Tuberi antichissimi originari delle Ande peruviane, le patate viola sono una vera delizia. Tra le varietà che esistono, la patata turchesa è particolarmente apprezzata per il sapore squisito e per la versatilità in cucina. Quasi scomparsa, oggi è tornata a essere coltivata come un tempo.
Originarie delle Ande peruviane, ma ormai coltivate anche in Europa e soprattutto in Italia e Francia, le patate viola sono una vera particolarità. Caratterizzate da una buccia dal colore intenso che può essere violetto, turchese o quasi blu, le patate viola hanno un sapore deciso e una grande versatilità in cucina.
Tra tutte, merita una particolare attenzione la patata turchesa, una varietà tipica del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che anticamente era molto diffusa ma che nel tempo era andata a sparire da campi e tavole.
Dal 2003, grazie a un attento progetto di recupero, questa varietà locale è stata reintrodotta nella coltivazione locale, e oggi il tubero è diventato un vero vanto del territorio: oltre che essere diventato un Presidio Slow Food, è anche tutelato dall’Ente Parco e dall’Associazione Produttori della Patata Turchesa del Parco.
La patata turchesa, conosciuta anche come patata “turca” o “turchesca”, è una varietà antica di patata coltivata sulla montagna abruzzese, in particolare nell’area del Gran Sasso, fin dal Settecento. In passato la turchesa ha rappresentato per le popolazioni locale un’importante risorsa alimentare: grazie alle sue proprietà infatti può essere coltivata anche ad alta quota, anche oltre i 1600 metri, ed è di facile conservazione.
Nonostante la sua importanza, la patata turchesa nel tempo è andata a sparendo, sostituita sempre di più da altre varietà di patate che risultassero più appaganti anche alla vista. A partire dal 2003 però il Parco del Gran Sasso, grazie agli agronomi del Servizio agro silvo pastorale dell’ente stesso, hanno scelto di salvare le ultime 33 patate turchesa presenti sul territorio.
La loro operazione ha avuto successo, e non solo la patata turchesa è stata salvata dallo sparire per sempre: la riproduzione in vitro ha dato, un anno dopo, circa diecimila piccole patate con cui il Parco ha riavviato la coltivazione sul campo.
La patata turchesa si riconosce per la sua buccia viola intenso e l’aspetto bitorzoluto; all’interno, invece, la polpa è più chiara e ha una consistenza e granulosità medie, motivo per cui in cucina si presta a diversi tipi di cottura.
La patata, seminata a maggio e raccolta tra la fine dell’estate e ottobre, ha tantissime proprietà benefiche come tutti gli alimenti viola e blu: è ricca di antiossidanti presenti principalmente nella buccia, mentre la polpa offre notevoli quantità di vitamina A e C.
Inoltre, la patata viola è anche perfetta per le diete ipocaloriche o dimagranti: nonostante un grande potere saziante, infatti, ha un apporto calorico molto ridotto rispetto alle altre varietà di patatealtre varietà di patate (100 grammi di patate viola contengono circa 130 kcal).
Come tutte le patate viola, anche la patata turchesa è molto versatile in cucina grazie alla sua consistenza particolare. Ottima bollita, ma togliendo la buccia perché è dura e poco digeribile, è buonissima anche come contorno cotto in padella.
La patata turchesa è ottima anche per preparare purè e gnocchi, ed è anche un buonissimo ingrediente per i dolci grazie al suo sapore particolare, quasi simile a quello delle castagne. Un piccolo consiglio: evita di friggere la patata turchesa, è una preparazione non adatta a una varietà così farinosa e ricca di amido.