L'olio extravergine d'oliva è uno dei prodotti più preziosi che abbiamo a disposizione: ma cosa cambia se lo cuociamo, o se lo usiamo a crudo? Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla cottura dell'olio d'oliva.
Quando si cuoce un alimento le sue caratteristiche cambiano: questo vale per verdura, carne, frutta, pesce ma anche per i condimenti come l'olio extravergine d'oliva. Vero e proprio concentrato di nutrimenti, l'olio d'oliva è uno dei migliori grassi che possiamo usare in cucina: ma cosa accade a questo prezioso prodotto quando viene cotto? Perde le sue proprietà? Aumentano le sue calorie? Risponderemo a queste e altre domande in questa piccola guida alla cottura dell'olio extravergine d'oliva. Ecco quali sono le differenze fra olio extravergine cotto e olio usato a crudo.
Molte persone pensano che quando si cuoce l'olio extravergine d'oliva aumentino in automatico le sue calorie: iniziamo dunque sfatando questo falso mito.
Ricordiamo che cuocere un alimento vuol dire portarlo a una temperatura superiore ai 42 °C: ma cuocendo l'olio non succede all'aspetto calorico. Le calorie, infatti, non variano con la cottura, quello che cambia è la struttura chimica del prodotto. L'olio extravegine d'oliva è composto per lo più da grassi insaturi: ha un potere calorico di 9 kcal per grammo, a prescindere dalla cottura. Se l’olio viene cotto ma in maniera corretta, perde un po’ delle sue proprietà nutrizionali ma non diventa tossico né più calorico. A temperature troppo elevate, invece, i grassi insaturi si trasformano in grassi saturi e in alcuni particolari casi sviluppano anche sostanze volatili tossiche.
Le calorie, dunque, non variano con la cottura. Inoltre, uno studio dell'Università Federico II di Napoli ha evidenziato come, in alcuni casi e in abbinamento a prodotti specifici, una leggera cottura dell'olio aiuti questo a esprimere al meglio le sue potenzialità antiossidanti. Lo studio ha rilevato che durante la cottura del pomodoro, ad esempio, in abbinamento con l'olio extravergine, il processo aumenta l' azione antiossidante di entrambi i prodotti.
Per consumare serenamente l'olio extravergine cotto, dopo averne scelto uno di qualità, è bene fare attenzione alle temperature a cui lo sottoponiamo. Benché le calorie non varino con le temperature, più si aumentano i gradi più la struttura dell'olio cambia: questo tende a perdere via via sempre più nutrimenti. Per semplificare, possiamo distinguere diverse situazioni:
Se hai cotto l'olio a una temperatura molto bassa e per poco tempo puoi riutilizzarlo, magari filtrandolo con un colino a maglie strette e solo dopo averlo fatto raffreddare naturalmente. Se invece riscaldi l'olio a temperature elevate, come per la frittura, sconigliamo un suo ulteriore uso: la struttura molecolare dell'olio, infatti, viene modificata con le alte temperature. Non avendo strumenti professionali per misurare la temperatura in maniera costante (un termometro potrebbe aiutare, ma dovrebbe trattarsi di una misurazione continua) non possiamo avere la certezza che quell'olio non abbia sviluppato sostanze tossiche, degradandosi. Per cui, in casa, evita di friggere due volte con lo stesso olio.