Nei mesi più freddi dell'anno molte persone avvertono un maggiore senso di fame: a cosa è dovuto questo fenomeno e cosa spinge a mangiare di più? Scopriamolo insieme.
Qualche giorno fa, un'amica mi ha detto: "in questo periodo dell'anno ho sempre fame" e io istintivamente le ho risposto "è l'inverno, che ci vuoi fare". È mai capitato anche a te?
Durante i mesi più freddi dell'anno, molte persone avvertono un maggiore senso di fame e, naturalmente, tendono a mangiare di più: come tutti i luoghi comuni, anche questo fenomeno trova diverse spiegazioni, legate non solo all'anatomia del nostro corpo ma anche alle nostre abitudini alimentari e nella nostra storia culinaria. Perché abbiamo bisogno di assumere più calorie quando fuori le temperature non perdonano? Dopo aver letto tutto quello che si nasconde dietro la "fame invernale", non ti preoccuperai più dei tuoi giustissimi – peccati di gola.
L'anatomia, il ruolo delle calorie nel nostro organismo, l'autoconservazione come retaggio del nostro patrimonio genetico: si fa presto a dire "in inverno ho sempre fame" perché i motivi sono davvero tanti, uno più interessante e curioso dell'altro.
A cosa servono le calorie? Perché sono così importanti per il nostro organismo e perché quando fa freddo abbiamo bisogno di assumerne di più? Forse non tutti sanno che, in fisica, la caloria è l'unità di misura dell'energia e, in particolare, dell'energia necessaria per innalzare di un grado la temperatura di un grammo di acqua distillata. Cosa significa? Anche se non siamo fatti di acqua distillata, le calorie ci servono per scaldarci e per innalzare la temperatura del nostro corpo; quando il freddo esterno causa un abbassamento della nostra temperatura corporea, la risposta fisiologica è un aumento del fabbisogno energetico e calorico. In parole semplici, quando sentiamo più freddo, abbiamo bisogno di scaldarci e quindi di mangiare di più: poiché le calorie non sono tutte uguali, è sempre consigliabile scegliere alimenti nutrienti e poveri di zuccheri o grassi.
Avvertire un maggiore senso di fame nei periodi più freddi è legato anche alla nostra storia genetica e biologica. Mangiare di più è la risposta data dal senso di sopravvivenza che accomuna gran parte degli animali: in vista del letargo infatti, molti animali tendono ad accumulare più cibo possibile, immagazzinando tutte le calorie necessarie per auto conservarsi e mantenere costante la temperatura corporea. Anche se non andiamo in letargo, la nostra storia genetica incide sul nostro organismo spingendoci a mangiare di più per combattere il freddo esterno.
Dalla storia genetica spostiamo la nostra indagine guardando alla storia della cucina dove ancora una volta possiamo trovare una valida spiegazione al fenomeno della "fame invernale". La tradizione gastronomica invernale è costellata di piatti caldi, nutrienti e corroboranti oltre che di festività basate sulla condivisione e convivialità: è il caso di Natale, Capodanno o Carnevale, momenti dell'anno in cui il cibo assume una particolare importanza.
Quando fuori piove, le temperature si abbassano e le raffiche di vento non accennano a fermarsi, cosa c'è di meglio di una buona cena calda in casa? La domanda potrebbe sembrare retorica ma racconta un'abitudine da non sottovalutare: nei mesi invernali tendiamo a passare più tempo a casa e, di conseguenza, a cucinare di più e, riformulando il vecchio proverbio potremmo dire che "la fame vien cucinando".
Preferenze particolari per dolci, biscotti, mousse e cioccolato in ogni forma e dimensione? Probabilmente il tuo corpo ti sta chiedendo di reagire al "disturbo affettivo stagionale", una condizione molto comune che causa sbalzi d'umore, tristezza e spossatezza e che si manifesta secondo gli esperti, con l'arrivo del periodo più freddo. Cosa lega la cioccolata alla disturbo affettivo stagionale"? I dolci contengono triptofano, una sostanza che favorisce il tono dell'umore: se il freddo ci rende "tristi", il cioccolato sembra venire in nostro soccorso.