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21 Ottobre 2024 15:00

Perché il tartufo “puzza”? Lo spiega la scienza

Il tartufo è un prodotto naturale di grande pregio, eppure sono in tanti a non tollerarlo principalmente per un motivo: emette un odore molto forte che alcuni definiscono addirittura “puzza”. Questo dipende dalla sua composizione che comprende dimetilsolfuro e da un particolare ormone che ognuno di noi percepisce in modo diverso, l'androstenone.

A cura di Martina De Angelis
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Le sue qualità sono effimere perché durano pochissimo, ma proprio questo lo rende uno dei prodotti più costosi al mondo: il tartufo è un alimento della terra raro e prezioso, un fungo ipogeo appartenente alla famiglia dei Tuber che si nasconde sotto terra vicino alle radici di alcuni alberi (querce, castagni, noccioli e tigli, ecc.) e che in cucina può essere applicato a tantissime ricette.

Eppure, nonostante la sua estrema prelibatezza, il tartufo non è amato da tutti. Il motivo? Il suo odore (e sapore) particolarmente forte e pungente, che alcuni ritengono un’esperienza sublime e altri non sopportano, definendolo addirittura “puzza”. È indubbio che il tartufo emetta un odore intenso, molto particolare, che a volte ha delle note quasi sulfuree o che, a qualcuno, ricorda l’odore del gas. Da cosa dipende, e perché qualcuno lo tollera mentre alti lo odiano? È tutta una questione della sua composizione e, come spiega la scienza, di un componente in particolare, l'androstenone.

Perché il tartufo si dice che "puzza di gas"

Intenso e inebriante, l’odore del tartufo sicuramente colpisce ma è molto difficile da definire: cambia a secondo della percezione personale di ciascuno, ma anche in base alla tipologia di tartufo. I tartufi neri, per esempio, hanno una prevalenza di odore terroso, legnoso, che ricorda a tratti quello dei funghi, mentre il raro tartufo bianco ha un odore intenso che ricorda aglio o scalogno.

Tutti quanti i tartufi però, a prescindere dalla varietà, hanno una sfumatura dalle note sulfuree: proprio da questa viene la “puzza” che alcuni associano al tartufo, un odore tanto intenso che certe persone lo trovano intollerabile. Da che cosa deriva? I molti studi condotti sul tema hanno evidenziato come all’interno del tartufo sia presente il dimetilsolfuro. Sì tratta di un composto organico di zolfo dall’odore molto forte e pungente che è presente in tantissimi alimenti (per esempio cavoli, cipolle, aglio e peperoni) ma che nel tartufo è particolarmente concentrato; un vero e proprio gas insomma, che ha portato alla diceria che il tartufo "puzza di gas".

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Il dimetilsolfuro, insieme ad altri composti volatili che sono prodotti dal tartufo come parte del suo processo di crescita e maturazione, sono rilasciati nell’aria quando il fungo è maturo e proprio per questo senti il suo odore distintivo. Non solo: quando il tartufo viene grattugiato o tagliato si rompe una rete di interconnesse che contengono sacche in cui si trovano i composti aromatici, che vengo rilasciati nell’aria. Poiché il naso umano è molto sensibile agli odori che contengono atomi di zolfo, ecco che per alcuni l’odore del tartufo diventa troppo forte e particolarmente sgradevole.

Odore del tartufo: cosa dice la scienza

C’è un altro elemento molto importante e piuttosto sorprendente che determina l’odore del tartufo e la poca tolleranza che tanti hanno nei suoi confronti: è un elemento che appartiene alla genetica e che ci spiega direttamente la scienza. Alcune ricerche hanno portato a scoprire all’interno del tartufo un’elevata concentrazione di androstenone, un ormone steroideo che conferisce al fungo parte del suo odore. La particolarità di questo ormone, però, è che viene percepito in modo diverso da persona a persona a causa della variabilità genetica.

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I numeri riportati dalla pubblicazione di questi studi sul Wall Street Journal rivelano che il 25% della popolazione non percepisce per niente l’androstenone, mentre ben il 40% percepisce l’androstenone come un odore tremendo, spesso descritto come “legno marcio, gas o sudore”. Il 35% della popolazione, invece lo trova un odore piacevole e godurioso. Poiché, come abbiamo accennato, il tartufo è ricco di androstenone, ecco spiegato perché qualcuno ritiene l’aroma del tartufo paradisiaco e qualcuno invece non riesce a tollerarlo.

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