Considerati uno degli ortaggi pilastro della dieta mediterranea, i pomodori sono sempre più al centro di quesisti che nascono soprattutto al momento dell'acquisto e riguardano la loro freschezza, qualità e conservazione.
I pomodori sono uno degli ingredienti più amati e versatili in cucina, protagonisti di tantissime ricette che spaziano dalle fresche insalate alle salse ricche e corpose. Li mangiamo d’estate (quando la maggior parte è di stagione), ma ormai siamo abituati ad averli a disposizione nelle loro diverse tipologie tutto l’anno, che siano a grappolo, cuore di bue, San Marzano o i più piccoli pachino. I pomodori sono uno dei simboli della dieta mediterranea (anche se arrivano in Europa solo dopo la scoperta dell’America e inizialmente erano considerati persino velenosi), ricchi di proprietà, come vitamine e licopene, ma sempre più spesso al momento dell’acquisto sorgono alcuni dubbi sulla loro qualità: perché non sanno di niente? Oppure, perché marciscono in brevissimo tempo? E ancora: da cosa deriva la consistenza farinosa (e fastidiosa)? Domande che arrivano soprattutto di fronte ai prodotti della grande distribuzione e lontano dai luoghi d’elezione di questo ortaggio, come la Campania, la Puglia o la Sardegna e, in genere, il Sud Italia. Di seguito, ecco le risposte a 8 quesiti tra i più comuni.
Capita soprattutto quando si acquistano quelli del supermercato, ma anche dal fruttivendolo nelle città e nei grandi centri: il sapore dei pomodori è praticamente inesistente. Questo è dovuto soprattutto alla necessità del mercato di avere questo frutto per 365 giorni l’anno, così da favorire la coltivazione in serra, la resistenza alle malattie e l'estetica accattivante di un bel colore rosso vivace, il tutto creando ibridi dalle caratteristiche più redditizie a discapito del gusto. Per ambire a pomodori più saporiti, cerca varietà coltivate localmente e di stagione, come quelli venduti nei mercati contadini. In inverno le tipologie su cui puntare sono camone e costoluto, tipiche del periodo.
Le cause possono essere tra le più varie, ma dipendono soprattutto da una conservazione errata che può essere stata fatta al momento dello stoccaggio, senza quindi colpe da parte di chi compra. Per esempio, se i pomodori sono stati esposti a umidità eccessiva o calore prima di arrivare sugli scaffali possono deteriorarsi velocemente pur apparendo in buone condizioni.
Inizia osservando il colore: i pomodori dovrebbero avere una tonalità uniforme e vivace, come un rosso intenso, a meno che non si tratti di varietà con altri colori. Tocca i pomodori con delicatezza, dovrebbero risultare leggermente morbidi, né troppo duri e né molli. Sfrega piano e annusa vicino al punto di attacco del picciolo: un buon frutto emana un profumo dolce e aromatico. Infine, controlla il picciolo stesso, se presente; dovrebbe essere verde, sodo e non secco.
Come succede con l’anguria, anche i pomodori che sono composti da una grande quantità d’acqua possono riservare questa sorpresa, solitamente poco piacevole. La consistenza farinosa può essere causata da una raccolta precoce o da una conservazione a temperature troppo basse, come nel caso della refrigerazione. I pomodori continuano a maturare dopo la raccolta, ma se vengono messi nei frigoriferi troppo presto la loro struttura cellulare si compromette.
I pomodori dovrebbero essere conservati a temperatura ambiente fino a quando non sono completamente maturi. Le basse temperature dei comuni elettrodomestici (al di sotto dei 12 °C) rallentano il processo di maturazione, alterando la texture e il sapore del pomodoro, rendendolo, come visto, insipido e più farinoso. Se hai dei pomodori molto maturi che non verranno consumati subito, riponili in frigorifero per un massimo di due giorni e poi lasciali fuori qualche minuto prima di consumarli.
Sì, i pomodori verdi possono continuare a maturare una volta raccolti. Un trucco per accelerare la maturazione è metterli in un sacchetto di carta, da appoggiare vicino a una banana o una mela nel classico cestino sulla credenza: sono frutti che emettono etilene, un gas che favorisce la maturazione. A seconda di quanto erano acerbi all’inizio, possono essere pronti in poche ore fino a un paio di giorni.
Capita di frequente che i pomodori acquistati al supermercato quando usati per fare una salsa o un sugo si rivelino troppo acidi. In questo caso c'è una serie di soluzioni da provare che non si limita solo al più classico (e dibattuto) mezzo cucchiaino di zucchero, che copre l’acidità, ma non la elimina. Il primo alleato è il bicarbonato di sodio: basta ¼ di cucchiaino ogni 6-7 pomodori perché l’acido venga attenuato. Altrimenti punta su ingredienti che neutralizzano l'acidità in quanto in grado di assorbirla, come carote e patate, da far cuocere con la salsa per tutta la preparazione. In più, togli subito pelle e semi, ovvero le parti che contengono più acidi.
La differenza principale è che i primi hanno subito una lavorazione, che varia di grado a seconda dei casi, quindi in versione passata (completamente liscia per legge), polpa (con i pomodori ridotti a pezzi grossolani) o pelati (interi e solitamente della varietà San Marzano). In più, si tratta di materie prime che vengono selezionate nel momento della maggiore maturazione, al picco delle loro proprietà organolettiche e inscatolate nel giro di pochissimo tempo.