Non farti ingannare dal colore: i peperoncini gialli non sono solo dolci, ma un ottimo ingrediente se ami il piccante. Abbiamo selezionato 5 tipologie molto diverse tra loro da usare in cucina.
Se c’è un ingrediente jolly che può far svoltare il sapore di un piatto è il peperoncino. Fresco, in polvere o in versione pasta cremosa è un vero passepartout in cucina, che conferisce aroma e gusto inediti a tante ricette, sia creative sia della tradizione italiana e internazionale.
Al mondo ci sono più di 3000 tipi di peperoncini, tra cui si annoverano i peperoncini gialli: solitamente sono versioni cromatiche alternative di varietà che si trovano in commercio anche rosse (tipo gli habanero), con cui condividono – chi più, chi meno – il posizionamento sulla scala Scoville, ovvero la misurazione ufficiale della loro piccantezza in unità chiamate SHU (Scoville Heat Units), messa a punto dal farmacista Wilbur Scoville nel 1912. La classificazione va da 0 a 16.000.000 SHU, dove già a quota 350.000 un peperoncino è considerato molto piccante.
A seconda del grado di maturazione, le cultivar gialle hanno bucce con nuance chiare o pallide oppure verdognole, fino a raggiungere tonalità gialle accese e arancioni.
Abbiamo raccolto i 5 peperoncini gialli più diffusi, cercando di fare un mix tra forme e provenienze e vari livelli hot, partendo dai più delicati per finire con dei veri e propri “diavoletti”. Non farti quindi ingannare dal colore: giallo non significa per forza dolce.
Si tratta di una delle tipologie gialle originarie del Sud America (soprattutto Perù e Bolivia) più diffuse e conosciute, anche perché si trova molto spesso tra gli ingredienti del ceviche, il piatto nazionale peruviano composto da pesce marinato con lime, cipolla rossa e peperoncino, di cui a seconda del sapore e del gusto che si desidera si opta per la varietà preferita. L’Aji amarillo appartiene alla specie Capsicum baccatum: si caratterizza per la sua forma allungata, grande poco più di 10 cm e una consistenza soda e croccante. La sua polpa è carnosa, succosa e molto aromatica, con sentori dolci fruttati. A piena maturazione il suo colore vira all’arancione. Il livello di piccantezza è medio-basso, a volte molto basso, e si aggira tra i 10.000 e i 30.000 SHU, arrivando a un massimo di 50.000 SHU. Lo si trova fresco oppure in pasta, lavorato a crema, perfetto come condimento anche su piatti di carne.
Chiamato anche hot lemon, questo peperoncino appartiene alla famiglia degli Aji, con cui condivide i livelli di piccantezza contenuti, che in questo caso si attestano tra i 30.000 e i 50.000 SHU. Si riconosce facilmente per la sua forma oblunga, dalle dimensioni ridotte che non superano i 5 cm e il suo bel colore giallo acceso. Ovviamente, associarlo al limone non è un caso, perché nel profumo richiama piacevoli note agrumate. Provenendo dal Perù, viene impiegato anch’esso nel ceviche e in piatti a base di pesce crudo, crostacei come gamberi e gamberetti sotto forma di salse e fresco per le marinature. Si sposa ottimamente anche con la frutta particolarmente dolce come pesche, ananas e mango.
Habanero giallo, habanero yellow o golden habanero: una tipologia dai tanti nomi che riportano all’unico dettaglio che la contraddistingue dai suoi celebri fratelli rossi, probabilmente tra i peperoncini più iconici al mondo: il colore. Per il resto, infatti, non ci sono differenze: questa varietà è conosciuta come una tra le più piccanti, collocandosi nella parte centrale della Scala Scoville con 300.000 – 350.000 SHU. Questa cultivar appartiene alla specie delle Capsicum chinense ed è originaria del Messico, molto diffusa anche in Texas, stato confinante degli USA: si presenta di piccole dimensioni, con un frutto ricco di polpa e dalla forma arrotondata e costoluta. Ça va sans dire che è un must della cucina messicana e Tex-Mex, dove lo troviamo in salse e composte hot oppure fresco o essiccato, per “incendiare” chili, burrito e fajitas di manzo e pollo.
Il Fatalii yellow è una tipologia della specie Capsicum chinense, coltivata principalmente nella Repubblica Centrafricana. Le sue origini, però, non sono chiare: dovrebbero essere caraibiche, vista l’appartenenza alla famiglia degli habanero, ma è possibile che una volta importato in Africa abbia trovato condizioni climatiche particolarmente favorevoli, tanto da diventare una varietà tradizionale. È una cultivar particolarmente aromatica, che associa un profumo tra l’agrumato e il dolciastro, molto avvolgente, a un elevato livello di piccantezza, che tocca i 400.000 SHU: i peperoncini raggiungono i 7 cm, hanno una forma allungata dalla texture bitorzoluta. Non essendo carnoso, il fatalii si può essiccare senza problemi e venire usato sia intero che in polvere come soffritto o come insaporitore di zuppe di pesce e patate. Come l’Aji lemon, è particolarmente indicato in abbinamento con frutta esotica e crostacei.
Il Trinidad Moruga Scorpion rosso è il secondo peperoncino più piccante al mondo, come stabilito nell’aggiornamento del 2023 della Scala Scoville. La sua versione gialla non cambia le carte in tavola: il valore è sempre compreso tra 1.500.000 e 2.000.000 SHU. Stiamo quindi parlando di un peperoncino piccantissimo che viene da Trinidad e Tobago, uno stato dei Caraibi, per poi essere perfezionato in Australia. La forma dei frutti è quadrata, particolarmente irregolare, che li rende simili a dei peperoni in miniatura, di cui mantengono l’aroma dolciastro. In cucina si usa per preparare salse e confetture piccanti, per condire piatti di carne, pesce e verdure apprezzati dai veri, veri appassionati.