ma che orientano gusti, dettano tendenze e possono trasformare il destino di un ristorante. Le stelle Michelin non sono semplici riconoscimenti: la guida francese è così potente perché questi premi hanno il potere di influenzare le scelte dei clienti, accrescere la reputazione di un locale e aumentare il flusso di visitatori. Tradotto in parole povere? La Michelin porta soldi, nonostante tutto ciò che si dice in giro sulla "crisi" del fine dining. Statisticamente parlando le stelle portano grandi introiti ai locali che le ricevono. I famosi macarons della guida gastronomica più rinomata al mondo sono sinonimo di qualità del cibo e di servizio, una vera e propria garanzia per chi cerca il meglio nell’arte culinaria. L'Italia ha 14 tristellati, l'ultimo dei quali è stato premiato a novembre 2024 e si tratta di Giancarlo Perbellini a Verona. Ma cosa significano davvero le stelle Michelin? E quali differenze ci sono tra una, due o tre stelle? Per capirlo, dobbiamo tornare indietro nel tempo, alle origini della Guida Michelin, che affonda le sue radici nel mondo dei viaggi.

Da pneumatici a pietanze: le origini della Guida Michelin

La storia inizia in Francia, nel 1889, quando i fratelli André e Édouard Michelin fondarono una fabbrica di pneumatici. A quel tempo, le automobili erano rare: nel Paese ne circolavano appena 3000. Con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo delle loro gomme, i fratelli idearono una guida gratuita da distribuire ai clienti. Questo piccolo manuale conteneva informazioni utili per chi viaggiava, come indirizzi di stazioni ferroviarie, meccanici, benzinai e gommisti affiliati Michelin. L’idea era semplice: incentivare le persone a spostarsi in auto, consumare pneumatici e, naturalmente, acquistarne di nuovi. A dar man forte a questa operazione c'era la qualità delle gomme e delle strade: a quel tempo gli pneumatici erano molto più fragili rispetto a oggi e le strade erano tutte disastrate, il che contribuiva a bucare le ruote. Più i viaggiatori erano invogliati a girare per la Francia, più aumentavano esponenzialmente (e concretamente) la possibilità di fatturare.

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Con il passare degli anni, la guida si arricchì di una nuova sezione dedicata ai ristoranti, per aiutare i viaggiatori a trovare i luoghi migliori dove fermarsi a mangiare. Fu così che nacque il connubio tra viaggio e gastronomia, con l’obiettivo di invogliare i lettori a intraprendere nuovi itinerari culinari.

Il significato delle stelle Michelin

Nel 1926 comparvero le prime stelle, assegnate per segnalare i ristoranti meritevoli. Cinque anni dopo, nel 1931, venne introdotta la classificazione a tre livelli che conosciamo oggi. Il significato delle stelle è rimasto invariato nel tempo:

  • Una stella: indica un ristorante che merita una sosta durante il viaggio.
  • Due stelle: segnala un locale per il quale vale la pena deviare dal proprio percorso.
  • Tre stelle: rappresentano il massimo riconoscimento, riservato a ristoranti che giustificano un viaggio apposito per vivere un’esperienza gastronomica unica.

Le tre stelle Michelin sono dunque il simbolo dell’eccellenza assoluta, una certificazione di qualità che pochi locali al mondo possono vantare. La guida, con il suo sistema di valutazione, è diventata un punto di riferimento per chi desidera scoprire i migliori ristoranti del pianeta e intraprendere un viaggio nel gusto.

I ristoranti con 3 Stelle Michelin in Italia

Con la Guida Michelin 2025 siamo arrivati a 14 ristoranti con 3 Stelle Michelin in Italia. Secondo noi sono ancora pochi rispetto alla nostra millenaria tradizione ma è comunque un grande risultato che certifica l'eccellenza della nostra cucina. La lista completa comprende:

  1. La Pergola a Roma con lo chef Heinz Beck
  2. Uliassi a Senigallia, in provincia di Ancona, con lo chef Mauro Uliassi
  3. Da Vittorio a Bursaporto, in provincia di Bergamo, con gli chef Chicco e Bobo Cerea
  4. Piazza Duomo ad Alba, in provincia di Cuneo, con lo chef Enrico Crippa
  5. Atelier Moessmer Norbert Niederkofler a Brunico in provincia di Bolzano, con lo chef Norbert Niederkofler;
  6. Enoteca Pinchiorri a Firenze con la chef Annie Féolde, ma ormai da anni guidata da Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina
  7. Reale a Castel di Sangro, in provincia di L'Aquila, con lo chef Niko Romito
  8. Le Calandre a Rubano, in provincia di Padova, con lo chef Massimiliano Alajmo
  9. Osteria Francescana a Modena con lo chef Massimo Bottura
  10. Dal Pescatore a Canneto sull'Oglio in provincia di Mantova con la chef Nadia Santini
  11. Mudec a Milano con lo chef Enrico Bartolini
  12. Villa Crespi a Orta San Giulio, in provincia di Novara, con lo chef Antonino Cannavacciuolo
  13. Quattro Passi a Nerano, piccola frazione di Massa Lubrense in provincia di Napoli, con lo chef Fabrizio Mellino
  14. Casa Perbellini – 12 Apostoli a Verona con lo chef Giancarlo Perbellini.
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