Aperta in piena pandemia, la critica della Grande Mela è stata conquistata dai dolci siciliani, dalla pasta alla Norma e dallo sfincione di Pane Pizza. Una cucina siciliana autentica proposta con la genuinità di Vincenzo Virzì e Pietro Chirico, i due proprietari dello snack bar. Uno di Palermo, l'altro di Marsala, alla conquista di New York.
C’è una rosticceria a New York che contro ogni previsione sta conquistando tutti: Pane Pasta è nata in piena pandemia grazie alla caparbietà di due siciliani e, con arancini e sfincio, ha conquistato l'esigente critica della Grande Mela.
L’apertura è datata 11 marzo 2020, un tempismo pessimo per inaugurare un luogo pubblico ed infatti appena aperta, è stata costretta alla chiusura. Da tre settimane le saracinesche si sono nuovamente alzate per la consegna a domicilio e i suoi prodotti hanno fatto perdere la testa a Robert Sietsema, uno dei critici più influenti di New York.
Tramite un articolo su Eater il critico americano racconta la propria esperienza totalizzante in questo luogo di perdizione. "Sembra di stare a Palermo, lì la chiamano focacceria ed è uno snack bar a base di pane", racconta Sietsema: teche di vetro con i dolci per la colazione, le focacce e i dessert; una cucina a vista con la friggitoria e i forni a convenzione.
Tutto è molto rustico, anche la lavagnetta con le specialità della casa e l’elenco dei panini con prodotti italiani; il posto è piccolo e anche quando il Covid-19 sarà passato, ci sarà più di qualche problema per accomodarsi. Questo rapporto amichevole col cliente sorprende i newyorkesi soprattutto nel West Village, dove è situato Pane Pasta.
Il quartiere è residenziale, pieno di giovani imprenditori dalla mentalità liberale, ricco di ristoranti gourmet, con una vocazione esterofila e casa di tanti personaggi famosi come Daniel Radcliffe, Sarah Jessica Parker o Tiger Woods. Una location perfetta per far sentire il tocco amorevole della Sicilia ai residenti.
Uno dei punti di forza del locale è il rapporto qualità-prezzo: le focacce, ben lievitate e saporite, costano 4 dollari. Sietsma racconta della bontà di quella con mozzarella, patate e rosmarino ma consiglia anche la variante con rucola e prosciutto, oppure quella prosciutto e funghi. Da Pane Pasta non può mancare lo sfincione siciliano, con cipolle caramellate e acciughe, una delle pizze speciali di Palermo. I panini vanno dai 5 ai 7 dollari, con il tipico pane italiano impastato con farina 00 e ripieno delle nostre prelibatezze.
All'appello risponde anche la pasta alla Norma che i due proprietari fanno con le tagliatelle ma "il vero motivo per venire da Pane Pasta è per assaggiare i dolci: i bomboloni con crema di cioccolato o vaniglia, i cannoli, i bignè, le crostate di frutta. Tutto questo rende omaggio ai siciliani e alla Sicilia, i primi pasticceri italiani". Dall’articolo si nota come il concetto di bombolone ripieno sia avulso dalla mentalità statunitense e infatti il giornalista è costretto a spiegare in maniera figurata: "I bomboloni sono delle ciambelle senza buco, tutti gli amanti delle ciambelle prendessero nota di questo posto".
Entrambi i proprietari sono siciliani anche se vivono a New York da molti anni. Vincenzo Virzì, palermitano, è un maestro panificatore di terza generazione: la sua famiglia ha avuto una panetteria nel capoluogo per oltre 70 anni e proprio alla famiglia è dedicato il locale newyorkese. Il socio è Pietro Chirico, di Marsala; si sono conosciuti a Sapori d’Italia, un ristorante a Little Italy con una grande tradizione di cucina siciliana e di cucina italo-americana, forse tra i più famosi ristoranti italiani della città.