Uno studio della Michigan University spiega scientificamente perché una fetta di pizza non ti basta mai: stimola la dopamina sia per il sapore sia per i ricordi.
"Ecco perché una fetta di pizza non ti basta mai": comincia così uno studio della Michigan University che indaga sull'effetto che fanno i cibi sul nostro cervello. "Se hai mai pensato di essere dipendente dalla pizza, potresti avere ragione" dicono gli scienziati americani che piazzano la pizza in cima alla classifica degli alimenti che danno più assuefazione, proprio come se si trattasse di una "droga alimentare". Secondo la ricerca questo risultato lo si ottiene grazie all'equa distribuzione di grassi, carboidrati e sale: tre elementi che il corpo cerca costantemente e che attiva il circuito mentale che porta all'auto-ricompensa.
Gli alimenti che creano più assuefazione in genere hanno due cose in comune: un alto contenuto di grassi e un elevato carico glicemico, il che significa che aumentano rapidamente il livello di zucchero nel sangue dopo l’ingestione. Gli alimenti con un elevato carico glicemico tendono a essere ricchi di zuccheri e carboidrati raffinati.
Dobbiamo fare però una dovuta precisazione: il riferimento è alla slice pizza americana, che ha degli ingredienti in comune con la Margherita ma è tendenzialmente più grassa e ricca di zuccheri rispetto a una pizza tradizionale italiana, a prescindere dallo stile del prodotto. Il discorso vale però anche per noi perché secondo gli autori dello studio un grande ruolo lo ricopre la caseina, la proteina del latte che durante la digestione rilascia le caseo-morfine. Questa agisce sui ricettori della dopamina, l'ormone del piacere e della ricompensa, aumentandone la produzione nel nostro cervello.
Sull'incoronazione della pizza influiscono anche altri fattori, più personali che oggettivi: solitamente è associata a momenti piacevoli della vita, alla compagnia degli amici o del proprio partner, alla convivialità e all'infanzia. Stimola quindi ricordi e pensieri felici anche a livelli molto reconditi e questo ci porta a cercarla più spesso e crea una sorta di dipendenza. Al secondo posto, nella ricerca, troviamo il cioccolato, seguito dalle patatine fritte, dai cookies e dal gelato.