Un dolce siciliano, tipico della zona dei Nebrodi, che abbiamo rischiato di perdere per sempre: vediamo la storia e la ricetta della pasta reale a base di nocciole.
Pochi e semplici ingredienti ma gusto incredibile: la pasta reale di Tortorici è uno dei grandi dolci conventuali della nostra tradizione. Tipico della Sicilia, in particolare dei Nebrodi, la catena montuosa che unisce il Tirreno all'Etna, questo dolce è diventato l'ambasciatore del piccolo paesino di cui porta il nome. Si tratta di una pasta reale a base di nocciole che ha però la forma di un biscotto, piatto e irregolare, con una superficie marroncina e granulosa, data dalle nocciole per l'appunto, con sopra una piccola cupola bianca come un cappellino, realizzata con lo zucchero. A differenza del classico marzapane in questo caso cambia l'ingrediente principale. Una vera e propria delizia dalla storia interessantissima: fino a qualche anno fa questo dolce sembrava perso ma grazie ad alcune pasticcerie come la Bottega reale Ciancio (nella foto di copertina) o Pasticceria Dolce Incontro questo dolce è diventato Presidio Slow Food, salvandolo dall'oblio.
L'aspetto di questo dolce tanto particolare richiama la montagna di San Pietro ma secondo alcuni rappresenterebbe una corona. Il motivo di questa seconda ipotesi è strettamente legato alla storia della pasta reale di Tortorici.
Questo dolce è molto antico ma in realtà lo conosciamo solo dalla seconda metà dell'Ottocento: è un biscotto conventuale, le suorela pasta reale quasi esclusivamente per uso personale, solo pochi pezzi sono offerti o venduti all'esterno del convento. Tutto cambia a partire dal 7 luglio 1866 con l'emanazione del regio decreto per la confisca dei beni ecclesiastici che priva gli enti religiosi di tutti i loro averi. Molti si ritrovano senza casa, letteralmente buttati in strada da un giorno all'altro. Le cose sui Nebrodi sono però diverse: le famiglie benestanti di Tortorici e dei paesi vicini accolgono tutte le religiose, nessuna esclusa. Le suore, per sdebitarsi, tramandano il proprio sapere (religioso e culinario) alle giovani generazioni della città offrendo ai nobili e ai ricchi questo biscottino con una squisita "corona" di zucchero.
La cosa che differenzia questa pasta reale dalle altre è l'ingrediente principale: di solito si usano le mandorle, per la pasta reale di Tortorici si usano le nocciole. Non nocciole qualsiasi ma quelle coltivate all'interno del Parco naturale dei Nebrodi.
Può sembrare cosa da poco ma non lo è: questa gigantesca area verdeggiante preserva alcuni ecotipi locali di nocciole che non si trovano in nessun'altra parte del mondo come le minnulara, le curcia, le ghirara e le carrello. Purtroppo se non vivi in questa parte di Sicilia è difficile trovarle ma se vuoi preparare la pasta reale di Tortorici puoi "accontentarti" di un'altra tipologia di nocciola, anche se fortunatamente la biodiversità italiana è impareggiabile.
Una volta acquistate le nocciole devi tostarle e mescolarle con zucchero e acqua (più o meno 1 kg di zucchero, 1 di nocciole e mezzo litro d'acqua). Questi sono gli unici tre ingredienti della ricetta. Lascia riposare l'impasto per qualche ora e crea dei panetti a forma di pigna da porre su una teglia: lasciali lì per due o perfino tre giorni, poi schiacciali. Cuoci in forno preriscaldato a 170 °C per circa venti minuti e lasciale raffreddare prima di gustare questa ricetta spaziale.