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7 Gennaio 2023 15:00

Pelle del pesce: perché non scartarla

Pelle del pesce: siamo sicuri che vada scartata? E se scoprissimo invece che è ricca di nutrienti e, se fresca, anche buona da mangiare? Facciamo chiarezza.

A cura di Rossella Croce
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Il pesce è un ingrediente cardine della nostra alimentazione, consumato e apprezzato in ogni angolo e cucina del mondo. Ricchi di proteine, vitamine, sali minerali e grassi omega -3, pescati o da allevamento, i prodotti del mare possono essere impiegati in infinite preparazioni e ricette: considerato, in particolare se si tratta di alcune specie, un alimento prelibato e da non sprecare, tanto da impiegarne ogni parte, dalla testa alle lische. E la pelle? Siamo abituati a pensare che la pelle del pesce vada sempre scartata, destinata alla spazzatura, al contrario di altre parti, considerate più nutrienti e gustose. Ma siamo davvero sicuri che sia così? La pelle del pesce è commestibile e se sì, come impiegarla in cucina? Cookist è qui per rispondere a tutte le tue domande.

La pelle del pesce si può mangiare?

La risposta al nostro quesito potrebbe stupirci: la pelle del pesce non solo è commestibile ma è anche particolarmente nutriente. Ottima fonte di proteine, collagene e vitamina E, la pelle del pesce "varia", ovviamente, a seconda del pesce di cui parliamo: avremo quindi una pelle più grassa nel caso di pesci più grassi come trota o salmone e pelle più magra se trattiamo spigola, orata e branzino (a questo proposito, conosci le differenze tra questi tre pesci?). Abituati quindi a pensare che la pelle sia uno scarto, perdiamo un'ottima occasione anche da un punto di vista alimentare: come per la polpa però, è fondamentale assicurarsi che il pesce sia fresco e di buona qualità perché solo in questo caso la pelle potrà essere consumata senza alcun rischio per la nostra salute.

Ultimo ma non certo per importanza: purtroppo molte specie ittiche presentano tracce di tossine e mercurio, in percentuali che variano in base alla zona di pesca e all'età del pesce e che possono accumularsi anche nella pelle: meglio quindi fare attenzione ad alcune specie in particolare come pesce spada, merluzzo, triglia, tonno, pesce tegola e sgombro reale mentre sono sicuramente più sicure specie come salmone, spigola, trota, orata e pesce persico.

Come usare la pelle del pesce in cucina

Dopo aver pulito con cura il pesce, il modo migliore per utilizzare la pelle è senza dubbio attraverso una cottura veloce e ad alte temperature: possiamo quindi friggere oppure grigliare il pesce con la pelle rivolta verso il basso così da ottenere una consistenza croccante. In alternativa, possiamo separare la pelle dalla polpa e friggerla in olio bollente per pochi secondi per ottenere uno snack sfizioso, alternativo e decisamente anti-spreco.

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