Il principale motivo è il retaggio culturale che le aziende sfruttano per farci acquistare di più: non è un caso che in Giappone esistano delle patatine al gusto sushi o che in Italia ci siano quelle al pomodoro.
Ti sarà sicuramente capitato di andare all'estero e girare in qualche supermercato, è addirittura diventato un trend, e sarai rimasto sorpreso da una cosa inusuale alle nostre latitudini: la moltitudine di gusti di patatine diversi rispetto ai nostri negozi. Negli ultimi anni nei supermercati italiani sono comparsi gusti di patatine più insoliti rispetto ai tradizionali, come lime e pepe rosa, sale e aceto o porchetta. In altri Paesi, tuttavia, i sapori sono ancora più vari: in Thailandia, ad esempio, vanno forte le patatine al gusto di polpa di granchio e lasagna, mentre in Corea del Sud si trovano gusti particolari come maionese e formaggio, che in Italia risulterebbero probabilmente inusuali se non sacrileghi. Con l'invasione dei negozi che vendono snack americani lo stupore si sta affievolendo ma le patatine in busta che variano di Paese in Paese sono una realtà con una matrice più profonda di quanto non immaginiamo. È il modo (un po' subdolo?) che le aziende produttrici hanno per indurci ad acquistare di più.
Il titolo di cui sopra è il nome che il Guardian ha dato alla sua inchiesta, firmata dalla giornalista Amelia Tait e riportata in Italia dal Post, che esplora i motivi per cui i gusti delle patatine cambiano così tanto da Paese a Paese. Nell'articolo, Tait ha intervistato esperti di settore, tra cui scienziati, esperti di marketing e assaggiatori, per comprendere il complesso processo che porta alla selezione e produzione di nuovi gusti. Si tratta di un percorso che richiede analisi dei gusti, ricerche di mercato, coinvolge l'antropologia e anche un po’ di intuizione.
In Italia le patatine disponibili sono relativamente poche: oltre alle classiche, troviamo i gusti paprika, peperoncino, pomodoro e barbecue tra le più note. In altri Paesi, la varietà è maggiore e soprattutto abbraccia gusti molto più strani rispetto a quelli che siamo abituati ad associare alle patatine: in Canada, per esempio, ci sono le patatine al gusto di poutine, un piatto tipico del Québec composto da patate fritte, cagliata di formaggio e salsa gravy, mentre nel Regno Unito i sapori più popolari sono formaggio e cipolla (insieme, non come da noi).
In Giappone ci sono al gusto sushi, in Irlanda al gusto trifoglio e panna acida (sembra una presa in giro sugli stereotipi), in Kosovo a limone e sesamo. Hai notato qualcosa? Esatto, sono tutti gusti molto popolari nei piatti tradizionali della nazione di riferimento.
La maggior parte del merito di queste trovate di marketing lo dobbiamo all'Inghilterra: il cuore dell’industria delle patatine nel Regno Unito si trova a Leicester, dove Walkers, parte del gruppo Frito-Lay (controllato da PepsiCo), produce cinque milioni di confezioni di patatine al giorno. Emma Wood, direttrice globale dei gusti e dei condimenti di PepsiCo, spiega che il loro lavoro è comprendere cosa cercano i consumatori, testando e perfezionando i nuovi sapori. Uno dei gusti più popolari di Walkers, Thai Sweet Chilli, è nato osservando l’aumento di ristoranti thailandesi nel Regno Unito.
PepsiCo utilizza un software che analizza i menù dei ristoranti online per individuare gli ingredienti più utilizzati in specifiche regioni. Questi dati aiutano Wood e il suo team a sviluppare gusti locali, come nel caso delle Doritos al masala, introdotte in India dopo anni di ricerca. Anche Pringles sfrutta i dati: oltre a osservare i trend sui social media, l’azienda usa un'app simile a Tinder per permettere ai consumatori asiatici di scegliere i gusti che preferiscono. Un livello di coinvolgimento molto più alto e che spinge gli utenti a fidelizzare con l'azienda perché li fa sentire parte del processo decisionale. Inoltre, l'intelligenza artificiale viene usata per identificare le tendenze future e questo strumento viene usato già da molti anni, ora è solo implementato sui sistemi.
Lucia Sudjalim, responsabile per Pringles in Asia e altre aree, spiega che osservare le reazioni dei consumatori in Giappone durante i test è fondamentale, poiché il linguaggio del corpo può rivelare molto più delle parole. Julie Merzougui, esperta di sviluppo dei gusti di Pringles, nota come la dolcezza nelle patatine sia accettata in Asia ma ancora poco richiesta in Europa. Anche i gusti piccanti, pur essendo popolari in Messico, sono meno apprezzati altrove, con differenze significative tra le varie aree.
La scelta del nome del prodotto è un altro fattore determinante: ad esempio, le “Patatje Joppie” in Olanda (patatine al gusto di una salsa al curry e maionese) richiamano un elemento della cultura locale che ha reso il prodotto un successo. Anche le seasoning house, aziende che producono e forniscono i condimenti alle principali marche di patatine, svolgono un ruolo importante. Queste aziende tendono a non rivelare i dettagli delle loro ricette per mantenere l’esclusività delle loro formule ma fanno studi molto approfonditi per creare delle molecole che ricordino il gusto pizza ad esempio. No, sappiamo di deluderti ma nelle patatine alla pizza non c'è una pizza sbriciolata nei tuberi.
L’industria delle patatine osserva attentamente le tendenze culturali e sociali, cercando di anticipare le richieste dei mercati locali. Ad esempio, la Cina ama i gusti sperimentali come petalo di rosa e birra, mentre in Corea del Sud i gusti cola, burro e yogurt attirano molto interesse. Tuttavia, non tutte le idee di gusto trovano posto sugli scaffali: le Pringles al sapore di “scotch egg” non sono state commercializzate a causa di previsioni di vendita insufficienti, e altre idee non sono fattibili per ragioni pratiche, come l’eccessiva polverosità del condimento.
La globalizzazione ha portato ad un aumento delle influenze culturali nei gusti delle patatine, e i millennial, cresciuti con l’esposizione a cibi di tutto il mondo, sono più aperti alla sperimentazione rispetto alle generazioni precedenti. Tuttavia, ogni mercato ha le sue preferenze, e le aziende continuano a investire in ricerca e sviluppo per offrire prodotti capaci di stupire e soddisfare i palati di tutto il mondo.
Tutto ciò dipende da ragioni che hanno a che fare soprattutto con la cultura, con i cambiamenti della società e, più semplicemente, con oculate strategie di marketing. Tralasciando tutte le "diavolerie tecnologiche" e i "guru del marketing" la ragione primaria, primordiale e istintiva che spinge noi consumatori a scegliere determinati tipi di patatine risiede nel nostro DNA.
I gusti delle patatine riflettono le preferenze culinarie e culturali di ciascun Paese. Alcuni sapori sono apprezzati in specifiche regioni per le influenze locali: ad esempio, le patatine alla polpa di granchio in Thailandia e Vietnam rispecchiano il consumo di frutti di mare in quelle aree, mentre in Germania è diffuso il gusto paprika, legato all’uso di questa spezia nella cucina locale e nelle tradizioni dell’Europa orientale. Non è un caso che i gusti delle patatine italiane siano più semplici e che le patatine più vendute siano "classiche" e, quindi, al gusto patata fritta. Quando un italiano compra le chips in busta, nella maggior parte dei casi, vuole solo delle chips in busta.