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25 Gennaio 2025 15:01

Pane ai semi di papavero: può davvero far risultare positivi al test antidroga?

l pane ai semi di papavero può davvero far risultare positivi al test antidroga? Il biologo nutrizionista dott. Simone Gabrielli fa chiarezza dell'argomento e ci spiega perché i semi non sono poi così pericolosi come sembrano.

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Il pane ai semi di papavero può davvero far risultare positivi al test antidroga? I semi di papavero, quei piccoli granelli che decorano alcuni nostri panini e cornetti, contengono piccole quantità di sostanze oppiacee, come morfina e codeina, per colpa di una contaminazione naturale durante la raccolta.
Vuoi sapere come evitarlo e perché i semi non sono poi così pericolosi come sembrano? Il biologo nutrizionista dott. Simone Gabrielli fa chiarezza sull'argomento.

Cos'è il papavero da oppio

Il papavero da oppio è una pianta multitasking, coltivata sia per scopi farmaceutici sia alimentari. Dal papavero si ottengono diverse sostanze, tra cui gli alcaloidi dell'oppio, come la morfina e la codeina. Questi alcaloidi sono presenti in diverse parti della pianta, a eccezione dei semi, e sono noti per le loro proprietà analgesiche: per questo vengono utilizzati in medicina per trattare il dolore.

I semi di papavero contengono alcaloidi dell'oppio?

I semi di papavero sono utilizzati principalmente come alimento e per la produzione di olio alimentare. Essi sono apprezzati in cucina per il loro sapore caratteristico e la loro versatilità, e sono spesso usati in prodotti da forno.

Come detto, solitamente i semi di papavero non contengono naturalmente alcaloidi dell'oppio, ma possono contaminarsi durante la raccolta e la lavorazione. Questa contaminazione avviene quando i semi entrano in contatto con il latice della pianta (una sorta di linfa lattiginosa), ad esempio a causa di danni da parassiti o durante la trebbiatura. Risultato? Piccole tracce di morfina e codeina possono finire nei semi. E non parliamo di chimica complessa alla Heisenberg, ma di un processo naturale che rende i semi un po’ troppo interessanti per un test antidroga.

La quantità di alcaloidi presente nei semi di papavero varia a seconda della varietà della pianta, delle condizioni di crescita e dei processi di lavorazione. Alcune varietà sono coltivate appositamente per la produzione di alcaloidi per l'industria farmaceutica, mentre altre sono a basso contenuto di alcaloidi e destinate all'uso alimentare.

Come evitare una falsa positività nei test antidroga?

Non c’è un modo sicuro al 100% per sapere quanti semi si possono mangiare senza rischiare un falso positivo. Anche perché la contaminazione varia tantissimo. Per minimizzare il rischio prima del commercio i semi vengono sottoposti ad una lavorazione e preparazione come il lavaggio, l'ammollo e la cottura, che possono ridurre il contenuto di alcaloidi dal 25% al 100%.

Da consumatori possiamo scegliere prodotti da forno: infatti pane o torte che contengono semi di papavero, spesso presentano livelli molto bassi di alcaloidi, proprio grazie al processo di cottura che può ridurre il contenuto di alcaloidi fino al 80-90%, a seconda della temperatura.

Ma, alla fine, la miglior cosa è astenersi dal consumo per essere sicuri al 100% di non risultare positivi. Per ridurre al minimo i problemi causati dai falsi positivi, l'Agenzia antidoping degli Stati Uniti raccomanda agli atleti di astenersi dal mangiare cibi contenenti semi di papavero diversi giorni prima di un evento competitivo.

Insomma questi semi di papavero sono una gran fregatura, non contengono oppio ma, nei rari casi in cui qualche traccia di oppio sia presente, può farci risultare positivi ai test. Ma tranquilli in caso di positività faranno degli accertamenti.

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