La Pasqua non è una festa solo italiana, ma celebrata da diverse aree del mondo. E proprio come nel nostro Paese, anche all’estero esistono specialità gastronomiche tipiche delle tavole di questa festa.
Pasqua è la festa della rinascita, sia da un punto di vista prettamente religioso sia per quanto riguarda la natura: è la festa della primavera, in cui tutta la natura torna a vita nuova. Anche per questo le tavole delle festività pasquali sono sempre imbandite dei manicaretti più squisiti.
Per rifarsi delle privazioni quaresimali, infatti, la tavola pasquale è un vero trionfo di sapori e profumi. Non solo in Italia, dove esistono decine di ricette squisite in ogni regione, ma anche nel resto del mondo.
I pranzi festivi negli Stati Uniti d’America sono sempre sontuosi, e la Pasqua non fa differenza. Il protagonista assoluto della tavola è l’Easter ham, imponente prosciutto glassato con zucchero di canna, aromatizzato ai fiori di garofano e senape secca, cotto in forno per almeno mezz’ora e poi glassato di nuovo in forno. Di solito viene servito ai commensali già affettato e accompagnato da verdure stagionali, patate dolci o preparazioni più particolari che variano nei diversi stati. Il prosciutto di Pasqua è una tradizione particolarmente radicata nel Sud degli Usa, e sembra che prese piede dopo la Seconda Guerra Mondiale perché il maiale era più pratico, economico e molto più facile da trovare rispetto all’agnello.
La Gran Bretagna è famosa per i suoi prodotti da forno sfiziosi, e il giorno di Pasqua ne vanta uno tutto suo. La mattina della festa i britannici, ma anche tutti gli appartenenti ai Paesi del Commonwealth, si svegliano al profumo degli hot cross buns, panini dolci con uvetta e spezie da farcire con il burro o la marmellata; devono il loro nome particolare alla croce che viene incisa sulla superficie, simbolo di rinascita e resurrezione. Secondo la leggenda gli hot cross buns non ammuffiscono mai e portano fortuna.
Sia in Slovenia sia in Croazia non esiste Pasqua senza pinca, un dolce molto soffice che tradizionalmente si prepara il sabato santo per consumarlo la mattina seguente a colazione. Proprio come gli hot cross buns la pinca si riconosce da una croce incisa sulla superficie, ma in questo caso l’impasto è arricchito dalla scorza di agrumi che regala un profumo fragrante, ma anche da frutta candita, uvetta e qualche cucchiaio di rum. Dalla pinca nasce la pinza, specialità tipica della pasqua triestina.
Non c’è pasqua in Finlandia senza il mämmi, un porridge dal colore scuro a base di melassa nera e scorza d’arancia. È una ricetta antica – sembra che risalga al XIII secolo – ed è talmente diffusa che ormai se ne trovano tantissime versioni commerciali di gusti diversi. La ricetta originale prevede un impasto di acqua, farina di segale, malto di segale in polvere addolcito con melassa scura e aromatizzato con buccia d’arancia, da gustare freddo dopo alcuni giorni di riposo in frigo. Secondo la tradizione si serve in ciotole di corteccia di betulla il cui nome originario è tuokkonen e si accompagna con panna o con del gelato alla vaniglia.
Sono 12 i legumi e i cereali tipici delle Ande che formano il cuore della fanesca, zuppa di tradizione indigena servita il Giovedì o il Venerdì santo su tutte le tavole dell’Ecuador. È un tratto molto ricco e gustoso, complesso perché la sua preparazione inizia qualche giorno prima e coinvolge tutti i membri della famiglia. I 12 legumi, che rappresentano i 12 apostoli, vengono cotti nel latte assieme al baccalà (simbolo di Cristo) fino a dare vita a una zuppa dai colori caldi e vivaci tipici dell’atmosfera ecuadoriana. Ogni famiglia ha la sua ricetta, ma generalmente la fanesca viene servita con uova sode, noccioline tostate, platano fritto, mini empanadas e verdure.
Il Brasile e il Portogallo condividono una ricetta pasquale sempre a base di baccalà: il bacalhau à Gomes de Sá, una ricetta nata nell’Ottocento dall’idea di un cuoco di Porto figlio di un commerciante di baccalà, che poi ha anche dato il nome alla specialità. È una ricetta che si cucina lentamente qualche giorno prima di essere servito, quando il baccalà viene ammollato e bollito, per poi essere cotto con patate e cipolla. In tavola di solito si serve con uova sode e olive nere, ma spesso è accompagnato anche da riso bianco.
La ricetta pasquale più famosa del Portogallo, però, è il folar de Páscoa, un pane dolciastro che in superficie viene decorato con strisce di pasta e uova intere con il guscio, simbolo di rinascita e resurrezione, simile ai nostri pani e dolci pasquali. L’impasto è aromatizzato con semi di finocchio, ma in alcune zone si arricchisce anche con la cannella in polvere.
Sulle tavole francesi i piatti a base di agnello sono accompagnati da uno sformato speciale: il pâté de Pâques berrichon. È una sorta di torta salata dalla forma allungata composta da un involucro di pasta sfoglia che racchiude macinato di maiale e vitello, profumato con erbe aromatiche, e uova sode di quaglia o gallina. La ricetta originale appartiene alla regione di Berry e varia leggermente in base alla zona in cui viene preparata; nell’area di Poitou, per esempio, si usa la carne di pollo o coniglio e si aromatizza con un goccio di cognac.
Il dessert di Pasqua tipico della Russia vince il premio della preparazione più scenografica. Si chiama pashka ed è una sorta budino bianco denso e imponente che viene modellato per assumere la forma di una piramide dalla punta piatta: è la raffigurazione della tomba di Cristo, e infatti sulla glassa che ricopre il dolce viene incisa la frase “Christos Voskres” (Cristo è risorto). La ricetta è a base di formaggio morbido con l’aggiunta di uvetta, frutta, spezie o marmellata per addolcirlo e ricorda, per sapore e consistenza, una sorta di cheescake.
La Polonia è famosa per le sue ottime zuppe e non sorprende quindi che ne abbia una speciale per il giorno di Pasqua. Si chiama zurek ed è una minestra dal colore chiaro e dal sapore acido dovuto alla farina di segale, fatta fermentare a partire dall’inizio della Settimana Santa. Il piatto viene arricchito con tanti ingredienti come uova sode, patate e varie verdure, e soprattutto dalla famosa salsiccia polacca chiamata biala kielbasa.
Chiudiamo la nostra panoramica con uno sfizio tipicamente svizzero, le tortine di Pasqua note in patria con il nome di osterchüechli. È una preparazione golosa di pasta frolla farcita con un goloso ripieno a base di latte, semolino o riso, scorza di limone, burro, mandorle e uova, spesso arricchite anche con uvetta e confettura e decorate in superficie con ovetti di cioccolato o zucchero a velo. Secondo alcuni la ricetta è nata a Basilea intorno al XVI secolo, per poi diffondersi in tutta la Svizzera.