Oggi è forse l’alimento di uso più comune, ritenuto quasi scontato, eppure per tanto tempo il pane è stato fondamentale per la sopravvivenza. Da cosa nasce l’usanza di baciare il pane prima di gettarlo?
Oggi lo consideriamo un alimento scontato, quasi banale, largamente presente sia nelle dispense di ognuno sia nei forni e supermercati.
Il pane al giorno d’oggi è praticamente in ogni casa, usato in qualche preparazione o messo semplicemente a centro tavola, a disposizione dei commensali. Fette e pagnotte di pani più disparati (ormai la scelta, anche al supermercato, è davvero ricca) che, però, spesso finiscono per essere gettate nella spazzatura appena iniziano a indurirsi un po’. Eppure il pane raffermo sarebbe ancora buono e utilizzabile per alcune ricette, come per esempio la pappa al pomodoro, la panzanella o l'acquacotta, tra le preparazioni di recupero per eccellenza della nostra tradizione gastronomica.
Tuttavia un recente studio ha evidenziato come, solo in Italia, ogni giorno finiscano nella pattumiera 13 mila quintali di pane, e viene gettato quasi metà di quello venduto dalla grande distribuzione. Davvero un grande spreco.
Una storia secolare, millenaria anzi, quella del pane. Una storia che ha accompagnato l’uomo nel corso della sua evoluzione e che oggi, paradossalmente, vede il mondo quasi diviso in due. Da una parte chi soffre la fame, sognando un tozzo di pane, dall’altra chi questo alimento lo considera quasi alla stregua di uno scarto, non pensandoci due volte a gettarlo nella spazzatura in caso di avanzi e rimanenze.
Eppure proprio al gesto del buttare il pane è legato un simbolo particolarmente diffuso in special modo decenni fa, nelle case dei nostri nonni, quando la pagnotta veniva baciata prima di essere gettata, magari poiché era appena caduta a terra. Perché si faceva tutto ciò? Quale significato nasconde questo gesto?
Nella storia il pane è stato oggetto di rivolte e disordini, nella tradizione cristiana è simbolo del corpo di Cristo e almeno fino al boom dell’industria è sempre stato, almeno tra le famiglie povere, tra i principali alimenti con i quali sfamarsi. Ogni Paese, o quasi, ha un suo pane tipico, con tradizioni a lui legate che affondano radici tra storia e leggenda.
Il pane ha insomma rivestito un ruolo di primo piano nella storia dell’uomo, rappresentando il cibo per eccellenza, simbolo sia culturale sia religioso. Proprio per la sua importanza, fino a poco tempo fa perlomeno, vigeva una sorta di rispetto reverenziale verso di lui, al punto da venir baciato prima di gettarlo nella spazzatura, perché magari era appena caduto da tavola. Il motivo?
Tutto, di fatto, per una questione del rispetto prima citato, una sorta di riguardo verso un cibo così importante. Se non altro, perché il pane è letteralmente frutto della fatica dell’uomo, del suo lavoro, del suo ingegno e della sua pazienza, e per questo degno della massima e più profonda riverenza. Il bacio, insomma, rappresenta questa stessa riverenza, una simbolica richiesta di perdono per il fatto di star gettando un alimento così significativo.
Chi, dopotutto, da piccolo non è mai stato sgridato, ammonito con un severo: “Con il pane non si gioca!”. Proprio perché, anche se oggi è un alimento quasi scontato, rimane questo radicato e insito senso di rispetto per ciò che il pane ha significato e rappresentato, e tuttora significa e rappresenta.
E non è la sola tradizione legata al pane: chi sa, infatti, per quale motivo in tanti non lo appoggiano capovolto sulla tavola?