Ancora rincari sui generi alimentari: anche nel 2024 questa ondata di aumenti non accennerà a fermarsi e colpirà beni di prima necessità come pasta e olio.
Tra guerre e cambiamento climatico dobbiamo dare una brutta notizia ai lettori: anche nel 2024 ci dobbiamo aspettare aumenti per prodotti come pasta, olio e caffè, che potrebbero vedere una crescita del prezzo di oltre il 70%. Questo almeno secondo anticipato da Aretè – società di ricerca e analisi sull'andamento dell'agrifood – al Fatto Quotidiano. Il prossimo anno dobbiamo aspettarci ulteriori aumenti dei beni alimentari dovuti al cambiamento climatico e alle guerre che continuano a scoppiare. Al di là della tragedia in sé che sta colpendo il Medio Oriente e che ha colpito la Toscana, l'aspetto economico non è da sottovalutare perché l'aumento dei prezzi degli alimenti sta incidendo non poco sulle tasche degli italiani e il peggio non sembra ancora essere passato.
Nel 2024 ci saranno nuovi aumenti per prodotti come pasta, olio e caffè, che potrebbero schizzare oltre il 70% rispetto al prezzo attuale. Stando a quanto anticipato dagli analisti, le motivazioni per un innalzamento dei prezzi sarebbero diverse e andrebbero a sommarsi a quelle già previste per questo autunno sui prodotti ortofrutticoli (alcune anche già in atto).
L'aumento dell'olio dovrebbe limitarsi almeno inizialmente a quello di girasole a causa del perdurare della guerra tra Russia e Ucraina. Dopo un anno e mezzo di invasione gli accordi commerciali sono sempre più complessi da raggiungere; questo potrebbe portare a una nuova fase di stallo e, di conseguenza, a un nuovo aumento del prezzo. Discorso leggermente diverso per l'olio extravergine d'oliva, minacciato dal cambiamento climatico. Proprio quest'ultimo fattore incide su tutti gli oli vegetali del pianeta: nel 2024 torna El Niño, un fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico. Non solo renderà il prossimo anno ancor più torrido del 2022 e del 2023 ma minaccia la raccolta e la produzione dell'olio di palma.
Oltre alle temperature alte questo fenomeno provoca anche siccità: i granai del Canada sono vuoti perché non c'è raccolto. Il prezzo della pasta resterà ancora alto e probabilmente aumenterà ancora. È vero che in Italia abbiamo tanti pastifici che producono con grano italiano ma il Canada resta il primo produttore ed esportatore di grano duro del pianeta. Un grave ammanco che peserà sulle tasche degli italiani. Ultimo ma non per importanza il caffè: il prezzo oscilla quotidianamente perché, ricordiamo, il caffè è il secondo prodotto al mondo per volume di vendita in borsa (preceduto solo dal petrolio). La crisi climatica sta minacciando da anni i raccolti di caffè e il 2024 non allenterà la pressione.