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1 Giugno 2024 13:00

Perché i wafer si chiamano “Napolitaner”? Il legame (fasullo) tra Napoli e questi dolciumi

Il termine "napolitaner" deriva dal tedesco "neapolitaner" e si riferisce in realtà all'ingrediente chiave che caratterizza questi deliziosi biscotti: le nocciole, provenienti da Avella, in provincia di Avellino.

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I wafer che conosciamo e amiamo come "napolitaner" nascondono una storia affascinante che affonda le sue radici in un connubio perfetto: la maestria dolciaria e la qualità delle nocciole italiane. Contrariamente a quanto il nome potrebbe suggerire, la loro origine non è direttamente legata alla città di Napoli. Il termine "napolitaner" deriva dal tedesco "neapolitaner" e si riferisce in realtà all'ingrediente chiave che caratterizza questi deliziosi biscotti: le nocciole.

Le prime ricette di wafer napolitaner risalgono al XIX secolo e prevedono l'utilizzo esclusivo di nocciole provenienti dai territori intorno ad Avella, un piccolo comune in provincia di Avellino, in Campania. Queste nocciole erano considerate all'epoca le più pregiate e saporite d'Europa, grazie al loro aroma intenso e al gusto delicato. La loro fama era tale che venivano esportate in tutto il mondo, diventando un simbolo di eccellenza gastronomica italiana: in spagnolo e portoghese il termine "nocciola" si traduce rispettivamente con "avellana" e "avella" non a caso.

Un tributo alla qualità italiana

I wafer napolitaner sono uno dei dolci austriaci più famosi e diffusi al mondo: il loro nome è legato proprio a uno degli ingredienti con cui si realizza questa delizia. La storia dei wafer "napoletani" comincia nel 1898, anno in cui viene lanciato il primo "wafer napolitaner" con il nome di "Neapolitaner Schnitte No. 239", ideato da Joseph Manner, un imprenditore di Vienna. Si tratta di una sorta di waffle a base di zucchero, nocciole, olio di cocco e cacao in polvere.

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La dimensione era 49×17×17 millimetri, il prodotto era composto da quattro strati di ripieno stesi tra cinque strati di cialda per un peso di 7,5 grammi per fetta. Ci teniamo a specificare tutto ciò perché dal 1898 non è cambiato assolutamente nulla e l'azienda di Manner dedicata ai wafer, chiamata Napoli tra l'altro, li fa esattamente con la stessa ricetta. Nel 1924 un'altra idea geniale di Manner: ogni wafer inserito in una confezione con più wafer insieme per un totale di 75 grammi a comporre un parallelepipedo piatto rettangolare: se oggi mangiamo i wafer nelle confezioni iconiche e copiate da quasi tutte le aziende del mondo, è tutto merito di Manner.

Le due guerre mondiali hanno favorito ulteriormente l'attività di Joseph Manner perché diventa fornitore ufficiale dell'esercito in entrambi i conflitti ma soprattutto perché la Wehrmacht (il nome assunto dalle forze armate tedesche durante il periodo nazista) fa un ingente ordine di wafer per i propri soldati. Manner ottiene anche dei benefit dagli ordini di "arianizzazione" sui territori a influenza tedesca che di fatto gambizzano tutte le aziende dolciarie con a capo proprietà ebraiche, e porta in fabbrica diversi prigionieri condannati ai lavori forzati. In realtà secondo le fonti austriache non ci sarebbe stata una vera e propria simpatia di Joseph Manner per la dittatura nazista, non essendosi mai espresso pubblicamente, finanziariamente o militarmente, ma ha sfruttato le nefandezze a proprio vantaggio da vero capitalista.

Tornando alla questione wafer: Manner non riesce a sfondare sul mercato italiano nonostante la vicinanza politica tra Italia e Austria nel periodo perché nel frattempo un piccolo pasticciere del Südtirol gli "copia" la ricetta e comincia a commercializzare i wafer napolitaner nella propria regione, poi nel Nord Italia, infine in tutto lo Stivale. Il suo nome è Alfons Loacker, fondatore di una delle aziende di dolci più importanti d'Europa ma partito da una piccolissima bottega di Bolzano. Ottiene una sorta di monopolio dato dalla qualità: con il tempo, soprattutto col boom economico e le nuove tecnologie, in tantissimi propongono i wafer nel nostro Paese anche perché sono molto economici da fare e hanno una grande resa, però nessuno riesce a pareggiare la potenza di Loaker che ancora oggi è un marchio riconoscibilissimo sul mercato.

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